Roman Abramovich vende il Chelsea. L’oligarca russo ha messo in vendita il club inglese all’inizio di marzo sullo sfondo della guerra Russia e Ucraina a causa dei suoi stretti legami con il presidente russo Vladimir Putin. Dopo aver congelato i suo beni, il governo britannico ha dato il via libera per la vendita dei Blues attraverso una licenza speciale e un’autorizzazione da parte del ministero del Tesoro. La scadenza delle offerte per il Chelsea è scaduta una settimana fa, il 18 marzo, e ora una decisione dovrà essere presa. Ma chi potrebbe subentrare al 55enne a Stamford Bridge? Secondo il Financial Times, i papabili acquirenti sarebbero un gruppo di investitori Usa, capitanati dai miliardari Todd Boelhy e Hansjoerg Wyss con un’offerta di ben 3 miliardi di sterline. Ancora non si hanno certezze, solo speculazioni sui possibili acquirenti, quello che invece è certo è che il club inglese a fine mese sarà tolto dalla mani dell’oligarca russo.
Abramovich vende il Chelsea: a chi?
Con l’annuncio “Abramovich vende il Chelsea” sono state oltre 200 le proposte per accaparrarsi il club inglese, molte delle quali rese pubbliche, mentre fonti vicine all’accordo hanno affermato che molte altre sono state presentate privatamente. Altre sono state rese pubbliche solo ora, come ad esempio la società di investimento globale con sede a Londra, Centricus, che lunedì ha confermato di essersi proposta per l’acquisto del Chelsea, con un’offerta guidata dal co-fondatore Nizar Al-Bassam e dal Ceo Garth Ritchie, entrambi abbonati ai Blues. Invece, molte proposte sono state già scartate come quella del Saudi Media Group e di Aethel Partners, ma anche quella di Woody Johnson, co-proprietario dei New York Jets ed ex ambasciatore degli Usa nel Regno Unito.
Tra nomi più “papabili” c’è ancora Nick Candy, promotore immobiliare londinese e grande tifoso del Chelsea, sostenuto anche da Gianluca Vialli, co-proprietario di Tifosy, una società di fusioni e acquisizioni per il settore del calcio e dal fondo americano già proprietario di Milan e Lile, pronto ad aiutare Candy a rilevare il club inglese; la famiglia Ricketts, proprietaria della squadra di baseball dei Chicago Cubs, e il cui patrimonio ammonta a circa 26,5 miliardi di dollari anche se la loro offerta ha affrontato un enorme contraccolpo sui social media dopo che è emerso che Joe Ricketts, il patriarca della famiglia, è stato accusato di “islamofobia” tre anni fa.
Ma nella rosa dei candidati, secondo il Financial Times, il principale contendente sarebbe la cordata svizzero-americana di cui fanno parte gli imprenditori Todd Boehly e Hansjoerg Wyss che hanno messo sul piatto un’offerta di 3 miliardi di sterline. Boehly già proprietario di quote nei Los Angeles Lakers e Los Angeles Sparks di basket e dei Los Angeles Dodgers di baseball, nonché ceo e presidente della società d’investimenti privati Elridge Industries. Boehly, tra l’altro, aveva provato ad acquisire il Chelsea nel 2019 con una offerta di 2,9 miliardi di dollari (2,21 miliardi di sterline). Il miliardario svizzero Hansjörg Wyss ha unito le forze con Boehly per cementare il loro interesse ad acquistare Abramovich, con l’86enne che ha una lunga storia in politica e filantropia, in particolare cause ambientali e scientifiche negli Stati Uniti.
Aspetto fondamentale per i legali del Chelsea del The Rain Group – che si occupa della vendita del club – sarebbe quello di presentare al governo inglese e alla Premier League un solo candidato e non una shortlist di nomi. Risparmiando in questo modo tempo ma soprattutto denaro dato che la liquidità operativa del Chelsea è limitata. Ma come può Abramovich vendere il Chelsea nonostante sia nella black list dell’Ue e degli Usa? Facciamo un passo indietro.
