Un potenziale di 140 milioni di barili di olio in posto. Sono le stime preliminari della nuova scoperta fatta da Eni e Sonatrach – il colosso pubblico algerino degli idrocarburi – nella concessione Zemlet el Arbi, nel bacino del Berkine Nord in Algeria. Il pozzo è il primo della nuova campagna esplorativa che prevede altre cinque perforazioni nelle concessioni nel deserto algerino. L’Algeria è un Paese molto importante nella strategia di diversificazione delle fonti per svincolare l’Italia dalle importazioni di gas e petrolio dalla Russia.
Nel dettaglio, la concessione è operata dalla Joint Venture tra Eni (49%) e Sonatrach (51%). Il pozzo esplorativo che ha portato alla scoperta algerina è stato perforato sul prospetto HDLE, localizzato a 15 km dal centro di trattamento di Bir Rebaa Nord. “Hdle-1 – si legge in una nota congiunta – ha scoperto olio leggero nei livelli arenacei Triassici della formazione Tagi incontrando 26 metri di spessore netto mineralizzato con eccellenti proprietà petrofisiche. Durante il test di produzione il pozzo ha erogato 7.000 barili al giorno di petrolio e 140.000 metri cubi al giorno di gas associato”.
La scoperta sarà oggetto di un programma di delineazione accelerato che prevede la perforazione di un secondo pozzo, HDLE-2, a partire da aprile 2022 per testare il potenziale addizionale della struttura che si estende anche nella concessione adiacente di Sif Fatima 2, anch’essa operata da Eni (50%) in JV con Sonatrach (50%).
Parallelamente alla fase di delineazione, Sonatrach e Eni avvieranno gli studi e le analisi per accelerare la fase di produzione, tramite uno sviluppo fast-track con avvio previsto nel terzo trimestre del 2022, si legge in una nota della multinazionale italiana.
Petrolio e gas: i rapporti con l’Algeria
L’annuncio segue il viaggio in Algeria del ministro degli Esteri Luigi di Maio accompagnato dall’amministratore delegato del Cane a sei zampe, Claudio Descalzi, per rafforzare la collaborazione Italia-Algeria in ambito economico ed energetico e ridurre la dipendenza dell’Italia dal gas russo. In quell’occasione Toufik Hakkar, ceo di Sonatrach, aveva fatto sapere di essere pronto a fornire più gas all’Europa attraverso l’Italia e il gasdotto Transmed: “Sonatrach è un fornitore affidabile di gas per il mercato europeo ed è disposto a sostenere i suoi partener a lungo termine in caso di situazioni difficili: l’Europa è il mercato naturale di predilezione per l’Algeria da cui al momento riceve l’11% delle importazioni di gas”.
Il ruolo di Descalzi a fianco a Di Maio e come parte dello sforzo italiano per la differenziazione degli approvvigionamenti energetici è collegato alle presenze strutturate del Cane a Sei Zampe in Algeria: operatore di diversi permessi minerari con una produzione equity di 95mila barili di olio equivalente al giorno.
Eni ed Air Liquide accordo per valutare soluzioni di decarbonizzazione
Eni ed Air Liquide – azienda francese attiva nella fornitura di gas industriali, apparecchiature e servizi per l’industria – hanno stipulato un accordo di collaborazione per valutare soluzioni di decarbonizzazione, concentrate sui settori industriali hard-to-abate (a maggior intensità carbonica) nella regione mediterranea dell’Europa. L’obiettivo è di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
In particolare, Air Liquide svilupperà soluzioni competitive per abbattere la CO2, facendo leva sulle proprie iniziative CCS in corso nel Nord Europa e sulla sua innovativa tecnologia proprietaria CryocapTM in grado di catturare fino al 95% delle emissioni di CO2 dagli impianti industriali. Eni, utilizzando la propria esperienza di sfruttamento e gestione di giacimenti di gas, individuerà i siti di stoccaggio permanente di CO2 più adatti nel Mar Mediterraneo.