“Su Ita non è mia intenzione lasciare la questione al prossimo governo perché dobbiamo fare il nostro dovere fino in fondo. La scelta del vincente nella gara dovrà avvenire nei tempi che mi pare siano brevissimi: dieci giorni”. Così Mario Draghi risponde a un giornalista in conferenza stampa ma, indirettamente, anche a Giorgia Meloni che pochi giorni fa aveva tentato di frenare la vendita: “Al rilancio della nostra compagnia di bandiera penserà chi governerà” dopo le elezioni del 25 settembre, aveva detto la leader di Fratelli d’Italia. Un tentativo maldestro di scaricare nuovamente sulla collettività i costi di un ennesimo salvataggio in chiave nazional-sovranista.
Ita: sulla vendita decide Draghi, i tempi stretti per decidere
“Nessuna delle due proposte pervenute” per Ita è pienamente coerente con quanto richiesto dal Dpcm, per cui in tempi molto brevi, in questi giorni, verrà chiesto loro di formulare ulteriori proposte, chiedendo rispondere in tempi brevissimi”, aveva chiarito poco prima, sempre nel corso della conferenza stampa successiva al decreto Aiuti Bis, il ministro dell’Economia Daniele Franco incaricato della procedura. Quindi l’obiettivo del governo “è procedere” con la questione di Ita ha confermato il ministro.
Vendita Ita: le due cordate in corsa
In corsa ci sono la cordata italo-tedesca Msc-Lufthansa o a quella franco-americana Certares-Air France-Delta. “La procedura è stata avviata in primavera sulla base del Dpcm che ha definito la cornice della vendita. La procedura è gestita dalla Direzione del Tesoro. Gli obiettivi dell’operazione sono di massimizzare il valore che sarà tenuto dallo Stato, ma anche una serie di altri obiettivi dalla governance all’assetto industriale, all’utilizzo e dimensione degli hub. Si tratta di dare una valutazione d’assieme”, ha spiegato il ministro. “Vi sono due cordate molto interessate, hanno formulato le loro proposte e chiesto un approfondimento come due diligence, hanno riformulato altre proposte. Le proposte pervenute non sono nessuna delle due pienamente coerenti con quanto richiesto dal Dpcm”, ha concluso il ministro. Da qui la richiesta di nuove proposte ma ora si va a chiudere.
Buongiorno.
L’Alitalia, o il furbastro cambio di nome, è già stata salvata troppe volte con le mie tasse.
Per pudicizia viene chiamata Fiscalità Generale.
Forza, Draghi, poni fine a questa Via Crucis.
E se puoi, prima di decadere, stronca altri indecenti carrozzoni.
Saluti.