Nell’intervista al Corriere sul conflitto in Ucraina, Carlo De Benedetti sostiene che Biden intende fare la guerra alla Russia tramite l’Ucraina, lo dimostrerebbe il pacchetto di aiuti approvato dal Congresso: 33 miliardi di dollari di cui 20 in armi.
È il caso quindi che gli europei stiano a distanza da questa storia. La resistenza ucraina per De Benedetti è “un danno per il mondo”. Egli auspica l’uscita degli Usa dalla Nato sostenendo che a guidarla potrebbero essere a quel punto gli europei che, finalmente, senza gli Usa, diverrebbero responsabili della propria sicurezza.
In realtà Mosca raggiungerebbe così l’obiettivo perseguito per l’intero dopoguerra, prima con l’Urss poi con Putin: una Europa che rompa con gli Stati Uniti, una lacerazione tra i due pilastri dell’Occidente. Insomma, un notabile della borghesia italiana come De Benedetti sostiene che gli ucraini combattono per conto degli Usa, gli unici interessati a volere la guerra perché “fanno soldi a palate”.
De Benedetti non considera in alcun modo che siano gli ucraini ad aver deciso di resistere e combattere contro l’invasore della loro terra. Non solo. La guerra in corso andrebbe chiusa per Carlo De Benedetti con la resa degli ucraini e del loro presidente, concedendo alla Russia il Donbass, le città del litorale sul mar Nero fino probabilmente ad Odessa, la Crimea, tutti i territori russofoni e russofili. CDB lo chiama un compromesso. A me sembra un diktat. Quel che resterebbe dell’Ucraina verrebbe, in cambio di tali rinunce, garantito nella sua sicurezza dagli Usa e dal Regno unito.
Del tutto assente un giudizio sulla politica della Russia di Putin, una riflessione sui rischi di natura geopolitica che si stanno palesando per l’Europa di fronte alla strategia imperiale di Putin. Non una considerazione del modo spregiudicato con cui la Russia si è mossa nell’ultimo decennio per ampliare la propria sfera di influenza e addirittura i propri confini territoriali. Né una censura degli atti riprovevoli con cui nel 2014 Mosca si impadronì della Crimea e sobillò il separatismo del Donbass.
Al contrario, CDB si permette di ironizzare sul timore verso la Russia dei Paesi baltici, Paesi che hanno drammaticamente subito per circa 50 anni angherie e soprusi del regime sovietico. Questo il pensiero di un notabile della borghesia italiana che non nasconde di avere anche ambizioni intellettuali…. Aprire una trattativa seria è indispensabile. Zelensky ancora in queste ore ha dichiarato la sua disponibilità. Disponibilità che si aggiunge alla esplicita dichiarazione già fatta nelle scorse settimane dal presidente ucraino circa il carattere neutrale dell’Ucraina del futuro. A tutto ciò dovrebbe corrispondere un gesto positivo da parte della Russia. Una tregua, un cessate il fuoco. Non si manifestano segnali in questa direzione. La verità è che una trattativa condotta in buona fede dovrebbe consentire di giungere ad un compromesso onorevole. Forse è questo che Putin non vuole, un compromesso onorevole. Provi a riflettere su questo, Carlo De Benedetti.
Umberto Ranieri sbaglia perché dimentica gli anni precedenti.
La Storia non è iniziata con l’intervento russo, come appare da tutti i commentatori nostrani!
Opinioni condivisibili. Ero rimasto colpito dalla apoditticità delle affermazioni di CDB, di cui comunque apprezzo la personalità e l’intelligenza. Detto ciò, sinceramente non comprendo la definizione di “notabile” che l’autore gli affibbia. CDB mi sembra tutto tranne che un notabile.