Le sanzioni imposte dopo il conflitto in Ucraina “hanno colpito in un primo momento il mercato finanziario anche se ora avranno un impatto più forte sull’economia” russa. Lo afferma, in un discorso alla Duma, la governatrice della Banca centrale russa Elvira Nabiullina, secondo cui “il periodo in cui l’economia possa vivere sulle scorte è limitato”.
La governatrice ha sottolineato che la banca centrale non “proverà ad abbassare l’inflazione a ogni costo perché questo limiterebbe l’adattamento dell’economia” alla nuova situazione caratterizzata dalle sanzioni. La Russia deve affrontare “nel secondo trimestre e nell’inizio del terzo, cambiamenti strutturali della sua economia” a seguito delle sanzioni imposte dopo il conflitto in Ucraina, cambiando il suo “modelo di business”, ha proseguito.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ammesso che le sanzioni occidentali sono il principale fattore negativo nell’andamento dell’economia russa, ma ha detto anche che gli obiettivi della politica delle sanzioni non verrà raggiunto dall’Occidente. Lo segnala oggi l’agenzia di stampa Ria Novosti.
“L’obiettivo delle sanzioni era minare la situazione finanziaria ed economica nel nostro paese – ha argomentato Putin – provocare un panico nei mercati, il collasso del sistema bancario, una carenza su vasta scala dei beni nei negozi. Ma noi possiamo già confidenzialmente dire che tale politica verso la Russia è fallita. Le restrizioni imposte dai paesi ostili contro la Russia hanno intaccato le opportunità degli affari interni, naturalmente. Hanno complicato la logistica dell’export e le forniture dell’import, creato ostacoli nell’effettuare le transazioni. È necessario assistere gli imprenditori nel risolvere questi problemi, inclusa l’accelerazione della transizione del commercio estero verso transizioni in rubli e valute nazionali di paesi che siano affidabili partner d’affari”.