La classifica si accorcia. Dal secondo al settimo posto, infatti, ci sono ben sei squadre in soli quattro punti, decise a contendersi i preziosissimi posti Champions, ma anche i restanti per Europa e Conference League. Lazio, Atalanta e Roma hanno vinto le rispettive sfide con Sassuolo, Salernitana e Fiorentina, rispondendo così all’Inter e, soprattutto, sfruttando i passi falsi di Milan e Juventus.
Il campionato, esclusa la capolista Napoli, sin qui assolutamente inarrestabile, si conferma così molto equilibrato e aperto a ogni scenario, perché se è vero che Pioli, Allegri e Inzaghi hanno rose più fornite (almeno sulla carta), lo è anche che Sarri, Gasperini e Mourinho non hanno nessuna intenzione di mollare, tanto più che il prossimo turno regalerà scontri diretti di fuoco come Lazio-Milan e Juventus-Atalanta.
Roma – Fiorentina 2-0, Mourinho punge la società: “Bella vittoria, ma vorrei avere più qualità”
Partiamo dall’ultima sfida giocata, vale a dire il posticipo di ieri sera tra Roma e Fiorentina. Esame importante per i giallorossi, che dovevano anzitutto rispondere a Lazio e Atalanta, ma anche confermare i buoni risultati raccolti di recente. Missione compiuta grazie a Dybala, vero e proprio trascinatore giallorosso, capace di decidere la sfida con una doppietta, oltre che di regalare quei colpi di classe assenti da un po’ dalle parti dell’Olimpico, ma anche a Dodò, sciagurato nel rimediare due ammonizioni in appena 24’ e lasciare in 10 la Viola. Per Mourinho, reduce da una settimana complicata dalle polemiche con Candela (e Zaniolo, l’oggetto del contendere, si è chiamato fuori dalla partita per una febbre dell’ultim’ora), si tratta di una bella boccata d’ossigeno: il gioco continua a stentare, ma con questi risultati le critiche possono restare in soffitta. “È stata una partita difficile contro un’ottima squadra, anche l’anno scorso, sempre in superiorità numerica, abbiamo fatto fatica – l’analisi dello Special One -. Con le nostre qualità abbiamo difeso bene e siamo stati in controllo, senza avere situazioni difficili da gestire. Mi piacerebbe avere più qualità e avere più giocatori con voglia di trattare la palla. A livello di organizzazione e gestione tattica non ho niente da dire ai miei calciatori, però mi servirebbe più qualità con la palla al piede. Non mi aspetto che arrivino nuovi giocatori, il ds Pinto è stato onesto e diretto, ha detto cose che agli allenatori non piace sentire. Tutti vorrebbero avere tanti soldi per comprare chiunque e fare una squadra incredibile, sarebbe un sogno di tutti e in qualche club ho avuto questa sensazione. Non è il nostro profilo, lavoriamo e diamo tutto con la qualità che abbiamo”.
Sassuolo – Lazio 0-2: Sarri ritrova la vittoria, ma Immobile va ko
Giornata positiva anche sull’altra sponda del Tevere, seppur con un retrogusto amaro. La vittoria sul Sassuolo serviva come l’aria e la Lazio l’ha trovata grazie ai soliti Zaccagni e Felipe Anderson, ma l’infortunio di Immobile (distrazione del flessore, esami tra 24-48 ore) è una tegola bella grossa. Sarri incrocia le dita e spera non sia nulla di grave, perché se è vero che la squadra ha già saputo (ieri e in altre occasioni) fare a meno di lui, lo è anche che il suo gioco non può prescindere da Ciro, fondamentale sia per i gol che per i movimenti d’attacco di cui beneficiano gli altri. Nel frattempo il tecnico ha incassato le risposte positive degli altri: da Zaccagni e Felipe Anderson, ormai imprescindibili sotto tutti i punti di vista, a Luis Alberto, di nuovo protagonista dopo mesi di tante ombre e poche luci.
“Negli ultimi 40 giorni era il giocatore più in condizione, l’ho detto più volte, poi purtroppo si è dovuto fermare per un problemino – ha spiegato Sarri -. Oggi ha fatto la miglior partita che ha fatto da quando ci sono io. Giocando così, ci possiamo permettere tutto. Cosa manca per il salto di qualità definitivo? È un mix di due aspetti, bisogna far progredire i giocatori a disposizione e fare investimenti su quello che riteniamo ci possa mancare. Difficile andare avanti solo a livello di mercato o solo a livello individuale”.
Atalanta – Salernitana 8-2: la Dea si gode la festa, Nicola verso l’esonero
Il successo più roboante della domenica è però quello dell’Atalanta, vittoriosa sulla Salernitana con un punteggio d’altri tempi. L’8-2 finale, infatti, non si vedeva nel nostro campionato da un Inter-Padova del 1995/96, eppure è diventato realtà grazie a una prestazione super dei bergamaschi, unita ovviamente a quella inqualificabile dei granata. Non a caso Iervolino, furibondo al termine del match, sembra ormai deciso a esonerare Davide Nicola, la cui avventura a Salerno è ormai al capolinea: D’Aversa è in pole per sostituirlo, ma occhio anche a Semplici e Di Francesco.
L’Atalanta, dal canto suo, si gode la seconda vittoria consecutiva dopo quella di Bologna e pure la ritrovata verve dei suoi attaccanti, tutti in gol a eccezione di Zapata (subentrato però a gara in corso). Lookman (doppietta) e Hojlund hanno fatto faville, così come Boga, Koopmeiners, Ederson, Scalvini e Zortea, anche se la Salernitana (in rete con Dia e Nicolussi Caviglia) ha certamente contribuito con una prestazione difensiva sconcertante.
“Quando fai un risultato così accetti anche i gol subiti, ci stanno – ha spiegato Gasperini -. Nel momento del primo gol non eravamo tanto allegri, perché avevamo appena fatto 1-0 e ci siamo trovati sul pareggio, poi però la squadra ha fatto una grande prestazione. Abbiamo sviluppato sempre anche bene il gioco, questo ci dà sicuramente morale per il prosieguo del campionato. Per noi è una buonissima classifica in questo momento, ora andiamo a giocare sul campo della Juventus e sarà una partita molto difficile, ma che ci può dare anche la misura della nostra crescita”.