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Campari France abbandona la grande distribuzione: una nuova strategia per lanciare l’Aperol Spritz

Il marchio iconico del gruppo italiano si appresta a lasciare gli scaffali dei supermercati francesi dal 1° aprile. E punta su altri canali per fare conoscere l’Aperol Spritz

Campari France abbandona la grande distribuzione: una nuova strategia per lanciare l’Aperol Spritz

Dal 1° aprile Campari France dice addio alla grande distribuzione, con l’eccezione di Monoprix dove però sarà presente con un nuovo formato da 70 cl. Campari non lascia le grandi insegne francesi perché in crisi, anzi, in tutto il mondo gli affari vanno a gonfie vele grazie soprattutto all’Aperol, che da solo vale un quinto degli oltre 2 miliardi di euro di vendite annue mondiali del gruppo, e che sta crescendo a due cifre (oltre il 16%) ogni anno dal 2004, con una sola pausa per la pandemia nel 2020. Campari, che vanta nella sua squadra anche il brand Grand Marnier, in Francia aveva solo l’1% di penetrazione sul mercato degli alcolici.

Perché Campari France scomparirà presto dagli scaffali?

Si tratta però di una ritirata temporanea, perché, come Campari France ha ufficialmente dichiarato, le risorse saranno concentrate nella rivalutazione del brand nel canale Ho.Re:Ca: (bar, ristoranti, hotel). “È proprio in questo settore che possiamo stabilire nuove abitudini ed educare il consumatore”, ha spiegato Géraud de la Noue, presidente di Campari France.

“Si vende dieci volte più Campari in Italia che in Francia, e cinque volte di più in Germania”, confronta Noue. In Francia i consumatori “non sanno come usare Campari” a causa del suo gusto amaro, ha sottolineato Charlotte Rault, responsabile della divisione aperitivi di Campari France.

La decisione di lasciare la grande distribuzione francese si inserisce in quella nuova drink strategy basata sul cocktail-spritz di origine venete che nel mondo si è diffuso rapidamente. L’idea è quella di implementare lo stesso programma di promozione dello spritz che il gruppo ha costruito qualche anno fa con Aperol. Campari, dunque, intende farsi un nome prima di rientrare dalla porta principale dei supermercati tra qualche anno. Infatti, di recente aveva anche annunciato l’avvio della partnership con il Festival di Cannes in programma dal 17 al 28 maggio 2022.

Campari: “Pronti a nuove acquisizioni”

In una intervista a Reuters l’amministratore delegato Bob Kunze-Concewitz ha affermato che il gruppo è pronto a nuove acquisizioni oltre che a conquistare nuove tipologie di consumatori in tutto il mondo, sfruttando il grande appeal dell’aperitivo italiano.

Campari ha acquistato Aperol nel 2003 quando l’aperitivo era bevuto solo in Veneto e le sue vendite erano meno di 50 milioni di euro all’anno e in 18 anni il gruppo ha trasformato Aperol in un brand di fama mondiale, l’ingrediente principale per il cocktail spritz.

Campari è controllata a maggioranza dalla holding lussemburghese della famiglia Garavoglia che ha sempre rifiutato le offerte di vendita del gruppo. Il recente trasferimento della sede legale in Olanda sarebbe legato – si afferma in azienda- alla necessità di essere più flessibili nelle operazioni finanziarie volte da crescere per fusioni e acquisizioni e consolidare ancora di più l’azionista nel controllo della società. 

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