“Occorre il massimo impegno per proteggere l’economia delle famiglie e delle imprese dalle emergenze gravi del presente”. Lo ha detto, dal palco della 98esima edizione della Giornata Mondiale del Risparmio 2022 organizzata da Acri, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, nel suo primo intervento ufficiale dopo la nomina e il trasloco da via Veneto a via XX Settembre.
Giorgetti ha promesso continuità con il passato, affermando che “il nuovo Governo è orientato a confermare il proprio impegno, nei prossimi anni, a ridurre il deficit della pubblica amministrazione e il rapporto debito/Pil”.
All’evento ha partecipato anche il Governatore dalla Banca d’Italia Ignazio Visco che ha lanciato un chiaro messaggio a Francoforte e ai “falchi” del Nord Europa: il rialzo dei tassi è sì necessario, ma dovrà essere graduale e non predeterminato.
Giorgetti: “Bisogna proteggere famiglie e imprese”
“Occorre adottare politiche di rapido contrasto al fenomeno inflattivo, in grado di frenare sì la crescita dell’aumento dei prezzi, ma soprattutto tali da evitare che tale crescita sia prolungata”, ha sottolineato Giorgetti nel suo intervento all’Auditorium della Tecnica di Roma. “È necessario – ha continuato – che il settore finanziario assolva alla sua missione di aiutare i risparmiatori e gli investitori a compiere scelte consapevoli che indirizzino le loro risorse verso obiettivi ottimali, coerenti con una sana crescita del Paese, consapevoli della necessità di assicurare l’equilibrio di bilancio nel medio-lungo periodo”.
“Occorre il massimo impegno per proteggere l’economia delle famiglie e delle imprese dalle emergenze gravi del presente, nella convinzione che – in questi anni di incertezza – occorra proteggere la dignità e l’operosità dei cittadini e non la logica del debito e del sussidio; e che si debbano tutelare le imprese dalla volatilità dei prezzi e dalla scarsità delle risorse, non solo assicurando loro la disponibilità di liquidità, ma anche che tale disponibilità sia accessibile a condizioni il più possibile vantaggiose”, ha detto Giorgetti alla Giornata Mondiale del Risparmio.
Dopo aver citato più volte Einaudi e aver confermato a più riprese la volontà di rispettare gli impegni presi, riducendo deficit e debito, il ministro, attualmente impegnato nella stesura della Legge di Bilancio, ha sottolineato che il Governo “è anche profondamente convinto dell’urgenza di proteggere le famiglie, soprattutto le più deboli, dal rialzo delle bollette e del carrello della spesa, di difendere la competitività delle nostre aziende, anche a fronte delle ingenti misure di supporto annunciate da altri Paesi europei (quali Germania e Francia) e non solo (ad esempio il Giappone)”.
“Non bisogna dimenticarsi che è in corso un ampio dibattito per la riforma del Patto di stabilità e crescita, auspicabilmente sarà adottata la proposta della Commissione di revisione delle regole di bilancio per conseguire un adeguato equilibrio tra la sostenibilità fiscale, del debito e il supporto alla crescita”, ha evidenziato il numero uno del Mef.
Giorgetti: “Valutiamo interventi sul costo del credito”
“Si sta assistendo a un aumento del costo del credito e, nel breve periodo, potrebbe registrarsi un’ulteriore restrizione nelle politiche di offerta ai giovani, alle famiglie e alle imprese, che va attentamente monitorata, al fine di valutare ogni intervento necessario”, ha detto il ministro dell’Economia, aggiungendo che il Governo sta “valutando come migliorare le misure di sostegno all’economia in coerenza con il quadro degli aiuti di Stato, in particolare le garanzie pubbliche alle imprese”.
Giorgetti su Mps: “Governo lavora a cessione ordinata quota detenuta dallo Stato”
Nel giorno in cui si chiude la prima fase dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi lanciato dal Monte dei Paschi, Giorgetti ha confermato che “l’attuale Governo lavorerà per gestire, in maniera ordinata, la dismissione della quota azionaria detenuta dallo Stato (pari al 64% del capitale ndr.) nel rispetto degli impegni con la Commissione europea lasciando al mercato un soggetto bancario forte e capace di operare in un’economia diversificata e articolata anche geograficamente come quella italiana”.
Visco avverte la Bce: “Il rialzo dei tassi dovrà essere graduale e non predeterminato”
”L’elevata incertezza” che sta caratterizzando la congiuntura economica globale richiede di andare avanti gradualmente con il “rialzo dei tassi ufficiali da parte della Bce”. Un aumento che “dovrà proseguire per attenuare il rischio del persistere di un’elevata inflazione”. Cosa deve fare, da parte sua, l’Italia? Procedere con la realizzazione “completa e senza ritardi” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che “potrà tradursi in un rafforzamento significativo del potenziale di crescita della nostra economia. A condizione che la tassa dell’inflazione non ci spinga a ripetere gli errori di quaranta e più anni fa, quando al persistere dell’inflazione dovuto alla vana rincorsa tra prezzi e salari si associarono molti anni di disavanzi eccessivi, con la conseguenza ultima della crisi finanziaria e valutaria di cui ricorre in questi mesi il trentennale”. È questo l’avvertimento lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso dell’intervento pronunciato alla Giornata Mondiale del Risparmio.
