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Olio: il 5 ottobre la raccolta e spremitura delle Olive dell’Olio dell’Imperatore Adriano a Tivoli

L’albero ha una circonferenza di poco più di sei metri ed è arrivato ad una altezza di 16 metri. L’Italia terra di ulivi plurisecolari, in Umbria sopravvive un ulivo del V° secolo avanti Cristo. L’elenco degli ulivi millenari in Italia e all’estero

Olio: il 5 ottobre la raccolta e spremitura delle Olive dell’Olio dell’Imperatore Adriano a Tivoli

Ha una circonferenza di poco più di sei metri ed è arrivato ad una altezza di 16 metri, come un palazzo di cinque piani. Poi un fulmine agli inizi del ‘900 e la devastante gelata che 1985 che portò a morte tanti Ulivi in molte regioni d’Italia, richiesero energici interventi di potatura per salvaguardare la pianta, Oggi l’ulivo di Albero Bello fa bella mostra di sé a Villa Adriana, la mastodontica residenza delle meraviglie dell’Imperatore Adriano nei pressi di Tivoli, dietro l’edificio adibito a museo. Le sue origini risalirebbero all’anno mille. Ma nonostante il tempo trascorso è ancora vivo e vegeto. Tanto che mercoledì 5 ottobre, alle 9.30, Coldiretti Lazio e Unaprol, con i tecnici di OP Latium, avvieranno la raccolta delle olive dall’albero secolare con la conseguente molitura con un frantoio installato per l’occasione tra i resti di Villa Adriana.

E per questo è stato denominato l’olio dell’Imperatore Adriano. Alla cerimonia parteciperanno Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – VillÆ, il Presidente di Unaprol, David Granieri, il Responsabile olio Coldiretti, Nicola Di Noia, Sara Paraluppi, Direttore Coldiretti Lazio, Enzo Perri, Direttore del Crea/Ofa.

Lo studio di olivi plurisecolari come l’Albero Bello di Villa Adriana è importante non solo per la tutela della pianta, ma anche per esplorare e ricercare caratteri utili per la resistenza agli stress climatici delle piante, per il comportamento produttivo, per la versatilità nei confronti delle esigenze di intensificazione sostenibile della coltivazione dell’ulivo e per migliorare le caratteristiche salutistiche dei prodotti.

L’Italia terra di ulivi plurisecolari, in Umbria sopravvive un ulivo del V° secolo avanti Cristo

L’Italia come uno dei più grandi produttori di olio al mondo, ha un patrimonio ulivicolo di grande importanza che affonda le sue radici nella storia. La regione più ricca di ulivi secolari è la Puglia.

Nella piana degli ulivi Millenari c’è l’ulivo di Borgagne probabilmente il più antico d’Italia, la cui età viene valutata tra i 3000 e i 4000 anni e continua tuttora a produrre l’Olio Extravergine d’Oliva DOP Terre d’Otranto.

Nei pressi di Roma a Palombara sabina zona rurale di coltivazione di verdure e di uliveti che producono l’Olio di Sabina, c’è un altro secolare ulivo che avrebbe addirittura tremila anni di vita nei pressi del cimitero.

Spostandoci a S’Ozzastru nel comune di Luras, in provincia di Olbia si incontra un olivo selvatico, un “olivastro” per l’esattezza, con una circonferenza di base di 20 m, un’altezza di circa 14 m e un’età di circa 3500 anni.

Altro ulivo da record si trova a Villastrada in provincia di Perugia, vicino Castiglione del Lago, con un tronco che misura una circonferenza di 12 m. che viene fatta risalire al quinto secolo a.C.

Bisogna andare in Toscana per l’esattezza a Pian del Quercione, in provincia di Lucca quindi per ammirare l’ulivo dei Trenta Zoccoli la cui età è compresa fra gli ottocento e i mille anni con un tronco di 10,6 metri. Il nome gli deriva da un racconto dello scrittore George Christoph Martini che aveva contato a terra trenta zoccoli dei raccoglitori che si erano contemporaneamente arrampicati sui rami per la raccolta delle olive.

Si resta in Toscana per l’Ulivo della Strega a Magliano. 3.000 anni di vita per cuna circonferenza di 9 metri, e una storia leggendaria. Secondo antiche voci contadine l’ulivo sarebbe stato scelto da alcune streghe che si darebbero appuntamento di venerdì sotto i suoi amplio rami per i loro riti.

E sempre in Toscana a Semproniano in provincia di Grosseto troviamo l’Olivone di Fibbianello un albero imponente che arrivò a misurare più di 21 metri e produceva da solo 8 quintali di olive. Poi alcuni “benpensanti” ebbero la grande idea di dargli fuoco. L’ulivo sopravvisse alla stupidità degli uomini ma è rimasto fortemente danneggiato.

I più antichi ulivi all’estero, in Libano avrebbero 6-000 anni

Ma ulivi giganteschi si trovano anche fuori dai confini nazionali. Nel villaggio di Bechealeh, in Libano, ci sono 16 alberi che si ritiene abbiano 5.000-6.000 anni. Individuati come punto di riferimento nazionale dal governo libanese, gli alberi producono ancora frutti!

Un altro ulivo storico è a Creta, in Grecia. Secondo gli esperti avrebbe circa 4.000 anni. Fra gli alberi più antichi del pianeta è considerato l’ulivo di Al Badawi a Betlemme che sarebbe stato piantato 5000 anni fa.

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