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Eataly e Ovs, le sfide di Tamburi non cambiano: investimenti stabili in imprese del Made in Italy che crescono

In Borsa o con il private equity il paradigma competitivo di Gianni Tamburi e della sua Tip non cambia: investire stabilmente in aziende del Made in Italy che hanno potenzialità di crescita

Eataly e Ovs, le sfide di Tamburi non cambiano: investimenti stabili in imprese del Made in Italy che crescono

Non c’è solo la Borsa. In un momento come questo, segnato dalla pressione delle banche centrali sui listini, la strada della quotazione rischia di esser troppo accidentata e segnata da grossi sconti per invogliare i sottoscrittori. Di qui la fortuna dei private equity in grado di far da ponte tra start up, a caccia di capitali per crescere, e le esigenze degli operatori finanziari sempre più insofferenti, tra l’altro, dei vincoli e dei costi legati alle quotazioni. 

Si inserisce in questa linea l’operazione Eataly: a fronte di mercati azionari timidi, restii a riconoscere un giusto valore alle matricole (vedi anche il rinvio della quotazione di Plenitude da parte di Eni) è maturata la scelta dei soci storici di cedere il controllo della punta di diamante del made in Italy a tavola ad Investindustrial di Carlo Bonomi scartando la soluzione di un’Ipo, ventilata da anni. 

Eataly: Tip di Tamburi aumenta la sua quota nella società

Il nuovo corso è stato benedetto dalla Tip di Gianni Tamburi, partner storico di Eataly, oggi presente in 15 Paesi con 44 punti vendita. La merchant bank ha colto l’occasione dell’ingresso di Investindustrial per aumentare, attraverso la controllata Clubitaly la propria quota nella società fondata dalla famiglia Farinetti abbassando tra l’altro “sensibilmente” il valore medio di carico. Inoltre Tip avrà diritto ad una rappresentanza in cda. Un accordo tra protagonisti del mercato finanziario che possono vantare un lungo track record nel successo di imprese sui mercati internazionali.

Anche Eataly, rafforzata sul piano finanziario da un aumento di capitale di 200 milioni di euro, una parte dell’esborso complessivo (350 milioni) del deal, potrebbe riprendere presto la via della crescita, interrotta nell’anno della pandemia (fatturato 2020 di 465 milioni di euro contro 525 del 2019). La prima tappa sarà l’acquisto dalla famiglia Bastianich della quota di minoranza nella consociata americana, a partire dal negozio bandiera di Manhattan, a fronte del Flatiron, uno degli immobili storici più importanti della Grande Mela. Ma è evidente che la strategia della “nuova” Eataly, comunque presieduta da Nicola Farinetti, sarà ben altrimenti aggressiva, grazie all’azzeramento dei debiti. 

Ops: ora i conti tornano in positivo

Va inquadrata in questa cornice l’operazione tra Investindustrial, il private italiano meglio radicato nella realtà finanziaria internazionale (basti pensare all’operazione Aston Martin), tra i leader internazionali del settore, e il, salotto buono di Tip, concentrato di aziende manifatturiere e di servizi che esprimono le migliori potenzialità del made in Italy. Ieri, nel giorno di Eataly, Tamburi ha potuto celebrare il definitivo turnaround di Ovs, impresa sostenuta sul piano finanziario nel momento della crisi, aggravata dal Covid. Anche nei momenti più bui Tip ha dato il suo contributo alla linea del management, favorendo investimenti ed acquisizioni. Ora i conti sono tornati: nel semestre le vendite nette sono state pari a 705,8 milioni +17,8% su base annua. L’Ebitda rettificato ammonta a 82,3 milioni, con un margine all’11,7% rispetto al 10% del primo semestre 2021 e al 9,6% dello stesso periodo del 2019. L’utile netto ammonta a 31,9 milioni. E le prospettive per fine anno sono brillanti, così come la risposta di Piazza Affari: +22%.

In Borsa o con un socio private, insomma, la strategia non cambia: puntare sulle aziende con un forte potenziale di crescita garantendo le giuste munizioni finanziarie.

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