Il Marketplace di Facebook violerebbe le norme antitrust dell’Unione Europea, danneggiando i concorrenti e distorcendo la concorrenza nel mercato pubblicitario online. Queste le accuse che la Commissione europea ha rivolto a Meta nell’opinione preliminare inviata alla società nell’ambito dell’indagine avviata lo scorso anno.
Le accuse della Ue a Meta
Secondo la Commissione Ue, Meta, la società di Mark Zuckerberg che controlla Facebook, Instagram e Whatsapp, avrebbe violato le norme antitrust distorcendo la concorrenza nei mercati degli annunci economici online. Bruxelles contesta a Meta di legare il suo servizio di annunci economici online, Facebook Marketplace, al suo social network personale, Facebook. La Commissione teme inoltre che Meta stia imponendo condizioni commerciali sleali ai concorrenti di Facebook Marketplace a proprio vantaggio.
Nei dettagli, la Commissione rileva che Meta ha abusato della sua posizione dominante in due modi: in primo luogo il collegamento esistente tra Facebook Marketplace e il social Facebook fà sì che gli utenti accedano automaticamente alla piattaforma di microannunci, che lo vogliano o meno. Bruxelles teme dunque che “i concorrenti di Facebook Marketplace possano essere preclusi in quanto il pareggio conferisce a Facebook Marketplace un vantaggio di distribuzione sostanziale che i concorrenti non possono eguagliare”, si legge nella nota.
In secondo luogo Meta imporrebbe unilateralmente condizioni commerciali sleali ai servizi di annunci economici online concorrenti che fanno pubblicità su Facebook o Instagram.
Cosa rischia Facebook
Se confermate, tali pratiche violerebbero l’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). Se la Commissione, a valle dell’indagine, riterrà che ci siano prove sufficienti per un’infrazione, potrà vietare a Meta di continuare con la sua politica e imporre alla società una multa fino al 10% del suo fatturato mondiale annuo.