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19 AGOSTO – ACCADDE OGGI – Guerra fredda: la Russia condanna il pilota Usa del “Ponte delle spie”

Il 19 agosto del 1960 Francis Gary Powers, pilota di un aereo-spia, ricevette a Mosca una condanna a 10 anni per spionaggio, ma in seguito fu al centro di uno scambio di prigionieri

19 AGOSTO – ACCADDE OGGI – Guerra fredda: la Russia condanna il pilota Usa del “Ponte delle spie”

Cade oggi l’anniversario numero 62 di uno degli episodi più caratteristici della guerra fredda. Il 19 agosto del 1960, a Mosca, la giustizia dell’Unione Sovietica condannò il pilota americano Francis Gary Powers a 10 anni per spionaggio.

Powers era entrato nella Cia quattro anni prima per unirsi al programma U-2, che utilizzava aerei spia per sorvolare ad alta quota i paesi ostili agli Usa ed effettuare riprese fotografiche di obiettivi militari e strategici.

L’abbattimento, la condanna e lo scambio

Il primo maggio 1960, durante un volo sull’Unione Sovietica, l’aereo Lockheed U-2 di Powers fu abbattuto con un missile terra-aria vicino alla città russa di Sverdlovsk (oggi Ekaterinburg, sul lato orientale degli Urali). Catturato e poi processato come spia, fu condannato a tre anni di reclusione e sette di lavori forzati. Tuttavia, dopo soli ventuno mesi, riuscì a tornare in patria grazie a uno scambio di prigionieri: il 10 febbraio 1962, sul ponte di Glienicke a Potsdam, in Germania, i sovietici consegnarono agli americani Powers e lo studente Frederic Pryor in cambio del colonnello del KGB Vilyam Fisher.

Il ritorno in patria

Al suo ritorno in patria, Powers fu criticato per non aver attivato l’autodistruzione della macchina fotografica, della pellicola e delle altre parti segrete del velivolo. Altri lo criticarono anche per il mancato utilizzo di una capsula di veleno nascosta in un dollaro d’argento, un dispositivo in dotazione agli agenti Cia per evitare di parlare e di confessare segreti militari in caso di tortura.

Nel corso di un’audizione al Senato, fu appurato che Powers aveva seguito gli ordini e che non aveva divulgato notizie sensibili al nemico e perciò aveva avuto una condotta esemplare. In seguito, Powers continuò a lavorare come pilota collaudatore per la Lockheed fino al 1970. Nello stesso anno partecipò alla stesura di un libro che raccontava l’incidente, intitolato “Operation Overflight: A Memoir of the U-2 Incident”.

Morì il primo agosto 1977, all’età di 47 anni, in un incidente di volo avvenuto mentre lavorava come giornalista su un elicottero della televisione americana Knbc. Quando gli chiedevano quanto alto stesse volando il primo maggio 1960, Powers rispondeva: “Non abbastanza”. Nel 2000, a quarant’anni dall’abbattimento, alla sua famiglia è stata consegnata la Medaglia del Prigioniero di Guerra, la Distinguished Flying Cross e la National Defense Service Medal.

La storia di Powers è stata raccontata nel film si Steven Spielberg “Il ponte delle spie” (Bridge of Spies), uscito nel 2015.

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