A sei mesi dalla sua nascita, Cherry Bank accelera lo sviluppo di una nuova unità di business, dedicata al Wealth Management e cerca 100 nuovi private banker. Il piano prevede la formazione di team da dislocare nelle zone già presidiate dalle filiali della banca (Padova, Mestre, Treviso, Verona e Vicenza) e in altri territori target per disponibilità di ricchezza, “con l’obiettivo di creare una boutique per risparmiatori e imprese”, spiega una nota.
Nel dettaglio, l’istituto di credito padovano si sta orientando verso la predisposizione di due opzioni di servizio, uno semplificato e uno avanzato: il primo offerto gratuitamente, il secondo con il pagamento di una “fee on top” calcolata percentualmente in base al controvalore di portafoglio e con contestuale riconoscimento al cliente di eventuali commissioni incassate dalla banca.
Giovanni Bossi, ceo di Cherry Bank, ha dichiarato: “Se siamo consapevoli che per molte operazioni la digitalizzazione è ormai necessaria, riteniamo che per la gestione dei risparmi, specialmente per conto di una clientela upper affluent, private e high net worth individual, la professionalità del consulente e la capacità di creare relazioni di valore con le persone restano requisiti fondamentali”.
“Tra il 2019 e il 2021 la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è aumentata di 334 miliardi di euro (+7%), sfiorando il tetto dei 5.000 miliardi: risparmi che giacciono nei depositi e che, se da un lato rappresentano un’opportunità di business per le banche, dall’altro possono essere risorse fondamentali, se ben indirizzate, per la ripresa economica del Paese”, ha Bossi.