La partenza prometteva, finalmente, una giornata tranquilla. All’insegna del recupero giustificato dal possibile accordo sui dazi tra Washington e Pechino. Al contrario, a metà mattina le Borse europee hanno esaurito la benzina, allarmate dalle prime indicazioni negative in arrivo dai futures di Wall Street che prefigurano una riapertura dei listini in area Orso.
Le borse dell’Europa girano in ribasso, sulla scia dell’inversione di rotta dei futures di Wall Street: -0,6%. FtseMib -0,7% ai minimi da 17 mesi. Il future sul Nasdaq perde lo 0,7%.
In sofferenza anche lo spread salito alle 13 a 195 punti. Lo scenario recessivo in Europa riporta qualche acquisto sul BTP decennale a 3,19% da 3,26%
Continua intanto l’avanzata del dollaro: l’euro perde un ulteriore 1.2% a 1,02 sul dollaro, il livello più basso dal 2003. E’ la conferma che la crisi energetica sta colpendo l’Eurozona più che gli Stati Uniti-
Le Borse europee girano al ribasso con Wall Street, la recessione avanza
- Nel report sulla stabilità finanziaria, la Bank of England avverte oggi che il contesto economico mondiale si è deteriorato in modo serio”, soprattutto a causa dell’aumento delle materie prime. La banca centrale avverte che indagherà su alcune “opacità” del mercato delle commodity.
- L’indice composito finale dei responsabili degli acquisti (PMI) di S&P Global, forse la guida più affidabile per giudicare lo stato di salute economica, è sceso a giugno al minimo di 16 mesi di 52,0 punti dal 54,8 di maggio, da una stima preliminare di 51,9. Il dato italiano dei PMI sui servizi, a quota 51,6 è il valore più basso tra le principali economie europee, perfino peggio di quello russo.
- L’economia della zona euro potrebbe entrare in recessione se la Russia interrompesse le forniture di gas e l’industria dovesse adeguarsi alla carenza di energia. Lo ha detto Luis de Guindos, il vicepresidente della Banca centrale europea. “Se è così, nel nostro scenario alternativo, vediamo una recessione non solo in Germania ma nella zona euro”, ha affermato de Guindos.
- Gira in ribasso il petrolio: Citigroup avverte che l’oro nero potrebbe collassare nei prossimi mesi, una caduta provocata dal drastico ridimensionamento della domanda che spingerebbe il WTI intorno ai 65 dollari a fine 2022. Nei primi mesi del 2023 la discesa dovrebbe proseguire, anche fino a 45 dollari.
- Gas Naturale in rialzo del 7% a 175 euro per mwh, sui massimi da quattro mesi. Pesa lo sciopero dei lavoratori delle piattaforme offshore in Norvegia. Tre giacimenti sono fermi, altri scioperi sono stati indetti da Lederne, la sigla sindacale degli impiegati e dei dirigenti del settore petrolifero. I membri hanno detto no al referendum sul pacchetto di aumenti salariali concordato in precedenza.
- In Piazza Affari si avvia alla conclusione il tribolato aumento di capitale di Saipem -11%, , Oggi è l’ultimo giorno di trattazione dei diritti d’opzione per sottoscrivere l’aumento di capitale: Il prezzo è precipitato del 75%-
- Leonardo -4,5% seguito da Iveco -3,8%.
- Dopo la performance di Diasorin oggi tocca ad un’altra società del settore salire: Amplifon + 2,16% precede A2a e Moncler nell’elenco dei titoli in terreno positivo-
- Nexi +1% ha perfezionato la joint venture con la greca Alpha Bank che dà vita a Nexi Payments Greece, nuova società per la gestione dei pagamenti digitali sul mercato ellenico. Nell’arco dei prossimi 5 anni la società investirà oltre 100 milioni in Grecia, ha detto l’AD Paolo Bertoluzzo.