Abramovich vende il Chelsea nonostante le sanzioni
Indubbiamente uno degli eventi più significativi nella storia del Chelsea, il russo si lascerà alle spalle un’eredità di gloria piena di trofei (21 tra cui 5 titoli di campionato) dato che i giganti di Londra sono diventati il club di maggior successo in Inghilterra dalla sua acquisizione nel 2003 (per circa 190 milioni) arrivando a spendere milioni per i migliori giocatori e allenatori.
È stato poi colpito da sanzioni da parte del governo britannico, a causa dei suoi presunti legami con Vladimir Putin. I beni di Abramovich nel Regno Unito sono tutti congelati tranne il Chelsea che opera sotto una rigida licenza speciale del governo per venderlo il prima possibile (Il 12 marzo, la Premier League ha squalificato Abramovich come direttore del Chelsea, facilitando potenzialmente il processo di vendita). Ma il governo britannico aveva posto diverse restrizioni sulla gestione del club, permettendogli di terminare la stagione ma con molte difficoltà non potendo acquistare nuovi giocatori, concordare nuovi contratti, o vendere nuovi biglietti per le partite o anche vendere merchandising del club e con limiti su quanto la squadra può spendere per i viaggi e per l’ospitalità dei tifosi durante le partite in casa.
E soprattutto, Abramovich non può trarre profitto dalla vendita del Chelsea. Per permettere la vendita del club inglese, il magnate russo ha acconsentito al governo di prendere in consegna il processo di vendita e dunque anche la destinazione dei fondi raccolti: una parte dei proventi sarà devoluta in beneficenza e il resto in un conto congelato in attesa di sviluppi internazionali.
Chelsea: si allentano le restrizioni ma non per Abramovich
Si allentano le sanzioni per il Chelsea. Dopo due settimane di trattative tra il club inglese e il governo, i capi del dipartimento esecutivo del governo britannico responsabile della cultura e dello sport hanno annunciato una serie di modifiche in merito alla licenza operativa del club. I tifosi potranno acquistare i biglietti per le partite dei Blues a patto che Abramovich non guadagni un centesimo: tutti i ricavi andranno infatti o alla lega organizzatrice del torneo o al club ospitante, nel caso delle partite in trasferta. Mentre i soldi dei tifosi avversari destinati al Chelsea saranno devoluti in beneficenza per le vittime della guerra in Ucraina.
I fan del Chelsea potranno assicurarsi un posto alle gare di FA Cup contro il Crystal Palace a Wembley, ma potranno tornare a seguire il Chelsea in Premier League in trasferta. L’ingresso sarà consentito solo agli abbonati.
Tuttavia, pochi giorni fa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avrebbe chiesto agli alleati di non sanzionare il russo. Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, Zelensky avrebbe chiesto a Joe Biden e all’Ue di attendere per le sanzioni in quanto l’oligarca potrebbe giocare un ruolo nel importante nei negoziati di pace con la Russia, spingendo Putin verso una mediazione che al momento sembra lontana.
Abramovich in trattativa per comprare una nuova squadra
Ma il magnate russo non si dà per vinto: vuole ricreare il Chelsea o forse non vuole abbandonare il calcio. Abramovich è riuscito a mettere al sicuro molte delle quote di alcune sue società proprio alla vigilia dell’invasione russa – che ha alimentato sospetti sul fatto che fosse informato sui piani di Putin – e i suoi due super yatch, Solaris ed Eclipse, sono stati avvistati nel porto turco. La Turchia non ha attualmente imposto alcuna sanzione alla Russia e agli oligarchi vicini a Putin. In questo modo Abra è riuscito ad eludere le sanzioni impostegli dall’Ue e dal Regno Unito.
Dunque, non tutto il suo notevole patrimonio è stato intaccato, e secondo le ultime indiscrezioni provenienti dall’Inghilterra e dal Bosforo parlano dell’interesse di Abramovich nell’acquisizione di un club calcistico, il Göztepe squadra che milita in Süper Lig, il massimo campionato di calcio della Turchia, con sede nella città di Smirne.
A quanto pare ci sarebbero stati già dei contatti tra il presidente dimissionario dei giallorossi e appunto i fedelissimi di Abramovich, in cui è stato fatto il punto sulla valutazione di mercato del club. Non è da escludere che già nei prossimi giorni potrebbe esserci un faccia a faccia tra Mehmet Sepil e Roman Abramovich.