Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo semestre con profitti per 2,354 miliardi, in calo del 22,1% a causa delle rettifiche di valore per 1,1 miliardi sulle attività in Russia e Ucraina. Al netto di tale cifra, l’ultima riga di conto economico è a 3,28 miliardi, in crescita dell’8,4% rispetto ai 3,02 miliardi del primo semestre 2021, “in linea con l’obiettivo del Piano di Impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per l’anno in corso” dice una nota dell’istituto guidato da Carlo Messina. In Borsa il titolo di Intesa Sanpalo è in rialzo del 2,58% a 1,7498 euro.
Le svalutazioni sono state pari a 1,13 miliardi al lordo delle imposte, di cui 1,09 miliardi relativi all’esposizione creditizia (794 milioni per l’esposizione cross-border e 299 milioni – senza deducibilità fiscale – per quella locale delle controllate della banca in Russia e Pravex Bank in Ucraina).
Gestione operativa in crescita del 2,5%, calano le commissioni, ma cresce l’attività assicurativa
Il risultato della gestione operativa è salito del 2,5%, passando da 5,51 miliardi a 5,65 miliardi di euro, e il rapporto cost/income ratio è stato pari al 47,5%.
I proventi operativi netti sono stati pari a 10,76 miliardi di euro, in calo dello 0,3% rispetto ai 10,79 miliardi del primo semestre 2021, in seguito alla flessione delle commissioni nette, scese del 4,9% a 4,53 miliardi, mentre è cresciuto il risultato dell’attività assicurativa del 6,9% e del 16,1% il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value.
Common Equity Tier 1 ratio al 12,7%, Common Equity Tier 1 al 12,5%
A fine giugno 2022 i dividendi maturati ammontano a 1,648 miliardi. Dopo aver dedotto dal capitale tale ammontare, insieme ai 3,4 miliardi relativi al buyback, il Common Equity Tier 1 ratio (calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2022) è risultato pari al 12,7% e il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 12,5%.
Utile netto 2022 visto a 4 miliardi, a 6,5 miliardi nel 2025
Il management stima per il 2022 un utile netto di oltre 4 miliardi di euro, assumendo che non intervengano cambiamenti critici nell’offerta di materie prime e di energia. L’utile netto dovrebbe risultare ben superiore a 3 miliardi di euro anche con l’ipotesi molto conservativa di una copertura di circa il 40% dell’esposizione verso Russia e Ucraina, che implica il passaggio a Stage 3 della maggior parte dell’esposizione. Intesa Sanpaolo ha confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025.
Payout ratio al 70%. Acconto dividendi per almeno 1,1 miliardi nel 2022
Intesa Sanpaolo ha inoltre fissato il payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa (1,65 miliardi di euro già maturati a valere sull’utile netto del primo semestre 2022). Inoltre, il CdA ha previsto come acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2022 un ammontare non inferiore a 1,1 miliardi di euro. La delibera consiliare in merito all’acconto dividendi verrà definita il 4 novembre 2022, in occasione dell’approvazione dei risultati al 30 settembre 2022, in relazione ai risultati del terzo trimestre 2022 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre .2022
L’istituto prevede un ulteriore distribuzione agli azionisti di 3,4 miliardi di euro tramite buyback, di cui 1,7 miliardi in corso e 1,7 miliardi da eseguire subordinatamente alla delibera – entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022 – da parte del CdA. IntesaSanpaolo ha segnalato un’eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.
Riguardo il solo secondo trimestre, IntesaSanpaolo ha registrato un utile netto di 1,33 miliardi di euro, mentre i proventi operativi netti sono aumentati a 5,35 miliardi di euro.
Sempre a fine giugno 2022, i finanziamenti verso la clientela erano pari a 472 miliardi di euro, in aumento dell’1,2% rispetto alla fine di dicembre 2021 e dell’1,7% rispetto a fine giugno 2021 (in crescita dell’ 1,4% rispetto al primo trimestre 2022 e del 2,4% rispetto al primo semestre 2021 considerando i volumi medi di periodo).
Calano i crediti deteriorati
I dati del semestre indicano una riduzione dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) pari a circa 4,1 miliardi di euro da fine 2021 e a circa 54 miliardi dal picco di settembre 2015, con lo stock di crediti deterioratiche scende dal dicembre 2021 del 26,9% al lordo delle rettifiche di valore e del 13% al netto.
L’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,3% al netto (considerando il dato contabile al 30 giugno) pari rispettivamente al 2,2% e all’ 1,2% pro-forma tenendo conto della riduzione per le ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021.
Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari all’ 1,8% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1% al netto considerando il dato contabile al 30 giugno, rispettivamente all’ 1,7% e all’ 1% pro-forma tenendo conto della riduzione per le ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021.
Il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati è al 44,8% a fine giugno 2022, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 63,9%, con un buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine giugno 2022.
Erogati 500 euro per i dipendenti
Il cda, riunito sotto la presidenza di Gian Maria Gros-Pietro, ha deliberato di erogare in via straordinaria 500 euro, a titolo di liberalità, a favore delle persone del gruppo in Italia e all’estero. La misura, che interessa 82mila persone – ad esclusione di quelle con qualifica di dirigente o retribuzione equivalente – intende dare un supporto concreto per fronteggiare le difficoltà economiche dovute ai rincari di beni alimentari ed energetici, nonché le situazioni di difficoltà derivanti dall’emergenza pandemica. L’importo complessivo dell’intervento è di 48 milioni di euro.
“Le nostre persone sono il centro vitale della Banca”, ha commentato Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo. “Da loro arriva l’impulso per la crescita, la spinta verso l’innovazione, la sensibilità per i progetti di solidarietà. La nostra leadership è costruita sulla loro professionalità e competenza. In un passaggio difficile con la capacità di spesa intaccata dai rialzi inflattivi, abbiamo voluto dare un segno di attenzione e di vicinanza, un sostegno concreto che mettiamo a disposizione delle nostre persone e delle loro famiglie”,