Condividi

Conference League, lo stadio di Tirana supera la prova del grande evento della finale Roma-Feyenoord

La Roma vince, ma lo spettacolo latita. La vera protagonista è la gestione riuscita di un grande evento – come quello della finale della Conference League – da parte della federazione calcistica albanese, dell’amministrazione cittadina di Tirana e dello staff del suo nuovo stadio

Conference League, lo stadio di Tirana supera la prova del grande evento della finale Roma-Feyenoord

Una partita abbastanza noiosa con un guizzo di Zaniolo che la sblocca e decide le sorti della finale di Conference League tra la Roma e gli olandesi del Feyenoord. Era dal 2010 che una squadra italiana non vinceva una coppa in Europa. Alla Roma, una finale europea mancava da 31 anni.

L’attesa, per i tifosi romanisti, è stata ben ripagata. Soddisfazione da parte dell’UEFA anche per “l’esperimento Tirana“. Lo stadio della capitale albanese, ma soprattutto l’organizzazione dell’evento ha superato il test di adeguatezza per la gestione di numeri così importanti di tifosi (dentro e fuori dallo stadio).

A parte gli scontri avvenuti il giorno prima della partita, inevitabili perché accaduti fuori dal contesto vero e proprio della manifestazione, tutto si è svolto nel migliore dei modi con pochi disagi per i cittadini e per gli ospiti arrivati dall’estero. L’amministrazione del comune urbano di Tirana ha sapientemente e maniacalmente separato le due tifoserie, sia per l’ingresso allo stadio, sia per le fasi pre e post partita. Il timore era che non si riuscisse a gestire il surplus di spettatori, giunti in Albania senza biglietto, ma desiderosi di fare festa ed incoraggiare la propria squadra anche senza poter entrare allo stadio.

Le “fan zone” strategiche

Quella di creare delle zone esterne, con maxi schermi e altre forme di intrattenimento, poteva sembrare un’idea pazza, un pretesto che le due tifoserie avrebbero potuto sfruttare per arrivare allo scontro in strada. La strategia invece si è rivelata vincente, perché le zone individuate per gli allestimenti erano davvero ben studiate dal punto di vista delle vie di fuga e della logistica. Lo spazio dedicato ai tifosi romanisti era in una zona che assomiglia al quartiere romano dell’EUR, con un laghetto artificiale e prati verdi ovunque, quello destinato ai tifosi olandesi invece era tutto intorno allo stadio, mentre i “neutrali” albanesi (che invece hanno in larga parte tifato Roma) avevano a disposizione tutta Piazza Skanderbeg, in pieno centro.

Polizia sempre presente, poche transenne e poca pressione. I percorsi, tutti obbligati. Il tifo organizzato ha potuto poi contare sui pullman – anch’essi scortati dalla polizia – messi a disposizione dal Comune di Tirana per gli spostamenti dal porto e dall’aeroporto verso il centro della città.

Il clima di festa dopo la vittoria della Roma

Finita la partita, quello che ci si aspettava era una grande festa dei romanisti, nelle zone limitrofe dello stadio e al centro di Tirana, ma che di fatto non ha avuto luogo. Festa da vittoria dei Mondiali che invece c’è stata a Roma, con caroselli di bandiere e fumogeni giallorossi in tutte le strade.

Il test per lo stadio “Arena Kombetare” di Tirana

Lo stadio di Tirana ha passato il test del grande evento. La nuova struttura dall’anima italiana – progettato dallo studio “Archea Associati” e a firma dell’architetto fiorentino Marco Casamonti – è uno stadio dall’estetica originale; dall’esterno non sembra quasi nemmeno uno stadio di calcio. Quello che risalta immediatamente è il grattacielo posto in uno dei vertici della pianta rettangolare. Il rosso è il colore dominante, del resto è anche il colore più rappresentativo dello stato albanese.

Ci sono parcheggi, aree destinati ai servizi e un’area commerciale. Tutto a pochi passi da una delle piazze principali della città (Piazza Madre Teresa), dove c’è anche la sede del Politecnico di Tirana e inizia il “Boulevard Deshmoret e Kombit”, una delle strade più grandi e importanti di Tirana. Del vecchio stadio “Qemal Stafa” non rimane nemmeno il ricordo, se non fosse per quell’unico lavoro di recupero di una delle facciate. L’impianto precedente è stato quindi totalmente demolito nel 2016 e ora Tirana può vantare uno stadio moderno da 22.000 posti che rispetta tutti gli standard europei imposti dalla UEFA. Senza questa nuova arena, non sarebbe stato possibile ospitare grandi eventi calcistici a livello internazionale.

2 thoughts on “Conference League, lo stadio di Tirana supera la prova del grande evento della finale Roma-Feyenoord

Commenta