Salvatore Ferragamo fa i conti con i risultati del 2022: con una crescita dei ricavi a doppia cifra, ma utile netto e redditività in calo. Il management proporrà la distribuzione di un dividendo di 0,28 euro per azione, contro gli 0,34 euro dell’anno scorso. Marco Gobbetti alla guida da un anno della maison del lusso italiana si è detto “abbastanza soddisfatto”. E per il 2023? Il cfo del gruppo, Alessandro Corsi, parlando con gli analisti, ha aggiunto che “l’inflazione pesa” ma sono previsti “investimenti importanti nel 2023”. Nel 2022 sono stati di 56 milioni di euro, rispetto ai 44 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, a seguito principalmente del rinnovamento del network distributivo e di investimenti nel canale digitale.
I conti deludenti del 2022 non sostengo il titolo della maison. Fuori dal paniere principale Salvatore Ferragamo lascia sul terreno il 2,28% a 18,03 euro per azione.
Ferragamo: i conti del 2022
Per il gruppo fiorentino l’esercizio 2022 si è chiuso con i ricavi consolidati pari a 1,25 miliardi, in aumento del 10,2% a cambi correnti e del 5,7% a cambi costanti su base annua; un utile netto pari a 65 milioni di euro rispetto agli 81 milioni di euro registrati nell’esercizio 2021 (-19,5%) e un margine operativo lordo sceso dai 305 milioni di euro dell’esercizio 2021 a 299 milioni di euro (-1,8%) con un’incidenza percentuale sui ricavi del 23,9%, mentre il risultato operativo ha riportato una flessione del 10,8% a 128 milioni di euro dai precedenti 143 milioni, battendo tuttavia le attese degli analisti. Per quanto riguarda i canali distributivi, il retail ha registrato una crescita dell’11,3% (+4,7% a cambi costanti) e il Wholesale del 13,6% (+6,3% a cambi costanti). Il risultato prima delle imposte è stato positivo per 101 milioni di euro rispetto ai 123 milioni del 2021. Il capitale circolante netto al 31 dicembre 2022 è sceso del 4% passando da 199 milioni a 191 milioni di euro, con un inventario in linea con l’esercizio 2021.
A fine 2022 l’indebitamento netto era sceso a 204,07 milioni di euro, rispetto ai 224,48 milioni di inizio anno. Nell’intero esercizio le attività operative hanno generato cassa per 267,07 milioni di euro.
A livello geografico, l’area Asia Pacifico riporta un calo del 4,7% (-10,6% a tassi di cambio costanti), principalmente a causa degli effetti derivanti dalla ripresa della pandemia Covid-19, in particolare in Cina. Il mercato giapponese ha riportato un aumento delle vendite nette dell’11,9% (+18,9% a cambi costanti). L’area EMEA è cresciuta del 24,7% (+24,6% a cambi costanti), il Nord America del 22,3% (+8,8%) e il Centro e Sud America del 29,7% (+14,7%).
La cedola sarà messa in pagamento a decorrere dal 24 maggio 2023, con data stacco coincidente con il 22 maggio 2023 e record date coincidente con il 23 maggio 2023