“L’importante adesso è vendere. Ai profitti penseremo dopo”. Più o meno con queste parole Elon Musk spiega la strategia di Tesla per affrontare la stagione della recessione ormai in atto. Il colosso dell’auto elettrica taglia i prezzi a scapito margini di profitto (tre punti in meno) per difendere le vendite comunque inferiori all’obiettivo dei due milioni di pezzi. Il messaggio di Musk, che gela il titolo a Wall Street (-6% nel dopo Borsa), trova conferma nelle note del Beige Book: l’economia americana è in stallo, sofferente per il calo del credito a disposizione delle aziende, ma l’inflazione non consente distrazioni. Di qui l’invito alla cautela alla vigilia delle prossime mosse delle banche centrali.
Apertura cauta per l’Europa
In questa cornice i mercati scelgono la strada della prudenza: Milano cala dello 0,20%, Francoforte dello 0,36% e Parigi lo 0,09%. In rosso anche Amsterdam (-0,17%) e Londra (-0,09%). Viaggia in territorio positivo Madrid (+0,43%).
Ieri sera S&P500 e Nasdaq hanno chiuso quasi in parità.
La prudenza ha contagiato le piazze asiatiche. Il pessimismo di Elon Musk si è riflesso stamane nell’andamento dei principali concorrenti cinesi dell’auto elettrica. NIO, Li Auto e BYD cedono tra l’1,2% e il -5%, mentre Contemporary Amperex Technology, uno dei principali fornitori di batterie di Tesla, perde il 2,5%.
In arrivo le minute della Bce, rendimento dei Btp al massimo
A condizionare i listini europei in mattinata contribuirà l’uscita delle minute della Bce che dovrebbe offrire lumi sull’atteggiamento dei banchieri centrali di Francoforte.
A marzo l’inflazione nell’Eurozona è scesa al 6,9% rispetto all’8,5% di febbraio. Nell’Ue è scesa all’8,3% dal 9,9% del mese precedente. Meglio della Gran Bretagna (10,1% annuo) ma ancora troppo alta per scongiurare altri rialzi dei tassi, come ha detto il capo economista della Bce, Philip Lane. Si profila un aumento di un quarto di punto sia a maggio che a giugno. M Goldman Sachs non esclude un terzo rialzo a luglio.
Il Btp decennale tratta a 4,35%, sui massimi da un mese.
Listini europei ieri in ordine sparso. Piazza Affari +0,15% ha sfiorato i record da gennaio 2022, nonostante il crollo di Tim:-8,5% dopo i rilanci troppo avari per la rete unica.
Bene, in scia ai mercati Usa. L’indice di settore è sui massimi del mese sostenuto dalle attese di una stagione di M&A.
Partenza in rosso per le borse Usa, ma ripartono le banche
In stallo ieri anche Wall Street: S&P -0,01%, Nasdaq +0,03%. I future condizionati da Tesla lasciano prevedere un avvio in rosso.
La campagna delle trimestrali riserva dati contrastanti. Perde colpi Morgan Stanley -2,5%: i profitti sono scesi di quasi un quinto e il capo della banca avverte che non ci sarà ripresa almeno fino al prossimo anno. Vanno invece alla grande i titoli della Sanità: Abbott +7,9%. Sono in forte ascesa le vendite dei macchinari a suo tempo sacrificati agli sforzi sul Covid.
La novità più positiva arriva dal credito. L’indice KBW ha chiuso in rialzo del +1,70% la quinta seduta positiva di seguito, sui massimi da un mese, guidato dalla rinascita delle banche regionali.
Miglior titolo è stato infatti Western Alliance Bancorp (+24%): la banca regionale ha comunicato utili trimestrali sopra le attese e soprattutto ha stupito gli analisti annunciando che i depositi sono risaliti: Ripartono First Republic Bank +12% e Zions Bancorp +8%. Tutti titoli “massacrati” in seguito al fallimento di SVB, che aveva sollevato ingiustificati dubbi sulla tenuta dell’intero sistema.
Tassi cinesi ai minimi, oggi i conti di Tsmc
Borse asiatiche contrastate sulla scia di Wall Street. Indice CSI 300 -0,6%, anche se la People’s Bank of China ha mantenuto i tassi di riferimento ai minimi storici, al fine di sostenere la ripartenza. I dati macro pubblicati a inizio settimana hanno mostrato che l’economia cinese è cresciuta più del previsto nel primo trimestre 2023, è anche emerso che la crescita è stata guidata in gran parte dalla ripresa dei consumi, mentre il settore manifatturiero, considerato un punto di riferimento per l’economia, fatica a riprendersi dal rallentamento indotto dal Covid.
Riflettori accesi sui conti di Tsmc, il colosso dei chips di Taiwan che dovrebbe confermare il rallentamento della domanda mondiale.
Oro fermo in attesa della Fed
Oro (1.993 dollari). I prezzi dell’oro oscillano nervosamente intorno alla soglia chiave dei 2mila dollari, in reazione ai dati sull’evoluzione dell’inflazione e/o alle dichiarazioni dei falchi/colombe.
Petrolio in calo dell’1%, dal -2% di ieri. La prospettiva di un costo del denaro in salita alimenta le aspettative di una frenata della crescita a livello globale. Le scorte Usa sono scese di 4,58 milioni di barili.
Auto ed energia in movimento. Forte crescita per Ovs
Buone nuove per Stellantis. Per l’ottavo mese di fila salgono le immatricolazioni delle auto in Europa: 1,4 milioni di pezzi +26,1%. Ma il titolo perde il 3,32% in apertura.
Cnh (+0.49%) annuncia l’uscita dal paese con la cessione delle proprie attività in Russia per un incasso complessivo di circa 60 milioni di dollari.
Eni Hsbc alza il target price da 15,20 a 16,25 euro, conferma il Buy.
Ovs prevede per i prossimi anni una “forte crescita” dopo un buon inizio del 2023 e aver registrato un incremento a due cifre di ricavi e utili nell’esercizio chiuso a fine gennaio.
Saipem (+2,33%) ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi in crescita del 41,6% a 2,58 miliardi di euro e un Ebitda adjusted in aumento a 191 da 115 milioni.
Fiato sospeso per la Juventus nell’attesa la decisione del Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni sul ricorso del club bianconero contro la penalizzazione di 15 punti inflitta dalla Corte d’Appello Federale.