Proseguono i tentativi di disgelo tra Italia e Francia dopo le ripetute tensioni degli ultimi mesi, l’ultima delle quale avvenuta solo due settimane fa, quando il capo partito di Macron, Stéphane Séjourné, aveva definito la politica del Governo Meloni sui migranti “ingiusta, disumana e inefficace”. Pochi giorni prima un altro attacco era arrivato dal ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, secondo cui Giorgia Meloni è “incapace di risolvere i problemi migratori” dell’Italia. Proprio a causa di quelle parole il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, aveva deciso di annullare un bilaterale con la collega francese Catherine Colonna.
Incontro a Roma tra Tajani e Colonna
L’incontro si è però tenuto oggi alla Farnesina, con la ministra francese arrivata a Roma, dove in passato è stata ambasciatrice, per stringere la mano al suo omologo: “A volte possiamo aver avuto posizioni diverse – ha detto Tajani a Colonna -, ma è importante avere un dialogo costruttivo tra noi per valorizzare i tanti interessi comuni e sviluppare un’indispensabile azione congiunta di fronte alle principali sfide internazionali, a cominciare da quella migratoria. Un dialogo che deve avvenire attraverso i canali adeguati, come quelli previsti dal Trattato del Quirinale”.
In un tweet, la ministra francese ha ringraziato Tajani “per il caloroso benvenuto”. “Scambi fiduciosi su Ucraina, Tunisia, migrazione, difesa europea in particolare – ha scritto -. La cooperazione franco-italiana è essenziale per il progresso. Andiamo avanti insieme!”.
I temi del bilaterale
L’incontro con Catherine Colonna “è stato molto positivo“, ha detto poi il ministro degli Esteri durante l’audizione alle commissioni congiunte. “Abbiamo discusso di immigrazione, della situazione in Africa a partire da Tunisia e Libia, di Sudan”, e per una “comune azione nel continente”. Si è parlato anche di “rotta balcanica, di Ucraina, sulla questione del
All’inizio dell’audizione alle commissioni congiunte sugli esiti del Consiglio Ue, Tajani ha riferito che con la ministra degli Esteri francese si è parlato anche del tribunale dei brevetti. “C’è accordo, anche francese, che possa avere sede anche a Milano”, ha evidenziato. Durante il colloquio i due avrebbero anche affrontato il tema degli ex terroristi rossi in Francia. La Cassazione francese a marzo ha confermato il rifiuto da parte della giustizia francese di estradare in Italia i 10 ex Br. “Ho dovuto ricordare il voto di ieri del parlamento della Repubblica”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, riferendosi alla richiesta dell’aula al governo di sostenere i familiari delle vittime nel loro ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo “per ottenere giustizia”. Tajani ha comunque ricordato che Macron si era espresso in favore dell’Italia, ma la magistratura francese ha deciso diversamente.
I due ministri hanno poi passato in rassegna i principali dossier di interesse comune, a partire dalla gestione dei flussi migratori. “L’Italia è il Paese più esposto alla crescente pressione migratoria nel Mediterraneo” ha ricordato il vicepremier, osservando come “nei primi mesi del 2023 tale pressione abbia registrato un aumento di più del +160% rispetto al periodo del 2022”. È ora “imperativo mettere a punto un sistema europeo di migrazione e asilo moderno ed efficiente, che integri pienamente le domande dell’Italia e degli altri Stati membri del Mediterraneo in prima linea attraverso un migliore equilibrio tra solidarietà ed equa condivisione di responsabilità”.