Milan e Napoli lanciano la sfida, Inter, Juventus e Lazio subiscono un brutto colpo. Il super sabato di Serie A manda in copertina Pioli e Spalletti, capaci di vincere gli scontri diretti con Inzaghi e Sarri e dare così uno scossone forte e chiaro alla classifica. Sull’altra sponda, inevitabilmente, ci sono gli sconfitti, in particolare il tecnico nerazzurro, che aggiunge un altro ko pesante dopo quello con la Lazio: questo, per ovvi motivi, fa molto più male e lo costringe a difendersi dagli attacchi di stampa e tifosi. Non se la passa poi così tanto bene neanche Massimiliano Allegri, fermato dalla Fiorentina e dalla solita prestazione poco convincente, in barba agli arrivi di Milik (in gol proprio come con lo Spezia) e Paredes (autore del fallo di mano che ha portato al rigore di Jovic, poi parato da Perin): il popolo bianconero chiede a gran voce miglioramenti, specialmente dopo un mercato che Arrivabene ha definito “da boutique”.
Milan-Inter 3-2, Pioli esulta: “Questa squadra continua a stupirmi”
Il titolo principale se lo prende il Milan, capace di vincere un derby combattuto e spettacolare, ricco di colpi di scena e ribaltamenti di fronte proprio come dalle previsioni più rosee. A San Siro si sono accavallate diverse partite, con l’Inter in vantaggio per prima (Brozovic al 21’) e i rossoneri a ribaltare il tutto con Leao (due volte, una al 28’ e l’altra al 60’) e Giroud (54’), fino al rientro dei nerazzurri, tornati in partita con Dzeko (67’) e fermati nel finale da un grande Maignan. “La squadra mi è piaciuta tantissimo per 70′, poi ci siamo rilassati ma era impossibile non concedere qualcosa – il commento soddisfatto di Pioli -. Alleno ragazzi che continuano a stupirmi per volontà, caparbietà e voglia di migliorare, sono un allenatore felice. Siamo stati bravi a leggere la partita, l’inter ci ha fatto palleggiare ma abbiamo giocato con maturità, consapevolezza e con la giusta cattiveria”.
Inzaghi si difende: “Sconfitta che brucia, ma abbiamo avuto sfortuna”
Umore opposto in casa Inter, dove bisogna fare i conti con la seconda sconfitta in campionato dopo appena 5 giornate, il tutto con l’imminente sfida al Bayern Monaco di mercoledì che non aiuta certo ad alzare il morale. “L’inizio è stato equilibrato, abbiamo fatto uno splendido gol ma poi, dopo il pareggio, abbiamo avuto un blackout – ha spiegato Inzaghi -. In un derby non possiamo concedere gol del genere, alla fine avremmo meritato il pari ma quella mezz’ora ha lasciato a desiderare. Per fare due gol abbiamo fatto tanta fatica, di fronte c’era un portiere fortissimo ma purtroppo ci segnano con troppa facilità: gestire i momenti è troppo importante per la nostra squadra, contro Lazio e Milan hanno compromesso la partita, in queste partite il dettaglio fa la differenza”.
Fiorentina-Juventus 1-1, Allegri striglia i suoi: “Serve un cambio di mentalità”
Se Inzaghi piange anche Allegri non ride di certo. L’1-1 di Firenze è il terzo pareggio in campionato dopo quelli con Sampdoria e Roma, ma soprattutto si allinea alle prestazioni poco convincenti della sua Juventus, sempre troppo passiva e rinunciataria per puntare a qualcosa di importante. Anche ieri, dopo il vantaggio lampo di Milik (9’), la Signora ha arretrato pericolosamente il baricentro, per quanto il gol del pareggio viola sia arrivato in contropiede (Kouamé al 29’). E le cose sarebbero potute andare pure peggio se Perin non avesse deviato sul palo il rigore di Jovic, nato da un tocco di braccio del neoacquisto Paredes, il cui debutto è quantomeno da rivedere. “Sono contento del quinto risultato utile consecutivo, ma in momenti così la partita va azzannata, invece non siamo stati capaci – l’analisi di Allegri -. Alla fine ero un po’ arrabbiato perché volevano vincere loro, potevamo sfruttare meglio qualche contropiede ma la partita andava chiusa nel primo tempo. Serve un cambio di mentalità, questi dettagli possono cambiare le partite: i ragazzi devono capire che il pallone, quando sei alla Juventus, pesa più che da altre parti”.
Lazio-Napoli 1-2, Spalletti gode: “Questi ragazzi sono eccezionali”
L’altro risultato pesante del sabato è quello del Napoli, capace di espugnare la Roma laziale con un 2-1 in rimonta. Al gol lampo di Zaccagni (4’), infatti, gli azzurri hanno risposto con Kim (38’) e Kvaratskhelia (61’), portandosi a casa 3 punti importantissimi, sia per la classifica che per il morale. “Squadra unita e corta che ha pressato sempre, abbiamo costruito con grande qualità – le parole soddisfatte di Spalletti -. Abbiamo commesso qualche errore banale nella fase di possesso, buttando via qualche palla che, per quel livello di calcio a cui vogliamo aspirare, non possiamo perdere. Ora possiamo pensare alla Champions, sarà un’esperienza importantissima e spero che i miei ragazzi la affrontino in maniera corretta: sono convinto che possano misurarsi contro qualsiasi avversario”.
Udinese-Roma (ore 20:45, Dazn)
Il primo posto comunque dipende dalla Roma (e dall’Atalanta, impegnata domani a Monza), che questa sera andrà a Udine per riprendersi il comando. Di fronte però ci sarà l’Udinese di Sottil, già capace di battere la Fiorentina e impensierire il Milan a San Siro, dunque non esattamente un avversario morbido. Test con un discreto coefficiente di difficoltà dunque per i giallorossi, chiamati a dare continuità a un buonissimo inizio di stagione, caratterizzato però da tre partite (su quattro) abbastanza “comode”: l’unica a non esserlo, ovvero la trasferta di Torino, è andata bene solo per il risultato, non certo per il gioco.
Mourinho: “Essere lassù in questo momento non conta”
“Non ha valore essere primi ora, abbiamo giocato solo poche partite e poi molto è dipeso dal calendario delle partite affrontate – ha ammesso Mourinho in conferenza stampa -. È troppo presto, non guardo alla classifica ma solo a noi. Dobbiamo cercare di vincere sempre, senza guardare al nome dell’avversario e pensare partita per partita. Non è facile essere brillanti in questa fase, abbiamo poco tempo per allenarci, ma per fortuna da più di 20 anni io gioco in queste condizioni, facendo anche le coppe europee. Se hai più giocatori all’interno dello stesso ruolo è più facile, altrimenti è difficile, per noi comunque è uno stimolo”.
Udinese-Roma, le formazioni
I giallorossi comunque limiteranno il turnover al minimo, anzi si presume che lo rimandino a giovedì in Europa League, quando andranno in Bulgaria a incontrare il Ludogorets. Alla Dacia Arena sarà Roma-tipo, dunque 3-4-2-1 con Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Celik, Cristante, Matic e Spinazzola a centrocampo, Dybala e Pellegrini alle spalle dell’unica punta Abraham. Sistema di gioco simile anche per Sottil, che schiererà l’Udinese con un 3-5-2 con Silvestri tra i pali, Becao, Bijol e Nuytinck nel reparto arretrato, Perez, Pereyra, Walace, Makengo e Udogie in mediana, Deulofeu e Beto in attacco.