Le incredibili parole di Silvio Berlusconi nell’intervista di giovedì sera a “Porta a porta” di Bruno Vespa non finiscono di provocare polemiche e scintille, sia nella politica italiana che in Europa e in Ucraina, senza contare le serie preoccupazioni in America per la collocazione internazionale dell’Italia nel prossimo futuro.
BERLUSCONI SHOCK: “PUTIN VOLEVA METTERE PERSONE PERBENE A KIEV”
Ma che cosa aveva detto Berlusconi a Vespa cercando di giustificare l’aggressione di Putin all’Ucraina? “Putin – ha sostenuto il leader di Forza Italia – è caduto in una situazione difficile e drammatica, voleva a Kiev un governo perbene. Putin è stato spinto dalla popolazione russa delle repubbliche del Donbass, dal suo partito e dai suoi ministri ad inventarsi questa operazione speciale” in Ucraina.
Durissima la replica di Kiev: “Vi ricordiamo che il presidente russo è al potere da più di 20 anni. Ha ucciso o imprigionato i suoi avversari politici, ha organizzato un massacro in Siria e ora minaccia il mondo con armi atomiche: l’ex premier italiano si fida di lui e usa il suo esempio per definire chi è persona perbene e chi no?” E ancora: “A febbraio Putin voleva conquistare tutta l’Ucraina e mettere un regime di marionette che avrebbe annunciato l’annessione alla Nuova Unione Sovietica nel dicembre del 2022”. Ora – ha detto a sua volta il presidente ucraino Zelensky – “è essenziale che gli italiani scelgano candidati con i giusti principi morali” nelle elezioni del 25 settembre.
CONTRO BERLUSCONI LE PROTESTE DI LETTA, CALENDA E DELLA UE
In Italia il segretario del Pd, Enrico Letta, ha definito “scandalosa” la frase di Berlusconi e ha aggiunto: “E’ una cosa a cui Berlusconi crede veramente, sta legittimando Putin e se il 25 settembre vincessero loro, il Cremlino brinderebbe”. E il leader di Azione, Carlo Calenda: “Berlusconi, queste sarebbero le tue persone perbene? Vergognati e scusati. Altro che moderato ed europeista”. Imbarazzo anche in Forza Italia, che ha cercato di sostenere come al solito che Berlusconi non è stato capito, ma anche nell’entourage di Giorgia Meloni.
L’Alto rappresentante della Ue per la politica estera, Josep Borrell, non le ha mandate a dire: “Non capisco come un leader europeo possa dire certe cose” e serie preoccupazioni sono state manifestate dal Dipartimento di Stato americano soprattutto pensando alla collocazione internazionale dell’Italia dopo il voto di domenica.