Il generale di Corpo d’Armata Andrea De Gennaro è il nuovo Comandante generale della Guardia di Finanza. Lo ha deciso il consiglio dei ministri che, insieme al decreto contenente i primi aiuti per l’Emilia-Romagna alluvionata, ha dato via libera alla nomina di De Gennaro al vertice della Guardia di Finanza. L’Ok era nell’aria dalla scorsa settimana, quando dopo settimane di tensioni il Governo era riuscito a trovare finalmente una quadra, ma non aveva proceduto alla formalizzazione per via dell’assenza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, impegnato al G7 in Giappone.
La sua nomina è stata voluta direttamente dalla Premier, Giorgia Meloni, riuscita a superare le resistenze dei ministri Giorgetti (Economia) e Crosetto (Difesa).
Chi è Andrea De Gennaro
Sessantaquattro anni, fratello di Gianni, ex capo della polizia ed ex sottosegretario delegato nel governo Monti, De Gennaro veste la divisa 46 anni e dal 2004 è al Comando generale della Guardia di Finanza. Negli anni precedenti ha ricoperto incarichi operativi in tutto il Paese: al nucleo centrale di polizia tributaria di Roma, alla guida del comando provinciale di Bergamo e del nucleo regionale di polizia tributaria di Firenze.
Nel 2011, De Gennaro viene nominato direttore centrale dei servizi antidroga (Dcsa), l’organismo interforze del Viminale. Proprio a lui si deve l’arresto, avvenuto in Colombia nel 2013, del narcotrafficante Roberto Pannunzi, referente dei cartelli per la vendita di cocaina alla ‘ndrangheta.
Nel 2014 De Gennaro torna alla Guardia Di Finanza come comandante regionale della Toscana, per poi divenire comandante interregionale dell’Italia meridionale, comandante dei reparti speciali e comandante interregionale dell’Italia centrale. Il 15 novembre del 2022, è diventato comandante in seconda del generale Giuseppe Zafarana.
delle Fiamme Gialle.
Chiara Colosimo nuova presidente della Commissione Antimafia
Ma quella di De Gennaro non è l’unica nomina arrivata oggi. Nel giorno del 31esimo anniversario della Strage di Capaci, la deputata di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo è stata eletta presidente della Commissione Antimafia, riunitasi questa mattina al quinto piano di Palazzo San Macuto.
Colosimo è stata eletta con 29 voti, quelli della maggioranza. Quattro preferenze sono andate a Dafne Musolino del gruppo Autonomie e c’è stato anche un astenuto. I voti del solo centrodestra sulla carta erano 30 ma uno di loro viene dato per assente.
I vicepresidenti della commissione Antimafia sono Mauro D’Attis (Fi) e Federico Cafiero de Raho (M5s). Il primo è stato eletto con 29 voti, il secondo con 13. Ci sono state poi 4 schede bianche e una nulla.
Prima del voto i parlamentari dell’opposizione sono usciti dall’aula, in segno di protesta dopo che il centrodestra ha deciso di sostenere la propria candidata sulla quale Pd, M5s e avs avevano espresso la loro contrarietà.
Qualche giorno fa, Colosimo è infatti finita al centro delle polemiche dopo un servizio di Report, che l’ha indicata come vicina a Luigi Ciavardini, l’ex estremista nero dei Nar condannato a 30 anni per la strage di Bologna, a 13 per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e a 10 per quello del giudice Mario Amato.
“Io non ho amicizie. Ho semplicemente espletato, nelle mie funzioni di consigliere regionale, quello che mi era concesso e che era anche dovuto e cioè incontrare anche persone che sono state o sono detenute – ha affermato Colosimo dopo la nomina – Conosco il presunto Ciavardini, esattamente come lo conoscono moltissimi altri eletti di altre appartenenze politiche, poiché lui è in un’associazione che si occupa, come da articolo 27 della Costituzione, del reinserimento di altri detenuti nel momento in cui hanno scontato le loro pene”.