I criteri alla base della concessione dei prestiti da parte delle banche sono ulteriormente inaspriti lo scorso aprile per le aziende e per l’acquisto di immobili.
Lo dice l’indagine mensile pubblicata dalla Bce sulla base della segnalazione da parte delle banche dell’eurozona segnalando anche che, da un punto di vista storico, il ritmo dell’inasprimento netto dei criteri di concessione del credito è rimasto al livello più elevato dalla crisi del debito sovrano dell’area dell’euro nel 2011 ed è visto rimanere su livelli alti anche nei prossimi mesi.
Risulta in calo la richiesta di prestiti in aprile
Inoltre, secondo l’indagine, la domanda di prestiti in aprile è fortemente diminuita, trainata dall’aumento dei tassi di interesse, dalla diminuzione degli investimenti fissi e dall’indebolimento dei mercati immobiliari. All’indebolimento della dinamica dei prestiti contribuiscono inoltre la continua riduzione del bilancio della banca centrale legata ai rimborsi delle aste Tltro e la fine dei reinvestimenti completi del Paa
Aumenta la percezione del rischio
L’inasprimento per i prestiti alle imprese e per l’acquisto di abitazioni è stato anche più forte di quanto previsto dalle banche nel trimestre precedente e viene attribuito da una parte a una maggiore percezione del rischio e dall’altra, seppur in misura inferiore, a una minore propensione al rischio da parte delle banche.
Anche nel secondo trimestre la stretta degli standard creditizi non calerà
Nel secondo trimestre del 2023 le banche dell’area dell’euro prevedono un ulteriore, sebbene più moderato, inasprimento degli standard creditizi sui prestiti alle imprese e sull’acquisto di abitazioni.
Per il credito al consumo, le banche dell’area dell’euro prevedono un ulteriore inasprimento netto degli standard creditizi a un ritmo simile a quello del primo trimestre del 2023.