Armi, armi e ancora armi. Nel suo primo viaggio fuori dall’Ucraina, Zelensky riporta per Natale doni, con un accordo già preso, quello sull’ulteriore aiuto militare Usa all’Ucraina. Un pacchetto da 1,85 miliardi di dollari che comprende l’invio dei primi missili Patriot (Phased Array TRacking to Intercept Of Target), considerati i fiori all’occhiello della difesa Usa: il sistema missilistico a lungo raggio che servirà a rafforzare lo scudo contro i bombardamenti russi. Ma nella sua visita negli Usa Zelensky riceve anche munizioni e kit che permettono di rendere “intelligenti” bombe già in possesso di Kiev attraverso sistemi per colpire con precisione.
Nella sua visita negli Usa, annunciato a sorpresa, l’obiettivo di Zelensky è chiaro: convincere la nuova maggioranza repubblicana della Camera a non opporsi alle proposte di ulteriori finanziamenti militari e umanitari dal valore di 45 miliardi di dollari in discussione per il 2023. I repubblicani, che erediteranno il controllo della Camera a partire dal 3 gennaio 2023, hanno già fatto sapere di essere contrari a offrire “assegni in bianco” all’Ucraina.
La storica visita di Zelensky negli Usa e le dichiarazioni di Putin
La visita di Zelensky negli Usa cambia la trama narrativa della guerra e mentre il presidente russo, Vladimir Putin, ammette per la prima volta che “l’operazione militare speciale”, che avrebbe permesso alle forze di Mosca una vittoria “veloce” in Ucraina, in realtà presenta insidie e difficoltà. E ora il piccolo paese invaso possiede le tecnologie migliori e più potenti per rispondere all’aggressione russa, ma soprattutto dimostra il forte sostegno dell’Occidente all’Ucraina. Un Occidente coeso e compatto. “Non ho mai visto la Nato e l’Ue più unite di così”, ha sottolineato il presidente americano. “Tutti sappiamo cosa è in gioco qui, era dalla Seconda Guerra Mondiale che un Paese europeo non veniva attaccato”, ha aggiunto. Il leader ucraino “è aperto a perseguire una pace giusta”, mentre “sappiamo che Putin non ha intenzione di mettere fine a questa guerra crudele”.
Ma anche nel faccia a faccia tra Zelensky e Biden sono sempre le armi a parlare. I giorni di guerra sono ormai più di 300: troppi. Così come troppe sono le morti di questa assurda guerra voluta da Putin. Nessuna tregua, nessuna pace all’orizzonte. Anzi, la Russia ammassa le truppe e le armi per una nuova grande offensiva invernale in Ucraina. E mentre Zelensky si trova negli Stati Uniti, il presidente russo torna a parlare di nucleare. “Le nostre forze nucleari – ha detto il capo del Cremlino – sono la principale garanzia della sovranità della Russia”. La risposta diretta alla visita del leader ucraino negli Stati Uniti arriva però dal portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, per il quale le crescenti forniture di armi all’Ucraina dagli Usa non potranno che “aggravare” i dieci mesi di conflitto.
Zelensky al Congresso Usa: “La vostra non è carità, ma un investimento”
Sulla “linea del fronte della tirannia”, ha sostenuto Zelensky durante il suo discorso al Congresso, il sostegno americano “è cruciale non solo per partecipare a questa battaglia, ma per arrivare al punto di svolta e vincere sul campo di battaglia”.
“Il mondo è troppo interconnesso e interdipendente per permettere a qualcuno di rimanere in disparte e allo stesso tempo di sentirsi al sicuro quando questa battaglia continua”, ha aggiunto. “Le nostre due nazioni sono alleate in questa battaglia e il prossimo anno sarà un punto di svolta, lo so – il punto in cui il coraggio ucraino e la determinazione americana devono garantire il futuro della nostra libertà comune, la libertà delle persone che si battono per i loro valori”.
“Il vostro denaro non è carità”, ha dichiarato al Congresso. “È un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia che gestiamo nel modo più responsabile”. Zelensky ha anche invitato i legislatori a rafforzare le sanzioni contro la Russia.
Nonostante la disparità di risorse, il leader ucraino ha affermato che “l’Ucraina mantiene la sua linea e non si arrenderà mai”, ma accanto alla gratitudine Zelensky ha lanciato un appello, suscitando le risate dell’aula quando ha detto: “Abbiamo l’artiglieria, sì. Grazie. Ce l’abbiamo. È sufficiente? Onestamente, non proprio”.
“Spero che le mie parole di rispetto e gratitudine risuonino in tutti i cuori americani”, ha proseguito, aggiungendo poi: “Contro tutte le probabilità e gli scenari negativi, l’Ucraina non è caduta. L’Ucraina è viva e vegeta”.
