La Banca Europea valuterà il nuovo scudo anti-spread il prossimo 21 luglio. Lo ha annunciato la numero uno dell’Eurotower, Christine Lagarde, nel corso della tavola rotonda con Jerome Powell, presidente della Fed, tenutasi nel terzo giorno del forum Bce di Sintra.
Lagarde: scudo anti-spread nella riunione del 21 luglio
Il consiglio direttivo della Banca centrale europea “discuterà del nuovo strumento anti-frammentazione durante la prossima riunione del 21 luglio. Questo strumento (scudo anti-spread) ci sarà. Ma non chiedetemi dettagli e/o altro“, ha spiegato Lagarde. Lo stesso giorno sarà annunciato anche il primo rialzo dei tassi nell’area euro da più di 10 anni. La presidente della Banca Centrale Europea ha ribadito che “per fare in modo che la politica monetaria sia efficace, occorre che sia trasmessa in modo ordinato nei Paesi dell’Eurozona”, evitando una “frammentazione indesiderata”. Proprio per questo motivo, la Bce intende accelerare sul cosiddetto “scudo anti-spread”, ha confermato.
Riferendosi al suo intervento di ieri, la numero uno della Bce ha precisato: “Non ho detto che il cambio di politica monetaria sarà graduale, punto. Ho detto che sarà graduale e opzionale. Un approccio graduale è appropriato quando c’è incertezza, ma quando l’incertezza si dissipa bisogna superare la gradualità e passare alla opzionalità”.
Lagarde e Powell hanno lanciato un messaggio chiaro, “Non penso che torneremo al contesto di bassa inflazione che c’era prima della pandemia, gli shock che abbiamo vissuto hanno cambiato in modo radicale il quadro economico e geopolitico”. Parole simili sono state pronunciate anche dal presidente della Fed.
Powell: “Non si sa se tornerà l’equilibrio pre-pandemia”
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha avvertito i mercati: “Sappiamo che la crescita potrà essere più lenta, è una cosa che dobbiamo mettere in conto, perché il nostro obiettivo è ritrovare stabilità dei prezzi e fare calare l’inflazione in un’economia nuova”. “Credo che abbiamo gli strumenti di precisione per fare questo – ha aggiunto – con la politica monetaria. Non ci sono garanzie che riusciremo a farlo, ma lavoriamo in quel senso”.
Secondo Powell “sarebbe un grave errore non riuscire a raggiungere il target” sulla stabilità dei prezzi .Un altro “brutto errore sarebbe dare per scontato che le aspettative sull’inflazione resteranno basse”, dal momento che il contesto macroeconomico e geopolitico è molto cambiato. Il focus della Fed deve essere sulla volontà di riportare l’inflazione sotto controllo”, anche se “c’è il rischio che la Fed possa inasprire troppo la politica monetaria“.
Parlando dello scenario futuro, Powell ha ammesso: alla luce dei drammatici cambiamenti che si sono verificati negli ultimi due anni “non è chiaro se l’economia americana e non solo tornerà all’equilibrio che aveva prima della pandemia“. Il banchiere ha poi sottolineato che “la pandemia ha scatenato forze economiche molto diverse rispetto al passato”, cosa di cui bisogna tenere in conto. Secondo lui infatti, dopo “un periodo di forze deflazionistiche, un mondo in cui l’inflazione non era un problema, ci si è ritrovati, dalla pandemia in poi, in un mondo orientato da forze molto diverse, abbiamo dovuto fare i conti con shock gravi. Ora stiamo imparando come affrontare questo nuovo contesto”. Nonostante tutte le difficoltà però, “l’economia Usa è ben posizionata per resistere a giro di vite monetario”, ha concluso Powell.