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Russia verso il default: ferrovie statali in bancarotta. Mosca avverte: “Faremo causa”

Ferrovie russe in bancarotta dopo il mancato pagamento di un bond. Si stringe il cerchio sui diamanti di Alrosa. Mosca minaccia cause legali dopo il downgrading di S&P

Russia verso il default: ferrovie statali in bancarotta. Mosca avverte: “Faremo causa”

Un’altra grana per il presidente Vladimir Putin. Le ferrovie di Stato russe sono state dichiarate in default, dopo avere mancato di onorare il pagamento degli interessi su un green bond in franchi svizzeri, a causa delle sanzioni internazionali inflitte alla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina. E il ministro delle finanze Anton Siluanov in un’intervista avverte che Mosca intraprenderà azioni legali se sarà dichiarata insolvente dall’Occidente, in risposta al fatto che il rating del debito russo in valuta estera è stato declassato da S&P da CC a SD, cioè in default selettivo. 

L’ultima volta che la Russia è stata in default era il 1998 ma la situazione odierna è molto diversa perché oggettivamente Mosca dispone delle risorse per effettuare i pagamenti e probabilmente ha la volontà di farlo, ma paga l’impatto delle sanzioni internazionali inflitte per il conflitto in Ucraina. Prima dell’invasione le agenzie di rating collocavano Mosca nella categoria “investment grade”, ossia paesi per cui la possibilità di un default è ipotesi molto remota.

Anche il gruppo russo Alrosa, uno dei più grandi gruppi di estrazione di diamanti del mondo, ha annunciato di non poter pagare un debito del valore di 11,6 milioni di dollari a causa delle sanzioni – arrivate da Regno Unito e Stati Uniti – secondo quanto riporta l’agenzia Interfax. Misure che “rendono tecnicamente impossibile ripagare questo debito”, ha dichiarato Alrosa a Interfax. Il gruppo non ha specificato se rimborserà in rubli o per niente, ma, in ogni caso, è esposto al default.

Le ferrovie russe in default dopo il mancato pagamento delle cedole

Le ferrovie di Stato russe, Russian Railways (gruppo russo omologo delle nostre Fs) sono state dichiarate in default, dopo avere mancato il pagamento su note emesse per garantire un prestito di 250 milioni di franchi svizzeri il mese scorso. Lo scrive Bloomberg, spiegando che il pagamento della cedola sarebbe dovuto avvenire entro il 14 marzo, con un periodo di tolleranza di 10 giorni (fissata al 28 marzo, considerando solo i giorni lavorativi) secondo il Credit Derivatives Determinations Committee britannico, organismo che regola i termini internazionali di gestione dei crediti sui derivati. Le ferrovie statali russe hanno tentato di pagare la cedola dell’obbligazione, ma non sono riuscite a raggiungere i detentori a causa di “obblighi di conformità legale e normativa all’interno della rete bancaria corrispondente”.

Tra i creditori di Russian Railways c’è anche Unicredit che ha erogato alla società finanziamenti per 545 milioni.

S&P, debito russo in valuta in “default selettivo”

Si complica la situazione del debito russo in valuta straniera. Nel weekend l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha tagliato il giudizio sul merito di credito del debito russo in valuta estera da Cc/c a Sd/Sd, portandolo a livello di ‘default selettivo’, quindi una tacca sopra a quello di insolvenza. Questo perché il Cremlino lo scorso 4 aprile ha deciso di effettuare in rubli i pagamenti di cedole e capitale sugli Eurobond denominati in dollari.

Ma quale creditore accetterebbe un pagamento con una moneta incapace di apprezzarsi sul dollaro?

L’Agenzia di rating al momento non prevede che gli investitori siano in grado di convertire in dollari il pagamento effettuato in rubli, o che il governo russo li converta in valuta estera “entro un periodo di grazia di 30 giorni”. Una circostanza dovuta anche all’inasprimento delle sanzioni contro la Russia previsto nelle prossime settimane, che “ostacolerà la volontà e la capacità tecnica del Paese di onorare i termini e le condizioni degli obblighi verso i debitori stranieri”.

Inoltre, S&P ha annunciato di non essere in grado al momento di sapere se i fondi trasferiti dal governo russo per i pagamenti del debito sulle obbligazioni in valuta locale ai conti nazionali russi possano non essere accessibili per alcuni o per tutti gli obbligazionisti non residenti, dunque non ha informazioni dettagliate sul pagamento. Da qui la decisione di abbassare il rating solo per il debito in valuta estera, mentre restano a livello Cc/c i giudizi non sollecitati per gli emittenti in valuta locale, che sono però in fase di revisione con “implicazioni negative”.

 S&P ricorda altresì di aver proceduto con il ritiro dei i propri rating non sollecitati sulla Russia, a seguito della decisione dell’Ue del 15 marzo di vietare la fornitura di rating a persone giuridiche, entità o organismi stabiliti nel Paese, per rispettare la scadenza del prossimo 15 aprile.

La Russia verso il default: “Niente bond nel 2022”

Sempre in tema di default, la Russia non emetterà bond nel 2022 a causa delle “condizioni avverse sui mercati”. Lo ha detto il ministro delle finanze Anton Siluanov in un’intervista: “Non prevediamo di andare sul mercato interno o estero quest’anno. Non ha senso, perché il costo di un simile prestito sarebbe cosmico“.

Inoltre, il ministro dice che la Russia è pronta ad azioni legali se l’Occidente dichiarasse un default del paese sugli Eurobond perché sono state prese “tutte le misure necessarie per garantire che gli investitori ricevano i loro pagamenti” ma che “la politica consapevole dei paesi occidentali è quella di creare artificialmente un default”, ha aggiunto Siluanov.

“Questo non sarà un processo facile. Dovremo dimostrare la nostra posizione molto attivamente, nonostante tutte le difficoltà”, ha proseguito il ministro senza specificare però a quale organo giuridico si rivolgerà la Russia.

Il ministro ha indicato infine che il debito estero della Russia rappresenta il 20% di tutto il debito che complessivamente vale 261 miliardi di dollari. Intanto il governo russo, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, aumenterà il fondo di riserva per le spese impreviste di 273,4 miliardi di rubli, ovvero 3,4 miliardi di dollari, per garantire stabilità economica viste le sanzioni imposte al Paese.

1 thoughts on “Russia verso il default: ferrovie statali in bancarotta. Mosca avverte: “Faremo causa”

  1. Le ferrovie Russe hanno fatto default, ma i treni in Russia viaggiano senza problemi! Il gas ed il petrolio loro lo hanno, come pure hanno l’Uranio e non devono importare materie prime da nessuno! Hanno pure le raffinerie, hanno il grano e le terre rare, hanno pure una industria all’avanguardia in molti settori e relativa competenza tecnica, ed un debito pubblico che è il 16% rispetto al Pil… E quello che gli potrebbe servire, lo potrebbero importare dalla Cina! Se vogliono prodotti occidentali (Dubito che le borse di Gucci siano indispensabili, lo possono far arrivare dalla Cina o dall’india o persino dal Giappone!) Che dire… Mi sa che i cazzi qui sono solo per noi, ai voglia a fare il tifo per i Fan di Stephan Bandera! Qui gli unici che piangeranno saremo noi!

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