Zelensky negli Usa: “Vittoria solo vittoria”
Nel suo discorso, Zelensky ha ricordato la storia americana, facendo riferimento alla battaglia del Bulge, al presidente Franklin D. Roosevelt e alla battaglia di Saratoga. Proprio come “i coraggiosi soldati americani che hanno tenuto le loro linee” e hanno combattuto contro la Germania nazista di Adolf Hitler nel 1944, i soldati ucraini “stanno facendo lo stesso con le forze di Putin questo Natale”, ha detto Zelensky. “In Ucraina lo celebreremo anche a lume di candela, e non per romanticismo. Non abbiamo l’elettricità e molti non hanno l’acqua. Ma non ci lamentiamo. La luce della nostra fede illuminerà il Natale”. Perché quello che milioni di ucraini si augurano in questo momento è “la vittoria, solo la vittoria”.
Zelensky alla Casa Bianca: “Non ci può essere una pace giusta”
Nel loro incontro, i due presidenti mostrato un fronte unito sul loro approccio alla guerra. “Credo… che condividiamo la stessa visione e che un’Ucraina libera, indipendente, prospera e sicura sia la visione di entrambi. Vogliamo che questa guerra finisca”, ha detto Biden. “Capiamo nelle nostre ossa che la lotta dell’Ucraina è parte di qualcosa di molto più grande”, ha continuato il presidente americano aggiungendo che Zelensky ha dimostrato la sua “forte posizione contro l’aggressione di fronte agli appetiti imperiali degli autocrati” e ha affermato che gli Stati Uniti sono al fianco dell’Ucraina nel mantenere “i principi fondamentali di sovranità e integrità territoriale”.
Sia Biden che Zelensky si sono rivolti ai russi durante la conferenza stampa, con il presidente ucraino che ha ripetutamente definito le forze russe “terroriste” e Biden che ha sottolineato l’importanza di essere “chiari” sulle azioni della Russia.
“La Russia sta usando l’inverno come un’arma, congelando le persone, affamandole, tagliandole fuori l’una dall’altra”, ha detto Biden. La guerra, ha poi aggiunto, “potrebbe finire oggi se Putin avesse un minimo di dignità e facesse la cosa giusta e si ritirasse. Ma questo non accadrà”.
Ma i due leader, a quanto pare, hanno ancora prospettive diverse sul loro approccio al perseguimento della pace con la Russia.
Biden ha detto in conferenza stampa che Zelensky era aperto a perseguire una “pace giusta”. Più tardi, quando un giornalista gli ha chiesto di condividere la sua idea di un modo equo per porre fine alla guerra, il leader ucraino ha risposto: “Per me, come presidente, una pace giusta è senza compromessi per quanto riguarda la sovranità, la libertà e l’integrità territoriale del mio Paese, la rivincita per tutti i danni inflitti dall’aggressione russa. Non ci può essere una pace giusta nella guerra che ci è stata imposta da questi… disumani, direi”, ha concluso.
La risposta di Mosca: “Quella Usa è guerra per procura”
La risposta di Mosca non arriva a tardare e accusa gli Stati Uniti di essere “i veri protagonisti della guerra”. Per Putin gli obiettivi dell'”operazione speciale” in Ucraina, seppur “estremamente difficili”, “saranno raggiunti” e “la sicurezza sarà garantita in tutti i territori russi”. Il presidente russo, parlando al Consiglio del ministero della Difesa, ha quindi sottolineato la necessità di espandere l’arsenale russo di armi d’attacco avanzate, ordinando allo stesso tempo di aumentare le capacità di combattimento delle forze aerospaziali russe.
Mosca dispiegherà presto i missili balistici intercontinentali Sarmat, il fiore all’occhiello dei nuovi programmi militari russi. Infine, ha spiegato ancora Putin, il nuovo missile da crociera ipersonico Zircon sarà incluso nella flotta di Mosca all’inizio di gennaio.
Cambia anche la fascia d’età per il servizio militare, che dai 18 ai 27 anni e sarà portata invece nella fascia 21-30. In particolare, verranno potenziati i reclutamenti nei distretti occidentali della Russia, in ragione dell’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato.
Ma il Cremlino non si ferma qui nella sua risposta alla visita di Zelensky negli Usa. Mosca stabilirà delle basi navali a Mariupol e a Berdiansk, entrambe città ucraine occupate, secondo quanto spiegato da Seghiei Shoigu, il ministro della Difesa russo. “I porti di Berdiansk e di Mariupol sono pienamente funzionanti. Noi prevediamo di stabilirci delle basi per le navi di appoggio, i servizi di soccorso d’emergenza e le unità per la riparazione delle navi della marina”. Dal canto suo, Putin ha pure rassicurato Shoigu che non ci sarà alcun limite al finanziamento delle forze armate: “Il Paese, il governo, daranno tutto quanto l’esercito chiederà”.