La business unit assicurativa di Intesa Sanpaolo ha raggiunto un accordo con i sindacati che varrà fino al 31 dicembre del 2025. L’accordo prevede interventi sul trattamento economico, sulla flessibilità lavorativa e sull’assistenza. Si tratta di cambiamenti che coinvolgono 1.264 dipendenti delle Compagnie Assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo in Italia.
Siglato il 21 febbraio scorso dalle rappresentanze di FISAC CGIL, FIRST CISL, UILCA, FNA e SNFIA, il nuovo protocollo prevede un’importante revisione del CCNL di primo livello oltre che la contrattazione di quello di secondo livello. Si va dall’adeguamento di alcune componenti economiche (quota del premio aziendale) alla maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, con la possibilità di lavorare da casa fino a 120 giorni l’anno (140 giorni per il personale dei Sistemi Informativi) senza limiti mensili e riconoscimento di un’indennità di buono pasto di € 3,80 per le giornate di lavoro da remoto. Inoltre è prevista la possibilità di lavorare su 4 giorni per 9 ore, a parità di retribuzione, su base volontaria, dal lunedì al venerdì – compatibilmente con l’organizzazione aziendale – scegliendo come giornata di riposo il lunedì o il venerdì della stessa settimana.
Il risultato raggiunto è frutto della sempre maggiore integrazione – anche dal punto di
vista dei trattamenti riconosciuti alle persone – della Divisione Insurance nel Gruppo Intesa Sanpaolo,
confermandone il ruolo essenziale e strategico.
“Siamo felici dell’accordo raggiunto – ha dichiarato Nicola Fioravanti, AD di Intesa Sanpaolo Vita e
Responsabile della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo – che ci permette di migliorare le condizioni
economiche, lo sviluppo professionale e la risposta alle esigenze delle nostre persone. Le nuove
modalità di lavoro da remoto, basate sulla definizione di obiettivi chiari, sulla gestione responsabile del
tempo e sulla comunicazione efficace, contribuiranno a ridurre gli spostamenti casa-lavoro,
garantendo servizi efficienti a vantaggio dei clienti interni ed esterni. Esse, inoltre, rappresenteranno un
ulteriore fattore attrattivo per i giovani, particolarmente attenti alle aziende più sensibili rispetto
all’equilibrio fra esigenze lavorative e personali”.