L’arte sempre più complice delle Maison di Moda, dopo Christian Dior con ispirazioni al neoclassicismo di Antonio Canova e le sue tempere che raffigurano “Le danzanti”, anche Chanel ritrova la femminilità proponendo ambienti floreali quasi da prerafaellismo, e infine, ora tocca a Dolce & Gabbana e il barocco di Rubens che con Vanessa Incontrada, splendida testimonial degna dei quadri del maestro, presentano la nuova collezione.
Come riportatate nel profilo ufficiale Twitter la collezione é ispirata ai colori ricchi e profondi di un dipinto di Rubens, Nella scena barocca Vanessa Incontrada indossa un caftano di chiffon con stampa camelia. Collezione fino alla taglia 54 italiana.
La passione per l’arte da parte dei due stilisti è abbastanza nota e riflette lo stile che la Maison ha sempre avuto nel corso degli anni, dove non sono mai mancati riferimenti alla cultura, in primis quella barocca, dapprima italiana e ora anche oltre confine. Con questa nuova campagna dedicata al barocco fiammingo, il messaggio sembra ancora più rivolto a tutte le donne del mondo per celebrare una nuova bellezza. Una grazia femminile più inclusiva come la stessa Incontrada dichiarò su Vanity Fair, per una sua immagine senza veli apparsa in copertina lo scorso ottobre.
Un messaggio ancora più chiaro che la moda – che per anni ha proposto uno stile “sotto peso” consegnando a molte ragazze lo stereotipo di magrezza esagerata e che per molte di queste si è trasformata drammaticamente in anoressia mentale – vuole che le donne possano e debbano sentirsi libere da tutti quegli schemi di mera immagine e da quei modelli di bellezza estremi, inutili, pericolosi e soprattutto superficiali.
Anche la Maison Chanel propone nel suo ultimo video per collezione primavera estate 2021 una giovane donna protagonista in prima fila della sfilata e che veste indubbiamente una taglia più importante e con sensualità.
Attraverso l’arte di Pierre-Paul Rubens (1577–1640) si esprime tutta la forza del barocco fiammingo. Il pittore, attivo nella città di Anversa (fulcro economico dell’Europa nel XVII secolo), ha accumulato diversi cappelli: pittore di corte, pittore religioso, pittore di storia. Per portare a termine con successo le sue numerose commissioni, l’omerico Rubens (per usare il termine di Delacroix) si circonda di un’efficiente officina. Tanto più che era coinvolto anche negli affari diplomatici del suo tempo. Rubens gode di un prestigio artistico e sociale insolito per un artista del XVII secolo. La sua influenza sarà decisiva sui pittori di colore dei secoli successivi come Watteau, Delacroix o Renoir.
Rubens, Peter Paul 1577–1640. “Venus, Amor, Bacchus und Ceres”, um 1613. (Sine Cerere et Baccho friget Venus) Öl auf Leinwand, 141,2 × 199,2 cm. Inv. Nr. GK 85 Kassel, Staatliche Kunstsammlungen.