Napoli-Milan e Juventus-Spezia, chi si ferma è perduto. Lo scontro diretto del Maradona è davvero imperdibile, nel vero senso della parola: al di là dello spettacolo che si preannuncia di altissimo livello, infatti, si tratta di un match che mette in palio punti di platino in chiave scudetto, ragion per cui nessuno può permettersi di sbagliarlo. Anche i bianconeri non hanno nessun altro risultato a disposizione della vittoria, tanto più dopo la sconfitta dell’Atalanta (1-0 per la Roma, gol di Abraham) e con la sfida di Napoli alle porte. Occhio però a non prendere l’avversario sotto gamba: i successi delle romane (ottimo anche il 3-0 della Lazio a Cagliari, firmato da Immobile su rigore, Luis Alberto e Felipe Anderson), infatti, le riportano in scia nella corsa all’Europa.
Napoli-Milan (Ore 20.45, Dazn)
Non è una partita decisiva, ma poco ci manca: al Maradona ci si gioca un pezzo di Scudetto, perché vincere vorrebbe dire riprendersi il primo posto e mandare un messaggio forte e chiaro all’Inter, perdere invece equivarrebbe quasi ad alzare bandiera bianca. C’è anche la terza ipotesi, ovvero un pari che terrebbe in vita entrambe, ma Napoli e Milan non possono certo scendere in campo facendo calcoli, altrimenti questi potrebbero rivelarsi addirittura controproducenti.
Le parole di Spalletti e Pioli
“Chi sta meglio non lo so, lo dirà la partita, ma noi siamo al top delle nostre possibilità per giocare – ha spiegato Spalletti -. Abbiamo costruito nelle difficoltà la forza della squadra, poi su altre situazioni non trovo altro e faccio i complimenti al Milan per il percorso di Pioli negli anni, ha costruito una grande squadra con Massara che conosco bene, con Maldini ho parlato diverse volte, sono un club forte. Noi però abbiamo la possibilità di rendere immortali le nostre carriere…”.
Ormai il tecnico azzurro non si nasconde più, proprio come il collega rossonero, ben consapevole di quanto conti la sfida odierna. “Se entriamo in campo con il pensiero di accontentarci rischiamo di ottenere più che altro un risultato negativo – il pensiero di Pioli -. Voglio attenzione e qualità, bisogna dare il massimo, lavoreremo per fare risultato. Il Napoli ha la migliore difesa del campionato, sa palleggiare e trovare la profondità, credo che vincerà chi difenderà meglio. Dovremo essere capaci di leggere tutte le situazioni: uscire dalla pressione quando sarà forte, o giocare nella loro metà campo quando ci aspetteranno. Non ho mai battuto Spalletti? Prima o poi succede…”.
Napoli-Milan: le formazioni
Spalletti recupera anche Lozano, dunque l’elenco degli infortunati si è ridotto ai soli Malcuit e Tuanzebe. Il tecnico avrà dunque ampia possibilità di scelta, per un 4-2-3-1 che vedrà Ospina in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Fabian Ruiz e Lobotka a centrocampo, Politano, Zielinski e Insigne sulla trequarti, Osimhen in attacco.
Stesso sistema di gioco anche per Pioli, che ritrova Ibrahimovic tra i convocati (ma lo svedese andrà solo in panchina) ma deve rinunciare a Romagnoli, uscito malconcio dal derby di Coppa Italia. Il tecnico rossonero si affiderà a Maignan tra i pali, Calabria, Tomori, Kalulu e Hernandez nel reparto arretrato, Tonali e Bennacer in mediana, Saelemaekers, Kessié e Leao alle spalle dell’unica punta Giroud.
Juve-Spezia (Ore 18, Dazn)
Il match di Torino non è sicuramente di cartello come quello di Napoli, ma è comunque molto importante. La Juventus infatti, alla luce della sconfitta dell’Atalanta a Roma, ha una grandissima occasione per blindare il quarto posto, ma anche per alimentare ulteriormente quella fiammella chiamata Scudetto. Allegri non lo dice in pubblico, ma chi gli sta vicino giura che in privato ci crede, eccome se ci crede: del resto, dopo 14 risultati utili consecutivi e con un mercato di gennaio che ha portato in dote un certo Vlahovic, sarebbe assurdo non farlo.
Il gioco però continua a latitare, come si è visto anche mercoledì a Firenze, ragion per cui è lecito attendersi un miglioramento già a partire da oggi, quando allo Stadium arriverà uno Spezia preoccupato dalle ultime tre sconfitte consecutive rimediate con Fiorentina, Bologna e Roma, ma capace in stagione di vere e proprie imprese come quelle di Napoli e San Siro col Milan.
Le parole di Allegri e le formazioni
“Non è una questione di scaramanzia o di ottimismo – ha subito precisato Allegri in riferimento al tema Scudetto -. Il pensiero del club è lottare sempre per gli obiettivi maggiori e siamo d’accordo, poi però c’è la roba pratica che è quella dei punti e dei numeri, se no perdiamo di vista la realtà. Abbiamo tre squadre davanti, poi servono 84 punti minimo per vincere lo scudetto e noi non ci possiamo arrivare. E mi dispiace, ma visto che siamo quinti dobbiamo pensare al quarto posto, poi all’ottavo di Champions e alla semifinale di Coppa Italia”.
In realtà la Juventus, vincendo oggi, scavalcherebbe definitivamente l’Atalanta anche con una gara in più, ma questo il tecnico non poteva saperlo al momento della conferenza stampa. Ciò che invece conosceva molto bene era lo stato fisico dei suoi giocatori, su tutti Dybala che anche oggi non sarà del match per via del solito infortunio.
Il 4-3-3 bianconero vedrà così Szczesny in porta, Danilo, De Ligt, Rugani e Pellegrini in difesa, Locatelli, Arthur e Rabiot a centrocampo, Cuadrado, Vlahovic (o Morata, se Allegri deciderà di dargli un turno di riposo) e Kean in attacco.
Thiago Motta risponderà con lo stesso sistema di gioco, con Provedel tra i pali, Ferrer, Erlic, Nikolaou e Reca nel reparto arretrato, Maggiore, Bourabia e Bastoni in mediana, Gyasi, Manaj e Verde nel tridente offensivo.