Nuova stretta in arrivo per i fumatori. Dopo gli aumenti di alcune sigarette il Governo starebbe mettendo a punto nuove misure restrittive per contrastare il fumo. E stavolta non si salvano neppure quelle elettroniche e i prodotti da tabacco riscaldato (come Iqos, Glo e Ploom) che stanno iniziando al fumo decine di migliaia di giovani. Già lo scorso gennaio, illustrando le linee programmatiche del dicastero della Salute, il ministro Orazio Schillaci aveva annunciato l’intenzione di estendere il divieto di fumo a tutti i tipi di sigarette. L’obiettivo? Una generazione “libera dal tabacco”.
Dove sarà vietato fumare una sigaretta (anche elettronica): le ipotesi
Il divieto di fumo per tutti i tipi di sigarette riguarderebbe non solo l’interno dei locali ma anche i tavoli all’esterno. In quest’ultimo caso sarebbe possibile fumare solo se il locale disponesse di un’area esterna riservata ai fumatori, mentre saranno abolite quelle all’interno dei locali e degli aeroporti. Stop anche alle fermate all’aperto di metro, bus, treni e traghetti. Divieto per tutti i tipi di sigaretta anche nei parchi in presenza di bambini e donne incinte, ma il divieto potrebbe diventare totale. Stretta in arrivo infine anche per la pubblicità delle sigarette elettroniche di vario tipo, per le quali varranno i paletti (molto rigidi) già imposti ai prodotti da fumo tradizionali, per i quali è vietata qualsiasi forma pubblicitaria diretta e indiretta.
I nuovi divieti sono non ancora definitivi, si tratta solo di ipotesi. Il testo potrebbe essere inserito anche in un altro provvedimento in sede di approvazione.
E i trasgressori? Dovranno pagare una multa. Attualmente dovrebbe essere la stressa per chi infrange il divieto di fumo tradizionale al chiuso: 275 euro, ridotta del 50% se si paga entro 60 giorni.
Stretta sulle sigarette, chi è pro e chi contro
La stretta annunciata vede contrario il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini, accanito sostenitore di svapo e simili. “Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali. Da ex fumatore che ha smesso 4 anni fa, il divieto di fumarle all’aperto appare esagerato. Voi che dite?”, ha scritto su Twitter. E non è la prima volta che Salvini interviene in difesa del business delle sigarette elettroniche. Il motivo? Vaporart, azienda specializzata nel commercio di liquidi per sigarette elettroniche, figura nell’elenco dei finanziatori della Lega.
E non sono mancate altre voci critiche. Il famoso cantautore Gino Paoli “minaccia” di fondare “il partito dei tabagisti”. “Fumare fa male? Sono arrivato a 88 anni”. Poi ammette: “Ho quasi smesso”. E ancora il fondatore del centro di ricerca multidisciplinare che studia soluzioni scientifiche innovative per la riduzione del danno da fumo (Coehar), Riccardo Polosa ha ribadito “Dobbiamo smetterla di mettere sullo stesso piano sigarette che liberano migliaia di sostanze tossiche e catrame con prodotti senza combustione decisamente molto meno tossiche. Le alternative senza combustione si sono dimostrate dal 95% al 99% meno tossiche delle sigarette convenzionali e rappresentano oggi l’unica vera soluzione per tutti coloro che non vogliono o non riescono a smettere”.
Ovviamente, di parere opposto medici e oncologi. È una “decisione positiva – ha dichiarato il presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Saverio Cinieri – perché è scientificamente provato che il fumo favorisce l’insorgenza di moltissimi tipi di tumore. Il fumo è correlato anche a patologie cardiovascolari e neurologiche; pertanto, l’estensione dei divieti è senza dubbio condivisibile”.