Perdono colpi i mercati europei sotto la pressione delle vendite sulle banche. Pesa l’eco della rovinosa discesa in Usa delle azioni di First Republic, ieri -49%: Bloomberg riporta che la società californiana sta valutando la possibilità di ridurre in modo drastico il suo attivo, cedendo impieghi e bond in portafoglio fino ad un totale di cento miliardi di dollari. Non basta a riportare il buonumore la caduta record del gas naturale: stamattina il prezzo del gas scambiato al nodo di Amsterdam, tocca il nuovo minimo degli ultimi 14 mesi a 38,50 euro al MWh, -3% oggi e -48% da inizio anno.
Borse ultime notizie: gas in picchiata ma listini in rosso
La novità, pur preziosa per la discesa dell’inflazione, non impedisce agli indici di viaggiare in terreno negativo. Parigi lascia sul terreno un punto percentuale, indebolita dal ribasso di Kering -2,9%. Il calo della proprietaria del marchio Gucci si riflette nel listino italiano nel calo di Moncler -2,5%. A Milano Piazza Affari -0,8% scivola attorno ai 27 mila punti, trascinato all’ingiù dalla pressione delle vendite sul settore bancario. In fondo al listino principale figurano Banco Bpm e Banca Bper, entrambi sotto del 3,5% abbondante. In ribasso anche Unicredit -2% e Intesa Sanpaolo -1,2%.
Btp tengono dopo l’allarme Moody’s. Bene asta Bot
Non pesa invece sul mercato obbligazionario l’allarme di Moody’s sul rischio di una retrocessione nell’area junk di Bot e Btp. Nell’asta odierna il Tesoro ha collocato Bot per complessivi 6 miliardi di euro. Nel dettaglio i titoli a sei mesi (terza tranche) sono stati assegnati per 3,5 miliardi di euro con un rendimento in salita a 3,329% in aumento di 25 punti base. Collocata anche la terza tranche dei titoli a 12 mesi, scadenza febbraio 2024, per 2,5 miliardi con un rendimento del 3,43%.
Il Btp decennale tratta al 4,24%. Lo spread viaggia attorno ai 189 punti dopo dalla presentazione della riforma del patto di Stabilità frutto del lavoro dei commissari Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovsky. La riforma subirà un primo test a Stoccolma , dove inizia sabato un vertice tra ministri finanziari. Il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, si è detto “soddisfatto” delle regole preparate dall’esecutivo comunitario, e convinto della possibilità di ottenere il sì anche della Germania ad un sistema più flessibile.
Ma il ministro delle Finanze tedesco, il liberale Christian Lindner ha sostenuto ieri sul Financial Times che il Patto di stabilità, va rafforzato non indebolito: “Abbiamo bisogno di più responsabilità».
Se a Berlino la pensano così, a Roma la pensano all’opposto: il governo non gradisce l’introduzione delle tre classi “di rischio” sulla base del peso del loro debito, con quel che ne deriva in termini di piani di rientro da concordare su un orizzonte da quattro a sette anni. Con un debito al 144,4% del Pil a fine 2022, all’Italia toccherebbe la classe di rischio più alta, con probabile penalizzazione in termini di spread.
La banca centrale svedese ha alzato il tasso di riferimento di 50 punti base, portandolo al 3,50%, in linea con le previsioni del mercato e ha detto di aspettarsi un ulteriore rialzo nella prossima riunione di giugno o di settembre.
Piazza Affari risale dai minimi, attese di rimbalzo a Wall Street
In tarda mattinata Piazza Affari recupera dai minimi, grazie alle attese di un rimbalzo a WallStreet, in particolare al Nasdaq dopo i risultati sopra le attese di Microsoft e l’annuncio di un buyback da 70 miliardi di dollari da parte della proprietaria di Google, Alphabet. Sulle borse domina tuttavia l’incertezza.
Il rimbalzo del petrolio dopo il calo delle riserve Usa consente il recupero di Eni e di Tenaris +0,35%che oggi rende noto i risultati del primo trimestre. Gli analisti di Intesa Sanpaolo si attendono “un altro trimestre positivo. Come bottom line, stimiamo un utile netto trimestrale di circa 908 milioni di dollari, beneficiando della più forte performance operativa rispetto ai 503 milioni di un anno prima”.
Sale Enel in compagnia anche delle utility A2A, Hera ed Iren. Timido segnale di ripresa anche per TIM tornata in positivo a +0,5% dopo cinque sedute negative consecutive.
Sempre pesante infine la Juve in flessione del 2,8%, ai minimi da metà febbraio.