Chiuse le Borse europee, il giorno di Ferragosto ha regalato non poche novità ad Oriente. Sale ma con prudenza invece Wall Street, in attesa di nuovi segnali di frenata dell’inflazione, a partire dal dato sui consumi di domani, quando saranno pubblicate anche le minute della Fed. La quarta seduta positiva dei mercati Usa dovrebbe far sentire i suoi effetti stamattina in Europa: il future dell’indice EuroStoxx guadagna lo 0,3%. A favorire l’ottimismo, per paradosso, sono i timori di rallentamento economico che stanno deprimendo le materie prime, ma hanno anche ridato vigore alle azioni. Dai minimi di giugno, il super indice delle borse mondiali, l’MSCI World, guadagna il 13%.
La Cina taglia i tassi
Ancora una volta la giornata di Ferragosto ha riservato grosse novità sul fronte degli equilibri dei mercati. La Cina, in particolare, ha colto di sorpresa i mercati con il taglio dei tassi di sconto al 2,75% (-10 punti) e del reverse repo in risposta a dati economici assai deludenti: la produzione industriale a luglio è salita del 3,8%, in calo rispetto a giugno; male i consumi +2,7% (contro una previsione di +5%) mentre i valori degli immobili (-0.9%) continuano a scendere. Ancor più preoccupante il dato sull’occupazione: il 19,9% dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni risulta senza lavoro. Eppure, commenta da Singapore Craig Erlane di Oanda, “nessuno si aspettava la mossa della Bank of China, anche perché la domanda di prestiti non è in difficoltà a causa dei tassi elevati, ma dei blocchi di Covid, dell’incertezza del mercato immobiliare e del contesto globale. Questo taglio dei tassi non cambierà nulla di tutto ciò”. Di sicuro, a differenza di quanto accadde in occasione della crisi dei subprime, la Cina non darà un contributo per combattere un’eventuale recessione.
Le Borse asiatiche
Piatto stamane l’indice di Shanghai, ad Hong Kong sono in rally le società dello sviluppo immobiliare, presto autorizzate, ad emettere bond in yuan con la garanzia statale.
Il Kospi di Seul è in rialzo dello 0,3% dopo la completa riabilitazione dell’erede Samsung già condannato per mazzette a favore dell’ex presidente.
Poco mosso anche il listino di Tokyo. Il Pil giapponese è salito del 2,2% nel secondo trimestre in linea con la progressiva riapertura delle frontiere post Covid. Intanto a Tokyo si apre una sfida tra giganti. Il fondo Elliott ha dichiarato guerra a Softbank dopo le pesanti perdite accusate nell’ultimo esercizio.
Wall Street: battaglia sui media
Poco mossi stamane anche i future di Wall Street. Ieri il Nasdaq ha chiuso in rialzo dello 0,6%, ribaltando l’effetto del crollo dell’indice della Fed di New York che aveva spinto all’ingiù la borsa degli Stati Uniti in avvio di seduta.
Aria di battaglia sul fronte dei media. L’investitore activist Daniel Loeb di Third Point ha annunciato l’acquisto dell’1% di Walt Disney (più o meno un miliardo di dollari) con l’obiettivo di spingere il board a quotare la controllata Espn (la tv dello sport) e a comprare Hulu. Intanto Wal-Mart, in attesa dei conti, annuncia un accordo con Paramount: i punti accumulati con la spesa serviranno a pagare lo streaming.
Obbligazioni e valute
Il Treasury Note a dieci anni è poco mosso a 2,78%. Gli scambi sui Btp ripartono da 2,96% di rendimento. Bund a 0,89%.
L’euro tratta a 1,015. Si stabilizza il fiorino ungherese dopo il taglio del rating dell’Ungheria da parte di Standard&Poor’s. Ieri la valuta di Budapest ha perso l’1,6% su euro.
Il calo del petrolio
Il dato più rilevante è la discesa del petrolio: venerdì l’oil ha perso oltre il 2% e ieri quasi il 3%, stamattina arretra ancora, a 89 dollari il barile: -0,7%. Oltre alle considerazioni sull’indebolimento della domanda, si ragiona sui mercati anche sull’offerta. La Libia sta aumentando la produzione e l’Iran ha fatto sapere di aver consegnato ieri sera una risposta scritta alla bozza di un accordo sull’attività nucleare elaborata dal gruppo di paesi impegnati nella mediazione tra Washington e Teheran.
La frenata non ha impedito ad Aramco di realizzare nel trimestre i migliori risultati di sempre. L’utile netto è aumentato del 90% rispetto all’anno scorso, raggiungendo i 48,4 miliardi di dollari, ma il dividendo è rimasto invariato a 18,8 miliardi di dollari, poiché la società continua a investire per espandere ulteriormente la produzione.
Sotto i riflettori a Piazza Affari
Da seguire in Piazza Affari le scommesse preelettorali. In particolare, sarà da verificare l’andamento di Tim dopo che il programma di governo del centrodestra ufficializzato ieri prevede anche “il potenziamento e sviluppo delle infrastrutture digitali ed estensione della banda ultralarga in tutta Italia” e “la Difesa delle infrastrutture strategiche nazionali”.
In tensione anche Bpm dopo l’allarme di Fratelli d’Italia sul presunto assalto francese al risparmio gestito di casa nostra.