Il Parlamento ha approvato lo scostamento di bilancio preliminare al voto sul Documento di Economia e Finanza (Def), il primo provvedimento economico interamente scritto dal governo Meloni. Alla Camera i voti a favore sono stati 221, 115 i contrari. Al Senato sono stati 112 i sì, 57 i no e nessun astenuto.
Non sono mancati momenti di tensione, soprattutto a Montecitorio: per il verde Angelo Bonelli, che ha avuto un malore, e bagarre nell’Aula della Camera dove la seduta è stata sospesa. Mentre i deputati del Pd abbandonavano l’Aula dopo un attacco di Tommaso Foti (Fdi) a Debora Seracchiani, Nico Stumpo del Pd si è scagliato verso i banchi di Fdi. Sono volati spintoni. Qualche tensione anche a Palazzo Madama, soprattutto dopo l’intervento della senatrice Michaela Biancofiore (FdI) che ha ammesso che “ieri alla Camera la maggioranza non ha fatto una bella figura, ma non l’ha fatta nemmeno l’opposizione che ora si accinge a dare fuoco alle polveri gettando fango sul Parlamento”. Dai banchi delle opposizioni si sono levate urla di protesta.
Via libera, dunque, alla relazione dell’esecutivo sullo scostamento di bilancio da 3,4 miliardi nel 2023 approvata ieri, giovedì 27 aprile, dal Consiglio dei Ministri dopo che a Montecitorio la proposta della maggioranza era stata bocciata a sorpresa. La risoluzione che chiedeva lo scostamento, ossia un maggiore ricorso al debito per finanziare alcune misure, non era passata per via di alcune assenze, soprattutto dentro Forza Italia e la Lega. Ora la palla passa al Senato, che è stato convocato dalle 14 di oggi, venerdì 28 aprile.
Camera voto scostamento di bilancio, Meloni: “Un brutto scivolone”
Si è fatta “una brutta figura, penso che tutti vadano richiamati alla loro responsabilità”, aveva commentato la premier Giorgia Meloni mentre era impegnata a Londra nel bilaterale con il premier britannico Rishi Sunak. A seguito di quanto avvenuto, si era tenuta una riunione-lampo del Consiglio dei ministri: l’esecutivo non ha modificato il Def ma solamente approvato una nuova relazione.
Tutti i partiti della maggioranza hanno smentito che il fallimento del voto di giovedì fosse dovuto a problemi politici, e spiegato che si è trattato invece di un incidente logistico: la maggioranza non aveva calcolato bene le assenze dei propri parlamentari. Diversi parlamentari e membri del governo si sono comunque scusati per il ritardo nell’approvazione dello scostamento di bilancio.
Le opposizioni hanno attaccato, con i 5Stelle a chiedere che “Meloni vada subito al Quirinale”, e il Pd a sottolineare che “si dimostra la totale inadeguatezza di questo Governo, ma lo paga l’Italia”.
Corsa contro il tempo: Cdm il 1° maggio
Ma perché lo scostamento di bilancio è necessario? Servono risorse per finanziare il decreto lavoro all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri lunedì 1° maggio (la festa del Lavoro). Si tratta dei 3,4 miliardi per il 2023 a copertura del famoso taglio del cuneo fiscale. Ma è una corsa contro il tempo. Il testo è tornato al Senato e l’obiettivo è completare l’esame al massimo entro sabato. Domenica è atteso l’incontro a Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati, in occasione del quale l’esecutivo illustrerà le soluzioni previste dal nuovo provvedimento. Poi, lunedì il decreto approderà sul tavolo del Cdm per essere approvato.