Banco Bpm ha chiuso il primo trimestre del 2022 con parametri da record. Nei primi tre mesi dell’anno, l’utile netto si è attestato a 177,8 milioni di euro, in rialzo del 77,6% rispetto ai 100,1 milioni dello stesso periodo del 2021 e dell’83,2% rispetto al quarto trimestre 2021. Il dato è superiore al consensus del mercato che sull’utile netto si fermava a 138 milioni di euro.
L’utile al netto delle componenti non ricorrenti del primo trimestre è pari a 199,2 milioni, mentre l’utile ante imposte ha toccato “livelli record”, sottolinea Banco Bpm, arrivando a 399,1 milioni, in crescita del 199,2% rispetto al quarto trimestre del 2021 e del 54% rispetto al primo trimestre 2021.
I ricavi si sono attestati 1.186 milioni di euro, in crescita del 9,1% rispetto al quarto trimestre 2021 e del 5,2% sullo stesso periodo dello scorso anno.
Andando avanti coi dati, il margine di interesse si è attestato a 511,5 milioni (+3%), mentre le commissioni nette ammontano a 480,1 milioni (+1,8%). Gli oneri operativi sono scesi da 643,9 a 624,7 milioni, mentre le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono calate a 151,1 milioni (da 217,1 milioni).
Nel primo trimestre del 2022 il rapporto cost/income si è attestato al 52,1%, in calo rispetto al 57,1% di fine marzo 2021 e al 57,5% rispetto al quarto trimestre 2021. Il costo del rischio è a 54 punti base, il livello più basso mai registrato dalla banca a partire dal 2017” (cioè dalla nascita del nuovo gruppo a seguito della fusione fra l’ex Banco Popolare e l’ex Banca Popolare di Milano).
Quanto agli aggregati patrimoniali, Il Cet1 ratio è al 13,1% (dal 13,4% di fine 2021). La raccolta diretta alla fine del primo trimestre ammonta a 126,1 miliardi, in crescita del 2,4% nel confronto con la fine del 2021. La raccolta indiretta, al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a 95,6 miliardi, che evidenzia rispetto alla fine del 2021 un calo del 3,5% “per effetto della discesa delle quotazioni delle attività finanziarie”.
Sul fronte della qualità del credito, infine, lo stock dei crediti deteriorati netti è pari a 3,1 miliardi: -5,0% rispetto a fine 2021 e -27,6% anno su anno. Il livello di copertura delle sofferenze è al 61,9% (58,6% e 62,7%), considerando anche i write-off, la copertura sale al 70,2%, quello delle inadempienze probabili e’ al 44,4% (44,0% e 43,1%). Il totale dei crediti deteriorati è al 50,4% (48,9% e 50,7%), considerando anche i write-off, la copertura risulta è al 54,9%.
Assicurazioni: opzione acquisto dell’81% di Bipiemme Vita
Nella nota sui conti trimestrali, Banco Bpm ha comunicato che il consiglio d’amministrazione ha deliberato l’esercizio dell’opzione per l’acquisto da Covéa Coopération dell’81% del capitale di Bipiemme Vita, compagnia assicurativa operante nel ramo vita, di cui Banco Bpm possiede già una quota del 19%. Bipiemme Vita a sua volta detiene il 100% del capitale sociale di Bipiemme Assicurazioni, operante nel ramo danni. “Il prezzo di esercizio della call riferito all’81% del capitale di Bipiemme Vita, basato sul corrispondente livello degli Unrestricted Tier1 alla data del 30 giugno 2021, è stimabile in circa 310 milioni di euro”, fa sapere l’istituto. Il perfezionamento dell’operazione è atteso entro il prossimo mese di luglio, in via anticipata rispetto alla data del 31 dicembre 2023 prevista nel piano strategico. L’esercizio anticipato della call option su Bipiemme Vita “consente il rafforzamento del business model e preserva le opzionalità strategiche”, sottolinea la banca.
Castagna su polizze: “Esploriamo tutte le opzioni”
“Crediamo che l’internalizzazione della bancassurance rappresenti un buon punto ma, avendo raccolto l’interesse di forti e importanti compagnie assicurative, è nostro interesse verificare se ci sono aspetti finanziari, strategici od operativi che possono battere l’internalizzazione del business plan”, ha affermato Castagna, aggiungendo che quanto alle offerte ricevute “vediamo non siamo obbligati ad un’alleanza, è un’opzione ed è bene per noi esplorare tutte le opzioni”.
Cartolarizzazione da 700 milioni di Npl con Elliott
La banca continua la strategia di riduzione degli Npl per un valore complessivo di oltre un miliardo entro la presentazione dei risultati del primo semestre dell’anno. Nell’ambito di questa strategia Banco Bpm ha deliberato di procedere alla cessione di un portafoglio di crediti Utp e sofferenze per un valore lordo pari a circa 700 milioni, nell’ambito del “progetto Argo”. La cessione del portafoglio, si legge in una nota, avverrà nel contesto di un’operazione di cartolarizzazione le cui note mezzanine e junior saranno sottoscritte, a seguito della negoziazione e definizione della relativa documentazione contrattuale, da società controllate da fondi di Elliott. Rispetto a fine marzo 2022, l’operazione permette di ridurre lo stock di crediti deteriorati lordi a 5,6 miliardi e consente di raggiungere un Npe ratio lordo del 4,9%. Il perfezionamento dell’operazione e’ atteso entro la presentazione dei risultati del primo semestre 2022.
Le previsioni per il 2022
Alla luce dei risultati dei primi tre mesi dell’anno, “sono fiducioso di poter proseguire su questa strada verso il raggiungimento dei risultati del piano strategico”, ha assicurato l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, nel corso di una conference call con gli analisti finanziari. Castagna si è detto più volte ottimista alla luce della “solida e forte crescita” realizzata dalla banca nel periodo gennaio-marzo, ben posizionata per “battere i risultati del 2021″.
“Salvo ulteriori peggioramenti di scenario, è previsto il miglioramento dell’utile netto del gruppo nel 2022 rispetto al 2021, in coerenza con la tendenza delineata nel Piano strategico e con i relativi target di medio periodo”, fa sapere Banco Bpm in una nota, aggiungendo però che “Il quadro generale, già condizionato dal perdurare della pandemia, è reso ancora più complicato dalle tensioni generate dall’invasione russa dell’Ucraina, con inevitabili effetti sulle prospettive di crescita e sulle aspettative di inflazione trainati dall’aumento del costo delle materie prime”. Per questo, la banca stima che”’l’andamento operativo del gruppo nel corso dell’esercizio continuerà inevitabilmente ad essere influenzato dal contesto esterno”.
Piazza Meda precisa inoltre che il conflitto in Ucraina non ha avuto e non si prevede possa avere impatti significativi sull’istituto correlati all’esposizione diretta del gruppo verso la Russia e l’Ucraina, anche perché l’esposizione è pari a meno dello 0,1% del totale delle attività per cassa e dei crediti di firma.