Snam chiude il bilancio 2021 con un utile netto adjusted di gruppo pari a 1,218 miliardi, in rialzo del 4,6% su base annua “per effetto della performance operativa, della crescita del contributo delle società partecipate e della continua ottimizzazione della gestione finanziaria, con un costo del debito lordo allo 0,8%”. Lo fa sapere la società in una nota, sottolineando che è stata superata la guidance di 1,17 miliardi. L’obiettivo per quest’anno viene invece confermato a circa 1,1 miliardi.
Per quanto riguarda i ricavi, il 2021 si è chiuso a un soffio da quota tre miliardi: per la precisione a 2,986 miliardi, in miglioramento del 10% rispetto al 2020 grazie “alla realizzazione degli investimenti pianificati nel core business regolato” e alla crescita del business dell’efficienza energetica, si legge ancora nella nota di Snam.
Il mol si attesta invece a 2,25 miliardi, per un incremento annuo del 2,4%.
Dividendo, investimenti e indebitamento
Sul versante della remunerazione, il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti un dividendo pari a 0,2620 euro per azione, il 5% in più dell’anno scorso (in linea con le previsioni del piano strategico 2021-2025).
Infine, gli investimenti tecnici (nell’infrastruttura di trasporto e stoccaggio) salgono a 1,27 miliardi (+6,8% su base annua), mentre l’indebitamento finanziario netto aumenta a 14 miliardi.
Le precisazioni sulla Russia
Nel comunicato sui conti, Snam precisa di non essere attiva nel mercato russo e di non detenere partecipazioni nel Paese, nemmeno al livello di joint-venture.
“In merito alla gestione operativa delle attività ricorrenti e alla realizzazione del programma investimenti 2022, non si registrano al momento criticità riconducibili agli eventi bellici in corso”, prosegue la nota, sottolineando inoltre che “TAG e GCA (società a controllo congiunto) sono le partecipate estere con maggiore esposizione verso forniture di gas russo attraverso contratti per il trasporto. Ad oggi non si registrano variazioni rispetto ai regolari flussi. Le società rimangono centrali per il ruolo che svolgono, tuttavia eventuali prolungate interruzioni delle importazioni potrebbero riflettersi in una temporanea riduzione del contributo economico delle partecipate al gruppo o impattare la valutazione delle stesse partecipazioni”.
Il commento di Marco Alverà, Ad di Snam
“Dal 2016 abbiamo investito oltre 6 miliardi di euro nella nostra infrastruttura di trasporto, stoccaggio e rigassificazione – sottolinea Marco Alverà, amministratore delegato di Snam – aumentando il nostro impegno di anno in anno per renderla più moderna e sicura e completando tutti i progetti nel rispetto di tempi e budget a partire dal TAP, un’iniziativa quanto mai fondamentale soprattutto oggi. La nostra infrastruttura dimostra la propria centralità anche in queste settimane, nelle quali stiamo lavorando in coordinamento con le istituzioni europee e nazionali e l’autorità di regolazione per contribuire agli sforzi in atto per sviluppare ulteriormente gli stoccaggi e la capacità di rigassificazione”.
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