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Gas e guerra: Germania attiva il pre-allarme sulle importazioni dalla Russia

La Germania attiva il primo dei tre passaggi da avviare in caso di sospensione dell’import di gas dalla Russia. Ecco gli scenari possibili anche per l’Italia

Gas e guerra: Germania attiva il pre-allarme sulle importazioni dalla Russia

Gas e guerra, la Germania è in pre-allarme. Il Governo tedesco ha infatti attivato ufficialmente una fase di pre-allarme per l’approvvigionamento di gas: una misura che potrebbe preannunciare una interruzione dei flussi di gas naturale dalla Russia. L’annuncio è stato fatto dal ministro dell’Economia Robert Habeck secondo cui “le forniture sono per il momento salvaguardate” anche se “la Germania sta monitorando da vicino i flussi di approvvigionamento con gli operatori del mercato”. Secondo l’attuale piano di emergenza del gas della Germania, l’allerta precoce è la prima di tre fasi. “Dobbiamo in ogni caso aumentare le misure precauzionali per essere preparati a un’escalation da parte della Russia”, ha aggiunto Habeck.

Gas e guerra: perché il pre-allarme della Germania?

Le forniture di gas sono al momento garantite ma un peggioramento dei flussi non è comunque da escludere finché la guerra persiste. Inoltre, si avvicina il 31 marzo data entro la quale la Russia ha comunicato di voler decidere sul pagamento in rubli delle esportazioni di gas da parte dei Paesi giudicati ostili nei suoi confronti dopo l’invasione russa e la guerra in Ucraina. Dal 1 aprile Vladimir Putin potrebbe imporre ciò che il G7 ha già chiarito non accetterà: e cioè pagare in rubli il gas importato. La contromisura, ha affermato il G7, viola i contratti che prevedono il pagamento in dollari o euro. Eni ha già chiarito che non pagherà in rubli. Farlo, oltretutto, sarebbe un modo per aggirare le sanzioni già decise dalla Ue nei confronti della Russia.

Resta il fatto che sale la tensione sul gas, materia prima che rende la Germania dipendente dalla Russia per oltre il 50% del proprio fabbisogno e l’Italia per il 40% circa. È questa la ragione che spiega la resistenza ad inasprire le sanzioni nei confronti del governo di Mosca da parte dei due Paesi Ue. Secondo il governo tedesco infatti lo stop al gas russo farebbe sprofondare in recessione l’industria tedesca. L’economista Lucrezia Reichlin, nell’intervista pubblicata mercoledì 30 marzo su FIRSTonline, sostiene che l’impatto recessivo sull’economia tedesca sarebbe tra l’1 e il 2 per cento ma potrebbe arrivare anche al 3 per cento secondo alcune stime.

La decisione del governo tedesco, in sintesi, non è da sottovalutare. Nonostante le difficoltà che implica stringere i rubinetti del gas russo, mettere il sistema in pre-allarme significa poter avviare le misure di risparmio energetico ma anche mandare un segnale a Putin mentre il negoziato sulla fine delle operazioni di guerra fatica a imboccare una vera svolta.

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