Anche Apple e Google scendono in campo in difesa dell’Ucraina. Il produttore dell’iPhone ha bloccato le vendite online dei suoi dispositivi sul suolo russo e l’accesso ai media statali Russia Today e Sputnik sull’App Store dell’iPhone fuori la terra di Putin. La multinazionale di Cupertino ha anche seguito Google Maps nella disabilitazione degli aggiornamenti sul traffico in tempo reale sulla sua app di mappatura dell’Ucraina, che alcuni temevano potessero essere uno strumento per le operazioni militari russe poiché evidenziavano le aree più affollate e in quali fasce orarie.
Apple blocca le vendite dei suoi prodotti e alcuni servizi in Russia
L’appello del vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov a Tim Cook non è caduto nel dimenticato che a distanza di pochi giorni rimuove tutti i prodotti Apple dal mercato (iPhone, iPad, Mac, Apple Watch) e per il popolo russo non saranno più disponibili nell’immediato. Inoltre, non saranno inviati ulteriori prodotti in Russia, peraltro anche difficile volendo visto che il traffico aereo e quello navale sono chiusi.
Inoltre, la mela ha disabilitato il funzionamento di servizi come Apple Maps e di Apple Pay (che in ogni caso aveva smesso di funzionare con le carte di credito russe a seguito delle sanzioni economiche contro la Russia) e ha rimosso le applicazioni di RT News e di Sputnik News (i siti d’informazione russa legati al Cremlino) dagli App Store nei paesi fuori dalla Russia. Ha inoltre detto che sospenderà alcune funzioni di Apple Maps anche in Ucraina, come misura precauzionale per la sicurezza degli ucraini. Secondo RIA Novosti, l’agenzia di stampa russa, alcune app di home banking russe potrebbero smettere di funzionare sui dispositivi Apple.
Google Maps rimuove posizioni in Ucraina per ostacolare le operazioni militari della Russia
Il servizio di Google Maps utilizza la geolocalizzazione dei singoli smartphone per determinare quanto un’area sia trafficata in un preciso momento: un’informazione potente per un esercito che intenda attaccare la popolazione locale. Google garantisce però il servizio a chi si trova sul territorio e se ne serve per gli spostamenti passo dopo passo.
“Per cautela, stiamo rimuovendo i contributi degli utenti come foto, video, recensioni e informazioni commerciali e tutti i luoghi inviati dagli utenti da Google Maps in Ucraina, Russia e Bielorussia dall’inizio dell’invasione e stiamo temporaneamente bloccando la pubblicazione di nuove modifiche “, ha detto il portavoce di Google.
Una decisione che il colosso tech ha preso ispirazione da quella presa dalle autostrade ucraine un paio di giorni fa, quando in tutto il Paese sono stati rimossi i cartelli stradali per disorientare il nemico sul territorio.
E non è l’unica mossa di Google dall’inizio del conflitto. YouTube ha disabilitato la monetizzazione per i video pubblicati da media russi o comunque finanziati dalla Russia. La stessa tipologia di società non può più monetizzare neanche attraverso il motore di ricerca Google.
Apple e Google: i big tech intraprendono una serie di azioni in risposta all’invasione
Anche Meta (Facebook), YouTube e TikTok avevano preso posizione bannando i siti di notizie dalle loro piattaforme in Europa.
Un altro duro colpo per i giovani russi che in pochi giorni si vedono tagliati i prodotti Apple, i film di Hollywood, lo sport e buona parte del potere d’acquisto del Rublo motivo per cui i bancomat del paese sono stati presi d’assalto.