Sembra sia tornata l’alta marea sul Bitcoin, dopo i forti arretramenti delle settimane precedenti, superando il livello dei 21.000 dollari che non si vedevano da quando il fallimento di Ftx ha scatenato l’effetto domino sul comparto.
Le cripto, si sa, come le maree ha alti e bassi, a volte non supportati da fondamentali. E quindi gli analisti sono incerti sul futuro della valuta. Ma, affidandosi quanto meno all’analisi tecnica, effettivamente ci sono resistenze che sono saltate come birilli e livelli significativi che sono stati superati alla grande, tanto che diventa legittimo ipotizzare un rally a nuovi livelli.
Bitcoin:che cosa è successo nelle ultime settimane?
Il prezzo del Bitcoin in dollari nelle ultime ore ha superato il livello psicologico dei 20.000 dollari, toccando un picco nella notte europea scorsa a 21,30 dollari, livelli che non si vedevano dai primi giorni di novembre, quando è scoppiato il caso-Ftx. Stamane quota 21.173,30 dollari, in rialzo dello 0,24%.
Come si ricorda, proprio all’inizio di novembre il trentenne Sam Bankman-Fried , Sbf per gli amici, ha fatto richiesta di Chapter 11 dichiarando bancarotta della sua Ftx. A causa di ciò, Sbf deve rispondere di 8 capi d’accusa e al momento è agli arresti domiciliari in attesa di processo.
Da quel momento per le Bicoin è stato un continuo declino, fino a sfondare l’altra soglia psicologica di 16.000 dollari: è il risultato dell’effetto domino dopo la caduta della prima tessera di Ftx. Da allora è arrivato il fallimento di altri attori, tra cui BlockFi e Voyager, mentre altri sono stati costretti a bloccare i prelievi dei clienti, come Genesis. Intanto tutto il settore ha iniziato a inasprire i licenziamenti. Proprio nei giorni scorsi Crypto.com ha annunciato il taglio del 20% della forza lavoro, percentuale in linea con quella di Coinbase.
Ma da inizio anno, qualcosa è scattato e la valuta ha iniziato a riprendersi. Un segnale di trend al rialzo gli analisti tecnici hanno iniziato a segnalarlo con il superamento della resistenza cruciale di 16.785 dollari a cui è seguito a ruota lo sfondamento di quella a 16.950 dollari. Il rialzo del Bitcoin si calcola in un 12,34 % negli ultimi 5 giorni e in un 26,17% nell’ultimo mese.
Fuoco di paglia o vero rally ?
La domanda degli anlisti ora è: è solo un rimbalzo tecnico, dovuto a ricoperture, oppure c’è spazio per crescere ancora ? E, semmai, grazie a che cosa ?
Ci sono in rete anche alcuni sondaggi tra gli investitori. Questo è uno dei più considerati nel settore, ma l’esito ci dice poco: mostra gli investitori quasi equalmente divisi sulle prospettive.
“È un bel segnale all’interno di una fase che resta comunque incerta” ha detto Orlando Merone, country manager Italia di Bitpanda. Alcuni altri analisti sono più dubbiosi e vedono possibile un altro ribasso.
“La volatilità rimane, con movimenti di diverse centinaia di dollari sui timeframe orari” dice uno di essi. L’analista Tedtalksmacro descrive un ribasso al di sotto dei 21.000 dollari come una “caccia alla liquidità”.
Alla ricerca di fondametali
Oltre che all’analisi tecnica, a che cosa altro si può agganciare il trend delle cripto? Da una parte, dicono gli esperti del settore, si muove nell’onda del mercato tech più tradizionale, spinto a sua volta dall’idea in generale che la Federal Reserve Usa possa essere vicina ad interrompere la stretta monetaria. Naturalmente l’attenzione in questo periodo va alle trimestrali Usa in arrivo, ai loro utili e più in generale alle prospettive economiche, compresa una eventuale recessione.
“In un mercato così volatile come quello delle cripto, una strategia è quella del “prendi i soldi e scappa” cogliendo l’occasione al volo quando si presenta” dice uno di loro che cita la cosiddetta “fomo”, fear of missing out, cioè la paura di perdere un’occasione.
Il rialzo delle crypto è stato anche favorito dall’indebolimento del dollaro con il dollar index sceso da 113 a 102 punti nelle ultime settimane, lasciando spazio di ripresa agli asset risk-on, quelli da appetito al rischio, dicono gli analisti. Le criptovalute, che al loro interno incorporano progetti che investono nel web3, nella blockchain e nei metaversi, sono considerate dagli investitori degli asset speculativi, ad alta crescita potenziale ma anche ad alto rischio.
In ogni caso non si può dire che le cose si siano sistemate fino a che non si avranno le idee più chiare rispetto alla posizione di Genesis e di altre società ancora in bilico.