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Chiusura Borse: Lagarde sfida il mercato e Milano sale. Parigi soffre per le elezioni. Spread sotto 200 punti

Chiusura positiva per le Borse europee. Ma Wall Street è chiusa e resta l’incertezza. Eni sotto i riflettori per l’accordo in Qatar

Chiusura Borse: Lagarde sfida il mercato e Milano sale. Parigi soffre per le elezioni. Spread sotto 200 punti

Si apre bene la settimana finanziaria europea, nonostante l’assenza di Wall Street, chiusa per la festa del ‘Juneteenth holiday’, indetta per commemorare la liberazione degli schiavi afroamericani.

Banche toniche nella zona euro con Lagarde

A dare tono ai listini della zona euro sono soprattutto le banche, nel giorno in cui Christine Lagarde ha confermato i rialzi dei tassi, uno a luglio e l’altro a settembre e forse successivamente con un percorso graduale. L’inflazione d’altra parte corre, come dimostra l’impennata superiore alle attese dei prezzi alla produzione in Germania, che ha raggiunto il 33,6% su base annua. La presidente della Bce ha anche riaffermato però la determinazione ad agire contro ogni rischio di frammentazione della politica monetaria con lo scudo anti-spread.

In questo periodo il focus degli investitori resta sulle banche centrali e mercoledì il presidente della Fed Jerome Powell parlerà al Senato Usa. L’attesa è grande dopo che il numero uno della banca centrale a stelle e strisce la settimana scorsa ha promesso un impegno “incondizionato” a contenere l’inflazione. 

Tiene l’euro, nonostante le elezioni francesi e il ridimensionamento della coalizione a sostegno del presidente Emmanuel Macron.

Milano agguanta i 22mila punti, scende lo spread

Piazza Affari chiude con un rialzo dello 0,99% e riacciuffa i 22mila punti base, nonostante lo stacco cedole da parte di sette blue chip, che pesa sull’indice per lo 0,29%. 

Rimane stabile lo spread, ma salgono i rendimenti: +3,65% (da +3,58% di venerdì) per il Btp decennale e +1,73% (da 1,66%) per il Bund, con un differenziale di 192 punti base (+0,2%).

È partito di slancio intanto oggi il collocamento del nuovo Btp Italia al 2030, con rendimento minimo garantito dell’1,6%. La domanda, alle 14,30, sfiorava i 2,5 miliardi.

Nell’azionario svettano le banche, colpite dalle recenti tensioni sui titoli di Stato. Il podio del Ftse Mib è tutto per, Unicredit +4,42%, Banco Bpm +4,31%, Intesa +3,83%. È poco più arretrata Bper +1,79%. Tra i finanziari brillano Finecobank +3,28%, Generali +1,83%. 

Passando ad altri settori si apprezza Telecom, +2,62%. Per spiegare la buona performance Reuters cita una fonte vicina alla società parigina secondo cui Vivendi punta a ottenere una valutazione di 31 miliardi per la rete di Tim con lo scorporo dell’infrastruttura dai servizi. 

Bene l’automotive con Ferrari +2,81% e Iveco +2,41%. Sono divisi i petroliferi: Tenaris +1,89%; Saipem -1,63% dopo il balzo positivo di venerdì scorso. Il titolo Eni segna un prudente +0,28% dopo che nel fine settimana la major petrolifera è stata selezionata da Qatar Energy come nuovo partner internazionale per l’espansione del progetto North Field East, considerato il più grande progetto al mondo di Gnl. Hsbc ha alzato la raccomandazione di Eni a “Buy” da “Restricted”.

La parte bassa del listino è occupata in gran parte dalle azioni di società che oggi hanno staccato la cedola, come Hera -5,61%, Snam -2,89%, Terna -2,58%, Poste -2,24%, Stm -0,6%. Positive invece Exor, +0,39%, Leonardo +0,37%. Tra i titoli in ribasso A2a -5,48%, Nexi -2,24%.

Parigi più mesta dopo le elezioni

Nel resto d’Europa la più timida è Parigi, che si apprezza dello 0,64%, grazie al balzo di Renault (+9,54%), galvanizzata dalla raccomandazione d’acquisto degli analisti di Jefferies, che hanno elevato il prezzo obiettivo a 40 euro.  Si fa sentire sull’umore degli investitori e soprattutto sul secondario francese, che chiude in rosso, l’esito delle elezioni legislative francesi da cui escono indeboliti il presidente Emmanuel Macron e il suo progetto di una “Francia davvero europea”. Il rendimento dell’Oat decennale sale al 2,29%, per uno spread con il Bund di pari durata in crescita a 56 punti base (+4,38%).

Sono più toniche Madrid +1,72%, Francoforte +1,06% e Amsterdam +0,89%.

Fuori dalla zona euro brilla Londra, +1,5%. 

Tiene l’euro, rialza la testa il bitcoin

Sul mercato dei cambi l’euro si muove in frazionale progresso contro il dollaro in area 1,054, nonostante la battuta d’arresto della coalizione Ensamble che sostiene Macron in Francia e che ha ottenuto solo una maggioranza parlamentare relativa.

Nel fine settimana ha rialzato la testa il bitcoin, che la scorsa ottava era finito sotto quota 20mila dollari. Al momento la moneta digitale tratta in rialzo del 7% circa a 20.839 dollari.

Tra le materie prime è poco mosso il petrolio, frenato recentemente nella sua massima esuberanza dai timori di recessione indotti dal cambio di politica monetaria da parte delle principali banche centrali. Il Brent tratta in rialzo dello 0,38% a 113,56 dollari al barile.

Resta alta l’attenzione sul gas, che in mattinata saliva del 7% (126,25 euro) circa ad Amsterdam per effetto dei tagli russi che mettono a rischio il riempimento degli stoccaggi in vista dell’inverno.

A proposito di Russia, oggi varie testate giornalistiche riferiscono che le importazioni cinesi di greggio da Mosca sono aumentate del 55% rispetto a un anno fa e nel mese di maggio hanno raggiunto un record, con la Russia che è diventato primo fornitore del Celeste Impero al posto dell’Arabia Saudita.

Lagarde conferma orientamento Bce

Il caro energia frena la crescita, avverte Lagarde, in audizione alla commissione Economica del Parlamento europeo. L’attività economica del blocco “è frenata da elevati costi energetici, dall’intensificarsi delle interruzioni delle catene di approvvigionamento e dalla maggiore incertezza”. La Bce deve agire però per arginare la corsa dell’inflazione e la presidente della banca centrale europea conferma una prima stretta sui tassi di un quarto di punto percentuale a luglio e un nuovo rialzo a settembre, non quantificato, che dipenderà dall’andamento dell’inflazione.  

Il rialzo dei tassi dovrà essere affiancato dal famoso scudo anti spread.  “Chiunque dubiti della nostra determinazione” contro ogni rischio di frammentazione della politica monetaria “sta commettendo un grande errore”, ha detto Lagarde. “Abbiamo dimostrato più volte in passato che possiamo agire con flessibilità e creatività e lo faremo di nuovo”, ha aggiunto. 

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