Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo sul caso Ruby ter. Assoluzione piena anche per gli altri 28 imputati tra cui Karima el Mahroug (Ruby) e le 20 giovani ex ospiti delle serate di Arcore.
Lo hanno deciso i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano dopo una camera di consiglio durata circa 2 ore. Per il collegio presieduto da Marco Tremolada “Il fatto non sussiste”.
Si chiude così un processo durato sei anni in cui la procura di Milano aveva accusato l’ex premier di aver pagato, tra il 2011 e il 2015, 10 milioni di Euro ad alcune ragazze per mentire durante i processi Ruby e Ruby bis riguardo alle serate ad Arcore.
Per Berlusconi il pm Luca Gaglio e il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano avevano chiesto una condanna a 6 anni di reclusione e una confisca da 10 milioni di euro.
Attesa per le motivazioni
“Non c’è amarezza, è il nostro sistema giudiziario, abbiamo lavorato con profonda convinzione e le prove dal nostro punto di vista ci hanno dato la convinzione, che rimane, che ci siano state le false testimonianze e la corruzione”, ha detto il Procuratore aggiunto Siciliano ai cronisti dopo la sentenza. “Fateci prima leggere le motivazioni” ha chiosato Siciliano sull’intenzione di voler ricorrere in appello.
Atto di generosità
Vince quindi la linea difensiva portata avanti dagli avvocati Federico Cecconi e Franco Coppi che avevano chiesto l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Berlusconi si era sempre difeso dichiarando che il denaro versato alle ragazze era un atto di generosità per risarcirle per la vita rovinata dallo scandalo mediatico.
Berlusconi era già stato assolto in via definitiva nel processo Ruby e dai Tribunali di Roma e Siena in due filoni processuali del “ter”.