“Il rialzo dei tassi ufficiali dovrà proseguire per attenuare il rischio che il persistere di un’elevata inflazione causata dal susseguirsi di shock di ‘offerta’ si trasli sulle aspettative di famiglie e imprese, alimentando la dinamica dei prezzi e determinando aumenti più forti delle retribuzioni – ha affermato Visco – Il ritmo di incremento dei tassi e il loro punto di arrivo, tuttavia, non possono essere predeterminati sulla base di proiezioni o scenari precostituiti, che in questa fase hanno una natura puramente indicativa. L’elevata incertezza richiede di procedere in modo graduale, valutando con attenzione l’adeguatezza dell’orientamento monetario sulla base delle evidenze che si renderanno via via disponibili”.
Dopo aver inviato un messaggio a Francoforte, dal palco dell’Auditorium della Tecnica, il Governatore della Banca d’Italia ha lanciato un ulteriore monito: “Non bisogna sottovalutare il pericolo che il deterioramento delle prospettive economiche si riveli peggiore del previsto, rendendo sproporzionato un passo eccessivamente rapido nella normalizzazione dei tassi ufficiali”.
Visco: “Il costo del debito salirà”
Visco non nasconde le conseguenze del rialzo: “in seguito alla necessaria normalizzazione delle condizioni monetarie – ha detto – il costo per il servizio del debito è destinato a salire. Ciò rende ancora più importante delineare un percorso realistico per proseguire la fase di graduale rientro dagli alti livelli del debito pubblico in rapporto al Pil avviato negli ultimi due anni”. “Sarebbe un segnale decisivo di credibilità per i mercati – ha sottolineato il governatore – che si tradurrebbe in premi per il rischio sovrano più bassi, contenendo l’onere di interessi e riducendo lo sforzo necessario per raggiungere gli obiettivi di bilancio”.
Visco: “Margini per aiuti a famiglie e imprese più limitati”
Nonostante ciò, il Governo deve impegnarsi per tutelare famiglie e imprese, sostenendole e aiutandole ad affrontare l’impennata dei costi dell’energia. Occorre però tener conto del fatto che “”i margini per l’erogazione di aiuti a famiglie e imprese saranno verosimilmente molto più limitati che negli ultimi due anni“, ma “possono essere ampliati con la riduzione di altre spese”. Visco ha auspicato quindi “interventi temporanei e mirati, destinati ai nuclei e ai comparti produttivi in maggiore difficoltà”, che “potranno contribuire a contenere la riduzione dei redditi reali e, per tale via, le pressioni sull’inflazione connesse con le richieste salariali senza compromettere l’equilibrio dei conti pubblici“.
Visco: “Le banche sono in grado di reggere l’impatto degli Npl”
Rispetto al passato, le banche sono più soldi e per questo dovrebbero essere “in grado di assorbire lo shock” derivante dalla frenata del PIl e dall’aumento degli Npl, ha rassicurato Visco. Secondo il Governatore di Bankitalia: “alcune banche potrebbero incontrare maggiori difficoltà”, ma in ogni caso tutte dovranno prestare “particolare attenzione, anche con il puntuale ricorso agli accantonamenti, all’aumento del rischio di credito, evitando in tal modo che l’ineludibile inasprimento dei criteri di offerta dei prestiti possa trasformarsi in una grave stretta creditizia”.
Patuelli: “Tassare meno gli investimenti del risparmio, serve un secondo Pnrr”
“Il risparmio responsabilmente investito – afferma il presidente dell’Abi Antonio Patuelli – non a fini speculativi è indispensabile per la resilienza alla crisi energetica e all’inflazione e per la solida e prolungata ripresa dello sviluppo e dell’occupazione”.
Per questo, continua il numero uno dell’Abi, “Chiediamo che gli investimenti del risparmio a medio e lungo termine in Italia siano tassati meno delle operazioni speculative a breve o brevissimo termine. Finché nell’Unione Europea non vi sarà anche uniformità fiscale, l’Italia dovrò attrarre i risparmi nella competizione in atto fra gli Stati per attirare i capitali”.
Secondo il presidente dell’Abi “la legge di Bilancio deve essere anche occasione per meglio tutelare il risparmio, oltre che per limitare il debito pubblico che non deve crescere all’infinito, anche per non compromettere i complessivi equilibri finanziari e gli stessi risparmi degli italiani.Occorre rafforzare il circuito virtuoso economico, etico e sociale, favorendo il risparmio stabile anche per prestiti in investimenti produttivi”.
Passando poi ai costi dell’energia, Patuelli ha affermato: “Occorre al più presto un secondo Pnrr per la riduzione dei costi e per investimenti energetici sostenibili. Come nelle fasi più difficili della pandemia, con la preparazione del primo Pnrr, occorre ora costruire un nuovo clima di fiducia indispensabile per sostenere la resilienza, per la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione”.
Profumo: “L’ascensore sociale funziona solo in discesa”
L’incertezza che sta caratterizzando il quadro economico mondiale è al centro degli interventi di tutti i relatori. “Oggi l’ascensore sociale funziona solo in discesa – ha sottolineato il presidente di Acri Francesco Profumo – Il 42% di persone povere ha visto peggiorare la propria situazione rispetto a quella dei genitori. Gli italiani sembrano sfiduciati e non essere più in grado di rialzarsi. Sembra erosa la speranza”. Anche per questo chi ha le risorse per investire, preferisce tenere i propri risparmi fermi sul proprio conto: “In Italia appena il 5% del risparmio delle famiglie viene investito nel nostro Paese, contro il 14% in Germania e il 34% in Francia”, ricorda Profumo, sottolineando come la forte riduzione delle filiali di territorio abbia contribuito a questa situazione.