Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 oltre 51 milioni e mezzo di italiani sono chiamati a eleggere il nuovo Parlamento. Con questo voto prenderà il via la diciannovesima legislatura, ma stavolta – rispetto alle precedenti – ci sono almeno tre novità da segnalare: la prima riguarda le tempistiche, le altre due la platea degli elettori e il numero degli eletti.
Elezioni 2022: per la prima volta si vota in autunno
Innanzitutto, le elezioni politiche 2022 saranno le prime a tenersi in autunno nella storia della Repubblica italiana. L’unico precedente risale infatti al 16 novembre del 1919, ma all’epoca c’era ancora il Re e il diritto di voto era riconosciuto solo agli uomini (la prima votazione a suffragio universale fu quella del 2 giugno 1946). Da allora si è sempre evitato di chiamare gli italiani alle urne in autunno per evitare campagne elettorali balneari e ripercussioni sulla manovra finanziaria.
Elezioni 25 settembre: i 18enni votano anche per il Senato
La seconda novità, ben più sostanziale, riguarda invece il cosiddetto “elettorato attivo”. Fino all’anno scorso la Costituzione prevedeva età differenziate per votare i rappresentanti delle due Camere: a eleggere i deputati erano chiamati tutti i maggiorenni, mentre la scelta sei senatori era riservata a chi aveva almeno 25 anni. La riforma costituzionale del 2021 ha però livellato questa asimmetria, stabilendo che è sufficiente aver compiuto 18 anni per partecipare anche all’elezione del Senato. Numeri alla mano, grazie a questa innovazione gli elettori di Palazzo Madama saranno 3,8 milioni in più di quelli che sarebbero stati con le precedenti regole.
Elezioni politiche 25 settembre: il taglio dei parlamentari
Veniamo così alla terza novità delle elezioni politiche 2022, di gran lunga la più importante. Stavolta parliamo di “elettorato passivo”, cioè dei cittadini che possono aspirare a essere eletti. La legge costituzionale dell’anno scorso ha modificato drasticamente questa platea, tagliando il numero dei parlamentari di oltre un terzo: dopo il 25 settembre la modifica normativa produrrà per la prima volta delle conseguenze concrete, riducendo i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.
Quanti sono i candidati?
La legge elettorale in vigore, il Rosatellum, prevede un sistema elettorale misto di maggioritario e proporzionale, per cui occorre distinguere fra collegi uninominali e plurinominali:
- alla Camera si presentano 1.310 candidati per i collegi uninominali e 2.788 per i plurinominali;
- al Senato, invece, i candidati ai collegi uninominali sono 693 e quelli per i plurinominali 1.418.
Per quanto riguarda la circoscrizione estero, infine, i candidati alla Camera sono 95 e quelli al Senato 41, a fronte di 12 posti disponibili a Montecitorio e 6 a Palazzo Madama.
Quanti sono i simboli ammessi?
Sono 75 i simboli ammessi dal ministero dell’Interno fra quelli depositati dai partiti o dai gruppi politici organizzati che hanno presentato liste di candidati. Ai 70 inizialmente ammessi se ne sono aggiunti altri 5 tra i 14 simboli per i quali lo scorso 16 agosto erano state richieste modifiche.