Semestre con ricavi record e margini in diminuzione per Enel. Il gruppo elettrico è in linea con l’andamento delle principali società del settore energia a livello globale e supera la prova di un semestre assolutamente fuori dall’ordinario. Una prova attesa dagli investitori finanziari che si interrogano su come proseguirà lo tsunami energetico che ha segnato i primi mesi del 2022 e cosa succederà quando l’ubriacatura determinata dallo straordinario aumento dei prezzi di petrolio e gas, finirà. Non è un caso che Enel abbia posto l’accento, nell’annunciare i propri dati, sulla forte crescita degli investimenti (+22,4%) saliti a quota 5,9 miliardi per accelerare il percorso della transizione energetica.
Semestre Enel: ricavi record, marginalità in diminuzione, investimenti boom
I ricavi Enel registrano un balzo dell’85,3% a 67,258 miliardi di euro con una variazione positiva riconducibile a tutti i settori di business, “principalmente per le maggiori quantità di energia elettrica e gas vendute a prezzi medi crescenti e per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte, oltre ai proventi realizzati dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet” precisa il comunicato del gruppo.
L’Ebitda ordinario scende a 8,298 miliardi (-1,6%) “per la minore marginalità registrata nei mercati finali per i maggiori costi di approvvigionamento e in Enel Green Power per effetto della scarsa idraulicità che ha causato una significativa riduzione della produzione idroelettrica”, prosegue la nota. L’Ebitda si è attestato a 8,205 miliardi (+5,3%) e il risultato netto del gruppo è sceso del 4,8% a 1,693 miliardi.
Accelerano gli investimenti nel semestre a 5,9 mld (+22,4%) e sale l’indebitamento finanziario netto a 62,238 miliardi (da 51,952 miliardi a fine 2021, +19,8%). L’aumento, spiega Enel, è principalmente riconducibile agli investimenti del periodo, all’acquisizione di Erg Hydro e all’effetto cambi negativo.
Semestre Enel, il Ceo Francesco Starace conferma guidance e dividendo
“Il primo semestre del 2022 è stato caratterizzato da un contesto geopolitico, energetico ed economico avverso che tuttavia non ha avuto conseguenze sull’esecuzione del nostro Piano Strategico presentato a novembre 2021,” è il commento di Francesco Starace, Ceo del Gruppo Enel. “La posizione finanziaria del Gruppo rimane solida e, anche in previsione del perdurare di un quadro generale complesso, grazie alla visibilità di cui godiamo sull’evoluzione del business per la seconda metà dell’anno, confermiamo la guidance per il 2022 e la nostra politica dei dividendi”. La guidance prevede un ebitda ordinario tra 19 e 19,6 miliardi, utile netto ordinario a 5,6-5,8 miliardi e dividendo di 0,40 euro per azione.
Starace ha precisato che “l’uscita di Enel dalla Russia è nelle fasi finali e il closing dell’operazione è attesa entro il terzo trimestre del 2022″. La cessione consentirà ad Enel di incassare 137 milioni di euro, ma avrà un impatto positivo per 630 milioni di euro sull’indebitamento finanziario netto consolidato del gruppo.
Venendo alla crisi del gas, “con gli stoccaggi a regime, l’Italia può sostenere un inverno senza il gas russo”, ha affermato Starace. Rispondendo alle domande sull’andamento dei mercati nel 2023, il Ceo Enel si aspetta che “nel 2023 ci aspettiamo che i mercati resteranno difficili, a meno che non ci sia un accordo a livello Ue sul price cap al gas, che non vediamo nel 2022, e i prezzi dell’elettricità rimarranno tesi ed alti. Tuttavia il nostro sistema ci tutela e ci permette di accrescere i nostri margini in modo sostenibile”.
Semestre Enel: Mercati finali e Enel X raddoppiano i ricavi
Scendendo nel dettaglio delle unità operative, la performance dei mercati finali (vendita di elettricità e gas) segnala ricavi in aumento del 96,8% da 15 a 30 miliardi; Enel X (innovazione e mobilità elettrica) registra un +97,2% da 613 milioni a 1,2 miliardi. I ricavi della generazione termoelettrica e trading sono passati da 13,8 a 34,6 miliardi (+250%). Cresce la generazione a carbone per effetto della “eccezionale situazione di scarsità della risorsa idroelettrica”. La siccità eccezionale, in sostanza, ha ridotto la produzione idroelettrica e si è supplito con il carbone. Il mix produttivo resta comunque ampiamente superiore nelle rinnovabili (47%), seguite da termoelettrico (41%) e nucleare (12%).
Come evolverà la gestione nella seconda parte dell’anno secondo il management Enel
“Il primo semestre del 2022 è stato caratterizzato da un contesto macroeconomico estremamente incerto e volatile, a causa della crisi geopolitica in atto e del permanere dell’incertezza legata alla pandemia da Covid-19 ancora in corso. Nella prima metà dell’anno in Europa si è assistito all’acuirsi delle difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime, che si prevede possano continuare per i prossimi mesi, con conseguente ulteriore incremento del prezzo dell’energia elettrica e una significativa spinta inflazionistica. Tali fattori hanno indotto le autorità di alcuni Paesi europei a proseguire nell’adozione di politiche di contenimento dei prezzi dell’elettricità per i consumatori finali, con misure in alcuni casi penalizzanti per le società operanti nel settore della generazione e vendita di elettricità. Nel quadro delineato, caratterizzato da una significativa complessità, il gruppo Enel ha beneficiato nel primo semestre 2022 della sua diversificazione geografica, combinata con un modello di business integrato lungo la catena del valore.