Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte hanno presentato l’indagine congiunturale sulle imprese piemontesi per il primo semestre del 2023.
L’indagine ha raccolto le valutazioni di quasi 1.100 imprese manifatturiere e dei servizi in un periodo di particolare incertezza.
Indagine Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte: I dati
Per il primo trimestre del 2023, le attese sulla produzione delle imprese piemontesi non variano molto rispetto a quelle del quarto trimestre: Il 23,8% delle aziende prevede un aumento della produzione, contro il 10,4% che si attende una diminuzione. Trend analogo per gli ordinativi, con un saldo del 10,4% e un aumento di oltre 4 punti rispetto alla scorsa rilevazione.
L’export non risulta particolarmente florido ma registra un saldo vicino al punto di equilibrio (+0,5%), in miglioramento rispetto al -5,6% di settembre.
Buon andamento per gli investimenti: sono quasi il 24,4% le aziende con programmi di spesa di un certo impegno, una quota inferiore alla media piemontese (27%).
Gli aumenti di prezzo, in aumento da un anno, sembrano assestarsi. Il 56,1% delle aziende del campione prevede aumenti nei prezzi delle commodity nei prossimi tre mesi (la percentuale registrata a settembre era del 77,7%). Il 66,6% si aspetta ulteriori aumenti energetici (era il 91,9%), mentre il 61,2% teme la salita dei costi di logistica e trasporti (era l’82,8%).
Cala il ricorso alla cassa integrazione, che interessa il 7,4% delle imprese, in calo di 1,8 punti percentuali rispetto a settembre, segno di una buona ripresa delle attività e un graduale ritorno ai livelli pre-crisi.
Stabile il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo.
Peggiora ancora la redditività dove le imprese sono strette tra costi in crescita (energia ma non solo) e difficoltà a scaricare gli aumenti sui clienti.
Nella provincia di Torino, diminuisce la tradizionale forbice tra imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti) e imprese di minori dimensioni (sotto i 50 addetti), con attese sulla produzione rispettivamente pari a 20,0% e 16,3%, per il prossimo trimestre.
Marsiaj: 2023 anno difficile con molte criticità e di grande incertezza
“Il 2022 si chiuderà con un bilancio positivo sia per l’Italia che per la nostra area. Secondo le recenti stime dell’Istat la crescita italiana 2022 sarà intorno al 3.9% e quella piemontese probabilmente sarà analoga o superiore. L’ottimo andamento delle esportazioni nei primi nove mesi riflette la nostra capacità di competere sui mercati internazionali. Sono risultati superiori alle attese, che devono molto alla solidità e capacità di reazione delle nostre imprese anche in un contesto in continuo e imprevedibile mutamento, dove costi e prospettive di mercato cambiano quasi quotidianamente. Il 2023 sarà, con ogni probabilità, un anno difficile, con molte criticità, dalla evoluzione del conflitto russo-ucraino, all’inflazione, all’emergenza energetica. Dovremo quindi convivere con una grande incertezza che continuerà a condizionare l’attività delle imprese. Sono però fiducioso, perché noi italiani abbiamo dimostrato di nuovo in questi mesi di essere in grado di sorprendere in positivo il mondo intero, a cominciare da noi stessi. L’importante, ed è l’augurio che faccio alla politica, è non perdere la bussola indicata dal Pnrr e dall’Europa: spendere bene e in tempo i fondi e proseguire con le riforme” ha dichiarato Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino.