Whirlpool, è veramente game over? Lo scoop di FIRSTonline che ha rivelato l’incarico assegnato dalla multinazionale al proprio vicepresidente esecutivo e presidente della società Whirlpool Emea, Gilles Morel di chiudere l’operazione di dismissione delle attività Emea (Europa più Africa e Medio Oriente) entro e non oltre il 30 giugno 2024 allarma fortemente i sindacati. Lo dichiara il segretario nazionale della Fim- Cisl Massimiliano Nobis, ricordando che il coordinamento unitario di Fim, Fiom, Uilm già lo scorso maggio sollecitò un incontro prima alla direzione Whirlpool Emea (alla luce delle dichiarazioni a mezzo stampa dello stesso Gilles Morel prospettava già allora una revisione strategica del gruppo in Europa, Medio Oriente e Africa, con la possibilità del mantenimento delle attività ma anche, una vendita delle stesse oppure opzioni ibride) e poi al Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
“Da entrambi abbiamo avuto solo silenzio – ha detto il sindacalista –. Nel mese di luglio le delegazioni sindacali dei 5 stabilimenti Whirlpool italiani, che occupano più di 5.000 lavoratori, hanno portato a conoscenza dei Prefetti territoriali il drammatico scenario occupazionale che potrebbe provocare la cessione degli assets industriali da parte di Whirlpool. I prefetti si sono fatti carico di sollecitare il MiSE a convocare il tavolo, ma ad oggi ancora nulla”.
Fim: “Il silenzio della campagna elettorale è preoccupante”
“In questi anni la divisione europea della multinazionale ha già dismesso tre siti, penalizzando il valore industriale europeo del gruppo”, spiega il segretario ricordando “la sciagurata vicenda” dello stabilimento di Whirlpool di Napoli, l’accordo poi di cessione al gruppo concorrente turco Arçelik della totalità delle attività produttive e commerciali di Russia e Kazakistan dello scorso giugno. Ma anche la dismissione virtuale di uno stabilimento, visto il numero di lavoratori coinvolti, ovvero tutto il settore impiegatizio, in prevalenza nelle aree strategiche della ricerca e qualità, di Cassinetta e Fabriano in Italia con 300 uscite. “Il silenzio della campagna elettorale sulle prospettive industriali del Paese è preoccupante – attacca Nobis -. Le risorse del Pnrr devono essere destinate, non solo per sostenere nuovi progetti industriali ma anche a rafforzare quei tessuti industriali in cui il nostro Paese mantiene una forte leadership tra questi sicuramente c’è il settore del bianco, che rappresenta ancora un comparto produttivo di eccellenza.
Fim: “Il Mise convochi con urgenza il tavolo di confronto”
Per questo chiediamo con urgenza un tavolo ministeriale che definisca e chiarisca se e con quali modalità avverrà il piano di cessione. Vogliamo garanzie non solo sul mantenimento occupazionale in tutti i siti produttivi e gli enti impiegatizi italiani, ma anche definire le risorse a sostegno d’investimenti sui processi industriali e sullo sviluppo dei prodotti.