La Bce promette nuovi aumenti dei tassi e Fabio Panetta cita Emozioni di Lucio Battisti: “Non dobbiamo guidare come un pazzo a fari spenti nella notte” nella lotta all’inflazione. Il membro del Comitato esecutivo della Bce, in un discorso a un evento del Centre for European Reform a Londra, ha manifestato un tono più cauto sulle prossime mosse. “Questo non significa che non agiremo con decisione nella nostra lotta all’inflazione. Significa che ci muoveremo con decisione nella giusta direzione”, ha detto Panetta aggiungendo che “la Bce non dovrebbe impegnarsi incondizionatamente sulle proprie mosse future” e dovrebbe invece “calibrare la politica monetaria in modo che guardi in avanti e possa essere modulata in base ai dati economici, chiarendo meglio anche la sua funzione di reazione”.
Prudenza e valutazione è la ricetta dell’italiano nel board dell’Eurotower che ha evocato “il rischio di una restrizione eccessiva” alle condizioni monetarie: “Con i tassi ora in territorio restrittivo, a contare sono la misura e la durata delle condizioni restrittive”.
Panetta: l’inflazione può calare sotto al 3% nel 2023
Quanto all’inflazione, Panetta esprime un cauto ottimismo. “L’inflazione potrebbe scendere sotto il 3% alla fine di quest’anno”. “La componente energetica dell’inflazione nelle scorse settimane ha registrato una riduzione superiore a quella contenuta nelle nostre proiezioni di dicembre. Di conseguenza, anche l’inflazione complessiva è in diminuzione. Se l’attuale discrepanza tra l’inflazione effettiva e quella prevista venisse confermata nei prossimi mesi, la dinamica dei prezzi al consumo scenderebbe al di sotto del 3% sul finire di quest’anno”.
Sui tassi rialzi “a piccoli passi”: i rischi di una stretta eccessiva secondo Panetta
“I tassi sui prestiti stanno salendo più velocemente che in passato, in linea con il ripido rialzo dei tassi della Bce. E i prestiti a imprese e famiglie stanno decelerando rapidamente”, dice Panetta invitando quindi alla cautela nell’alzare i tassi. “Gran parte degli effetti della stretta devono ancora venire” e dunque l’aggiustamento sui mercati creditizi “probabilmente comprimeranno i consumi e gli investimenti nei prossimi mesi”.
“Agendo sui nostri rialzi dei tassi ufficiali, ovvero muovendoci a piccoli passi, possiamo garantire di calibrare entrambi gli elementi in modo più preciso alla luce delle informazioni in arrivo e della nostra funzione di reazione. Questo quadro ci consentirà di tornare al nostro obiettivo senza indebiti ritardi. E ci consentirà di farlo con un costo minimo per l’economia e l’occupazione, riducendo il rischio di stringere troppo”.
La Bce conferma il rialzo dei tassi di 50 pb a marzo
I rischi sull’economia della zona euro si stanno riequilibrando, ma le pressioni sui prezzi restano intense. “L’obiettivo è riportare l’inflazione al 2%”. È quanto si legge nel Bollettino economico della Bce, che dopo la crescita dei tassi da 50 punti base del 2 febbraio, ha intenzione di “innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria, a marzo, per poi valutare la successiva evoluzione”. Una notizia che in realtà non sorprende e le Borse restano positive.
Nel complesso, “l’economia ha dimostrato maggiore capacità di tenuta rispetto alle attese e dovrebbe registrare una ripresa nei prossimi trimestri. Le condizioni sfavorevoli alla crescita sono dovute alle conseguenze del conflitto in Ucraina e all’incertezza geopolitica. Ma anche a fattori positivi come la graduale attenuazione delle strozzature d’offerta, le forniture di gas sono divenute più stabili, il clima di fiducia in miglioramento”. È quanto emerge dal bollettino economico della Bce nel quale ha anche lanciato un ennesimo invito ai governi.
Bce avverte i Governi: “stop aiuti con il calo prezzi energia”
Con l’attenuarsi della crisi energetica, la Bce invita i Governi a ridurre rapidamente gli incentivi. “Le misure di sostegno pubblico per proteggere l’economia dall’impatto dei prezzi elevati dell’energia dovrebbero essere temporanee, mirate e adattate per preservare gli incentivi a consumare meno energia”, si legge nel bollettino economico mensile. In particolare, poiché la crisi energetica sta diventando meno acuta, è importante iniziare a ritirare rapidamente queste misure in linea con il calo dei prezzi e in modo concertato”.
Altrimenti si rischia che tali misure provochino un aumento delle pressioni inflazionistiche a medio termine, il che richiederebbe una stretta monetaria più forte. Inoltre, in linea con il quadro di governance economica dell’Ue, “le politiche di bilancio dovrebbero essere orientate a rendere l’economia più produttiva e a ridurre gradualmente l’elevato debito pubblico”. Secondo la Bce, infine, le politiche volte a rafforzare la capacità di approvvigionamento dell’area dell’euro, in particolare nel settore energetico, possono contribuire a ridurre le pressioni sui prezzi nel medio termine. Per questo motivo la Bce invita i Governi anche ad attuare rapidamente i loro piani di investimento e di riforma strutturale nell’ambito del programma Next Generation Eu.