Energy Dome ha completato un aumento di capitale da 10 milioni di euro attraverso un prestito convertibile con un pool di investitori guidato da CDP Venture Capital Sgr e Barclays insieme a Novum Capital Partners (già azionista di Energy Dome), in vista del prossimo round di raccolta di capitali – Series B. In meno di due anni, la startup milanese – che opera nel settore dello stoccaggio di energia elettrica di lunga durata su larga scala – ha raccolto complessivamente capitali per circa 25 milioni.
Il bridge round in oggetto, spiega una nota del gruppo, precede il Series B, pianificato per fine 2022 e segue il Series A che la società ha chiuso a novembre 2021, in cui l’azienda aveva raccolto 10 milioni di euro. Il Series A è stato guidato da 360 Capital e vedeva tra gli investitori Barclays, Novum Capital Partners e Third Derivative.
L’azienda utilizzerà i fondi per completare la costruzione dell’impianto dimostrativo della Batteria alla CO2 in Sardegna (pronto ad essere reso operativo entro il primo trimestre del 2022) e per accelerare la crescita del business.
Batteria alla CO2: cos’è e come funziona
Le batterie alla CO2 rappresentano una soluzione all’avanguardia per lo stoccaggio dell’energia e hanno il vantaggio di avere un costo all’incirca dimezzato rispetto ai sistemi tradizionali realizzati con batterie agli ioni di litio. Nel dettaglio, queste batterie sono in grado di immagazzinare energia tramite il biossido di carbonio, il quale può essere conservato allo stato liquido a pressione e temperatura ambientali.
Nella tecnologia sviluppata da Energy Dome, dunque, il gas viene portato allo stato liquido per poi essere immagazzinato all’interno di serbatoi e quando c’è bisogno di energia elettrica, il gas dallo stato liquido vene riportato allo stato gassoso. Durante questo processo, il gas mette in funzione una turbina che serve per produrre energia.
Un elemento fondamentale per attuare la transizione energetica ed eliminare la produzione di energia elettrica da fonti fossili.