L’incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i sindacati sulle ulteriori misure da adottare a sostegno delle famiglie è stato “positivo”, come hanno definito le parti sociali e lo stesso premier in conferenza stampa. “È il momento di mettere in campo misure strutturali per aumentare gli stipendi netti, a partire dalla riduzione del cuneo fiscale”, ha detto Draghi. Quanto alle fibrillazioni all’interno della maggioranza, da parte del M5s ma anche della Lega, Draghi è stato chiaro: “il governo con ultimatum non lavora e non ha senso”, ribadendo, “non c’è governo senza M5s e non c’è un governo Draghi altro che l’attuale. Il resto chiedetelo a Mattarella è lui che decide il rinvio alle Camere”, ha tagliato corto il presidente.
Il Governo, da parte sua, si è impegnato a varare entro fine mese un nuovo decreto aiuti per agosto per mitigare gli effetti dell’aumento del prezzo dell’energia, ma senza scostamento di bilancio. “Le aree sono simili a quelle già trattate nel passato, bollette, accise su benzina e gasolio, ma anche interventi proporzionati alla ricchezza e al reddito dell’individuo”, ha detto il premier senza fornire delle cifre. Su questo ci sarà un nuovo incontro con le parti sociali prima del varo del decreto-legge, tra il 26 e il 27 luglio.
Draghi ha ricordato poi tutti gli interventi del governo: “Abbiamo già fatto molto per famiglie e imprese con interventi da 33 miliardi. Cifra che una volta era di una-due manovre di bilancio mentre ora sono per mitigare i prezzi per i più fragili”.
Draghi: “Sì a patto sociale, interventi su cuneo fiscale e salario minimo”
“Nei mesi scorsi avevo auspicato un nuovo patto sociale”, ha proseguito Draghi in conferenza stampa, “per gestire la fase che attraversiamo e che attraverseremo nei prossimi mesi. Lo scopo del patto è la continuazione della crescita e la protezione del potere d’acquisto per i lavoratori i pensionati e le famiglie. L’economia italiana continua a crescere ma le previsioni sono piene di rischi, prime tra tutte aumento costo della vita. Al momento stiamo andando meglio delle attese, ma l’inflazione erode il potere d’acquisto ed aumenta i costi delle imprese, specie nel manifatturiero”.
Il governo è pronto a intervenire in maniera decisa sul “cuneo fiscale per i lavoratori a partire dai salari più bassi grazie agli spazi nella finanza pubblica”, ha annunciato il presidente del Consiglio, aggiungendo però che è importante “evitare che si inneschi una spirale di aumento prezzi-salari. A questo guarda la Bce e tutte le banche centrali. Ma nel nostro caso il costo del lavoro è molto basso, molto basso rispetto al passato e ad altri paesi europei. Le nostre misure sono tutte compatibili con politiche antinflazionistiche”.
L’intervento riguarderà anche il salario minimo, aggiunge Draghi: “Un’altra questione è stata quella di approntare un salario che valga per coloro che non sono coperti dai contratti collettivi e che vivono quindi una situazione di grande precarietà”. E sui contratti collettivi scaduti “non è accettabile”, ha ammonito l’ex numero uno della Bce.
“Dobbiamo intervenire per favorire l’occupazione per lottare contro le diseguaglianze e per fare questo occorre essere insieme: serve il coinvolgimento pieno del governo con le parti sociali”, ha proseguito Draghi, confermando gli impegni presi questa mattina nell’incontro con i sindacati: “prevediamo incontri su una serie di temi, l’energia prima di tutto, la trasformazione di settori produttivi importanti, come automotive e acciaio, poi il Pnrr, su cui esiste un tavolo permanente ma si vuole renderlo più attivo e importante, e poi la legge di bilancio. Ma anche un tavolo sul precariato, alla luce degli ultimi dati emersi negli ultimi giorni”.
Incontro Draghi-sindacati: le posizioni di Sbarra, Landini e Bombardieri
“Un incontro positivo, potenzialmente decisivo”, lo ha definito il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, aggiungendo che “Il governo si è impegnato a un confronto strutturato e permanente con le parti sociali” anche “per governare le emergenze. Il governo conta di deliberare prima della pausa estiva per salari, pensioni e reddito delle famiglie”. E che l’esecutivo “non esclude di lavorare su un nuovo patto sociale che guardi ai fondi del Pnrr, sulla politica industriale e ambientale” ha concluso Sbarra.
Ma Landini (Cgil) è più cauto
Più cauto il leader della Cgil Maurizio Landini: “Il Governo ha annunciato che intende fare un provvedimento entro il mese di luglio – ha confermato – ma i contenuti non li conosciamo. Numeri non ci sono stati fatti. Ci si è fermati a temi come la difesa del potere d’acquisto, la precarietà, il salario minimo”. Landini ha però apprezzato “il clima di ascolto” nel rapporto con le parti sociali.
Bombardieri chiede interventi strutturali
“Sull’emergenza bollette, sui salari e sulle pensioni abbiamo chiesto al Governo di intervenire subito. Bisogna detassare gli aumenti contrattuali e la contrattazione di secondo livello e aumentare il netto in busta paga”. Ha chiesto Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil.
Le richieste dei sindacati
A fronte della volontà del Governo di un intervento “in tempi brevi” per contrastare l’inflazione, le parti sociali hanno avanzato le loro proposte: il taglio delle accise sui carburanti, l’allargamento dei beneficiari degli aiuti sulle bollette e del bonus da 200 euro per precari e autonomi, la possibilità di destinare i tagli al cuneo fiscale solo ai lavoratori, di detassare la contrattazione di secondo livello nonché di aumentare la tassazione degli extraprofitti per le imprese energetiche.