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Richemont: boom di vendite in Europa, ma la Cina zavorra il fatturato

Nel quarto trimestre, i ricavi sono aumentati dell’8% a 5,4 miliardi. Titolo in rialzo a Zurigo

Richemont: boom di vendite in Europa, ma la Cina zavorra il fatturato

Quarto trimestre del 2022 in chiaroscuro per Richemont che, vede il proprio fatturato aumentare, ma meno del previsto. Le vendite del colosso ginevrino del lusso, che possiede marchi come Cartier, Van Cleef e Montblanc, sono calate soprattutto in Cina a causa prima della politica Zero Covid e poi dell’impennata dei casi dovuti alla cancellazione delle restrizioni. Sulla Borsa di Zurigo, il titolo guadagna l’1,57% a 139,15 franchi

La trimestrale di Richemont

Nell’ultimo trimestre del 2022, i ricavi trimestrali di Richemont sono saliti dell’8%, attestandosi a quota 5,4 miliardi, al netto della attività cessate di YNAP. Il risultato, come detto, è stato in parte frenato dalle vendite in Cina, ma anche spinto dallo shopping natalizio. Al netto dei tassi di cambio la progressione è stata del 5%, indica il gruppo.

Sotto il profilo geografico, nel periodo da ottobre a fine dicembre, il gruppo ha visto le vendite nella zona Asia-Pacifico scendere del 9% escludendo gli effetti valutari, appesantiti da Cina, Hong Kong e Macao. In Cina, in particolare, le vendite sono diminuite del 24% durante il terzo trimestre dell’anno finanziario 2022/2023 poiché il “massiccio aumento dei casi di Covid” ha pesato sull’affluenza nei suoi negozi ma anche sulla disponibilità del personale, che ha portato a una “riduzione degli orari di apertura dei negozi o a chiusure temporanee”. 

Situazione opposta invece in Europa, dove le vendite sono aumentate del 19% in valute locali, grazie alla domanda locale e turistica, in particolare da parte di turisti americani e mediorientali. L’aumento delle vendite è stato del 3% per le Americhe; +10% nella zona Medio Oriente e Africa, con i Mondiali di calcio in Qatar; in Giappone +43%.

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