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Piazza Affari in profondo rosso ma quella di oggi non è nella Top 10 delle peggiori sedute della storia del Ftse Mib

Un lunedì nero quello di oggi a Piazza Affari, ma non abbastanza nero da entrare nella top 10 delle peggiori sedute borsistiche della storia. Vediamo quali sono

Piazza Affari in profondo rosso ma quella di oggi non è nella Top 10 delle peggiori sedute della storia del Ftse Mib

È un tonfo sonoro quello realizzato oggi, lunedì 13 marzo, da Piazza Affari. Zavorrato dalle banche e dal risparmio gestito, il Ftse Mib cede quasi il 4% del suo valore realizzando la peggior performance a livello continentale. Le rassicurazioni della Fed e dello stesso presidente Usa Joe Biden non sono bastate a placare quella sensazione di deja vu che gli investitori stanno vivendo in seguito al fallimento di Silicon Valley Bank e di Signature Bank. “Lehman Brothers era un’altra cosa”, ripetono in continuazione economisti e autorità di regolamentazione. Ed è forse proprio questo il motivo per il quale il tracollo borsistico odierno non entrerà nei libri di storia. Perché nonostante tutte le difficoltà, anche di recente, abbiamo visto di peggio. Due esempi su tutti: l’esplosione della pandemia in Italia e la Brexit. Il rosso di oggi è intenso, ma non è tra i peggiori 10 vissuti a Piazza Affari negli ultimi decenni. Ripercorriamoli uno per uno.

Piazza Affari: dal Covid a Lehman Brothers, le peggiori sedute del Ftse Mib

Era lunedì 12 marzo 2020 e la pandemia di Covid-19 stava terrorizzando il mondo intero. Quello stesso giorno la Bce aveva annunciato le misure economiche per far fronte all’emergenza, mentre pochi giorni prima il governo Conte aveva imposto all’Italia restrizioni senza precedenti. In una sola seduta il Ftse Mib bruciò oltre 3mila punti, realizzando la peggior seduta della sua storia con un ribasso del 16,92%. Non si può dire però che fosse una totale sorpresa, dato che un assaggio c’era già stato: solo 3 giorni prima, venerdì 9 marzo, il listino principale di Piazza aveva chiuso le contrattazioni con un ribasso dell’11,17% a 18.475 punti base, maglia nera a livello mondiale, terzo peggior crollo di sempre. 

In mezzo, sul secondo gradino di un podio da incubo, un’altra giornata che in pochi avranno dimenticato: il 24 giugno 2016. Solo 24 ore prima, i cittadini del Regno Unito erano andati alle urne per il referendum sulla Brexit, votando a favore della fuoriuscita dall’Unione Europea e cambiando la storia del vecchio continente. L’inaspettata vittoria del Leave provocò un vero panic selling sui mercati, con Piazza Affari che perse il 12,48% del suo valore.

Quarto posto per la seduta del 6 ottobre 2008, giorno in cui il Ftse Mib perse l’8,24% del suo valore e le Borse mondiali videro volatilizzarsi quasi 445 miliardi di euro. Alla base del tracollo uno spauracchio tornato a galla negli ultimi giorni. Tre settimane prima era fallita Lehman Brothers e le economie di tutto il mondo avevano iniziato a mostrare gli effetti che la più grande bancarotta della storia mondiale aveva già cominciato a provocare. Nei mesi successivi la Borsa di Milano fece segnare altri record negativi: 10 ottobre 2008 (-7,14%, sesta peggior seduta dal 1992), 16 ottobre 2008 (-6,78%, ottava peggior seduta).

Dall’11 settembre alla crisi economica del 2011 

La quinta peggior seduta di sempre per Piazza Affari arrivò in un giorno che ha cambiato il corso della storia: l’11 settembre 2021. Le tv di tutto il mondo trasmettevano le immagini dell’attentato alle Twin Towers e al Pentagono e Milano chiuse quella tragica giornata con un ribasso del 7,79%. Tre giorni dopo, il 14 settembre 2001, il Ftse Mib perse il 6,68%, realizzando la nona peggior performance dal 1998. 

Il ribasso del 6,8% segnato il 10 agosto 2011 si piazza al settimo posto in classifica. L’Italia era in piena crisi del debito sovrano e pochi giorni dopo lo spread avrebbe toccato il record storico di 575 punti base, costringendo l’allora premier Silvio Berlusconi a rassegnare le sue dimissioni da Presidente del Consiglio. Anche in questo caso, qualche mese prima d’altronde c’erano già state le prime avvisaglie: il 10 agosto 2011 Piazza Affari perse il 6,65% con lo spread a quota 500 punti base.

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