Roberto Maroni, ex ministro e a buon titolo rappresentante dell’anima più genuina della Lega, è morto a 67 anni dopo una malattia che lo ha costretto ad allontanarsi dalla vita politica dal 2021. Maroni ha condiviso con Umberto Bossi gli inizi della Lega Nord: tre volte ministro, vicepremier, governatore della Regione Lombardia, è anche stato segretario federale della Lega.
Sposato, due figli, laureato in giurisprudenza, avvocato, era stato anche responsabile dell’ufficio legale della sede italiana di una multinazionale statunitense. Gran tifoso del Milan, aveva anche la passione per la musica e suonava il sassofono in una band. Famosi i suoi occhiali dalle montatura colorate e un po’ stravaganti. Considerato il braccio destro di Bossi e il numero due della Lega, Maroni ha fatto parte della Lega Lombarda fin dalla sua fondazione.
È morto Roberto Maroni: tutto iniziò con l’incontro con Bossi
Maroni raccontava che l’incontro nel 1979 con Umberto Bossi cambiò la sua vita: se “lui è il papà della Lega, io ne sono la mamma”, spiegava. Maroni è tra gli 80 leghisti che rappresentarono per la prima volta la Lega in parlamento nel 1992, poi diventato ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio nel 1994, ministro del Lavoro nel 2001 e ancora ministro dell’Interno nel 2008 sempre con Silvio Berlusconi presidente del Consiglio, per chiudere infine la sua carriera nelle istituzioni come presidente della Regione Lombardia dal 2013 al 2018. Federalista ma non secessionista, Maroni ha rappresentato una Lega di governo, più equilibrata e orientata alla concretezza. Non ha sempre avuto rapporti facili con Umberto Bossi così come con Matteo Salvini di cui non condivideva lo spostamento del partito su posizioni più populiste e disancorate al bacino originario, quello delle regioni del Nord. In una recente intervista sul Corriere della sera si è definito un sognatore, in quanto leghista, inteso come “portatore di un sogno realizzabile, a differenza dell’utopia”.
“Questa notte alle ore 4 il nostro caro Bobo ci ha lasciati. A chi gli chiedeva come stava, anche negli ultimi istanti, ha sempre risposto: ‘Bene’. Eri così Bobo, un inguaribile ottimista. Sei stato un grande marito, padre e amico”. Così la famiglia ha comunicato sulla pagina Facebook di
Roberto Maroni la morte dell’ex ministro avvenuta nella casa di Lozza, paese del Varesotto. Numerosi gli attestati di stima bipartisan che stanno arrivando in queste ore.